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Visualizzazione dei post da luglio 10, 2011

Tempo e spazio in Chronopolis di Ballard. Un saggio di Ignazio Sanna nel blog di Daniele Barbieri.

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I greci avevano diverse parole per indicare il tempo: Kronos (il tempo cronologico) e Kairos (il momento propizio). Ma anche Aion: l’eternità. Al conflitto tra i primi due sensi del tempo è dedicato il racconto del 1960 di J.G. Ballard: Chronopolis . L'intenzione dichiarata di Ballard era quella di disegnare la psicologia del futuro: non a caso il suo principale contributo alla fantascienza moderna è il concetto di spazio interiore : "Which Way to Inner Space" (New Worlds, 1962). Il protagonista di Chronopolis, Conrad Newman, è alla ricerca di un tempo significativo da contrapporre allo scorrere della vita monotona e noiosa. Vi è qui una sorta di ossessione della misura del tempo in una società in cui l'orologio è vietato. A questo tema è dedicato un saggio di Ignazio Sanna pubblicato nel blog di Daniele Barbieri: Tempo e spazio in Chronopolis di Ballard (12 luglio 2011). Nel saggio "Le forme del tempo e del cronotopo nel romanzo" - scrive Sanna nel blog

Luci alimentate a Fuel Cell al Kennedy Space Center

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Celle a combusibile per illuminazione mobile nei bordi della pista di atterraggio dello Space Shuttle al Kennedy Space Center di in occasione dell'ultimo lancio della navetta Atlantis. Il sistema, sviluppato dai Sandia National Laboratories, in collaborazione con la Boeing è sponsorizzato dal Department of Energy (DOE) "Office of Energy Efficiency and Renewable Energy" (EERE). Si tratta di un sistema di illuminazione autoalimentato pulito e silenzioso, a differenza delle tradizionali unità elettrogene a gasolio, rumorose e inquinanti. L'energia elettrica prodotta dalla ricomposizione di idrogeno e ossigeno in acqua alimenta una luce al plasma (LEP) ad altissima efficienza. Fuel cell mobile lighting system featured at Space Shuttle Atlantis launch (Sandia Laboratories, July 14, 2011)

Energia elettrica da rinnovabili supera quota nucleare negli USA

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Negli USA l'energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili ha superato la quota generata dalle centrali nucleari. Lo rivela il rapporto mensile ( Monthly Energy Review ) dell'agenzia governativa EIA ( Energy Information Administration ) relativo al primo trimestre 2011. Nei primi 6 mesi del 2010 la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili si manteneva in sostanziale parità rispetto a quella proveniente da fonte nucleare. Annual Energy Outlook 2011 (free download)

Elettricità dalle differenze di temperatura. Ricerca e brevetti a Milano Bicocca.

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L'effetto Seebeck, la produzione di elettricità a partire da una differenza di temperatura tra coppie di conduttori metallici o semiconduttori, è alla base del brevetto depositato dal dipartimento di Scienza dei Materiali dell'Università Bicocca di Milano. I convertitori termoelettrici di nuova generazione a effetto Seebeck sono costituiti da pile di silicio nanostrutturato (nella foto: immagine nanometrica del supporto sul quale vengono realizzati i nanofili di silicio. Credit: Università Bicocca). Così l'Università, l'Istituto dei Materiali per la Microelettronica del Cnr di Bologna e la società Erg hanno creato un consorzio per lo sfruttamento industriale del brevetto. Le fonti da utilizzare sono numerosissime, dal calore degli impianti industriali al sole, dalle dispersioni termiche nei motori al calore di origine biologica, la disponibilità di calore dispoerso a bassa temperatura a livello mondiale può essere stimata nell’ordine di 15.000 gigaWatt. Andrea Mameli -

Esplorazione umana su Luna e Marte (Sardinews, luglio 2011)

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La Sardegna entra nella produzione di tecnologie per l’esplorazione umana dello spazio. In particolare l’università di Cagliari sta sviluppando, anche con la collaborazione del CRS4, tecniche per lo sfruttamento di risorse minerali disponibili sulla Luna, su Marte e su alcuni asteroidi. Sardinews ne ha parlato col coordinatore di queste ricerche, Giacomo Cao, nella foto, docente di Principi di Ingegneria Chimica presso la facoltà di Ingegneria. Cao può annoverare, tra i recenti risultati ottenuti nel settore, il brevetto denominato “Procedimento di fabbricazione di elementi per strutture abitative e/o industriali sul suolo lunare e/o marziano”. È stato depositato nel luglio dello scorso anno in forma congiunta tra l’università di Cagliari e l’Asi, Agenzia spaziale italiana. Il mese scorso il brevetto ha avuto un più che positivo rapporto di ricerca da parte dell’Ufficio Brevetti Europeo, a cui, a partire dal 2008, tutti i brevetti italiani vengono sottomessi. In cosa consiste il vostr

Alla ricerca delle prime tracce del genere Homo, tra odio, amore, vergogna e coraggio.

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Ho letto Fossili di Arianna Dagnino. Il libro, pubblicato da Fazi nel 2010, mi ha catturato con svariati tentacoli: ci sono i drammi e le storie d'amore, affiora il passato tenebroso dell'apartheid. Su tutto la ricerca di reperti del genere Homo , condotta dalla protagonista: Zoe Du Plessis, discendente degli ugonotti che alla fine del 1600 fuggendo dalla Francia per scampare alle persecuzioni religiose si imbarcarono per la Colonia del Capo, è una paleaoantropologa. Zoe è un'afrikaner e vive sulla sua pelle le contraddizioni di una terra incantevole che per anni è stata martoriata dalla segregazione razziale. Una terra, lo si scopre nelle ultime pagine, che ha vissuto anche una forte emarginazione scientifica da parte di non pochi studiosi. E così quelle ossa fossili, risalenti a oltre cento mila anni fa, diventano un oggetto del desiderio, mentre scorrono visioni di un mondo colorato di rosso, quello degli incantevoli tramonti del profondissimo sud, ma anche rosso di sa

Georgia Tech: captare energia dall'ambiente con antenne stampabili

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Viviamo fra le onde elettromagnetiche. Allora perché non catturare almeno una parte della loro energia? Un gruppo di ricercatori della Georgia Tech School guidati da Manos Tentzeris ha realizzato una piccola antenna in grado di captare le onde e convertirle in corrente continua. La strada è quella dell' energy harvesting : "C'è una grande quantità di energia di origine elettromagnetica tutto intorno a noi, ma nessuno è stato finora in grado di attingere da questa risorsa - sottolinea Manos Tentzeris, docente di "Electrical and Computer Engineering" alla Georgia Tech School - noi usiamo un'antenna che ci permette di sfruttare una varietà di segnali in diverse gamme di frequenza." Il gruppo di Tentzeris utilizza stampanti a getto d'inchiostro per generare circuiti, sensori e antenne, da stampare su carta o su supporti polimerici flessibili e ha presentato l'antenna il 6 luglio al congresso internazionale IEEE Antennas and Propagation Symposium 20