Lingue minoritarie. Il bilinguismo aumenta l'agilità mentale. Studio delle Università di Cagliari e Glasgow

Lo studio ("Bilingualism in Sardinia and Scotland: Exploring the cognitive benefits of speaking a 'minority' language") è stato pubblicato il 16 Aprile 2012 nella rivista International Journal of Bilingualism a firma di Fraser Lauchlan (University of Strathclyde, Glasgow), Marinella Parisi (Università di Cagliari), Roberta Fadda (Università di Cagliari).

Ufficio stampa Università di Cagliari, 3 agosto 2012 - Nel problem-solving e nel pensiero creativo le capacità dei bambini bilingui superano quelle dei coetanei che parlano una sola lingua. Lo stabilisce una ricerca ideata e diretta da una docente dell'Ateneo cagliaritano, l'ordinario in Psicologia dello Sviluppo e dell'Educazione Marinella Parisi, condotta dal dottor Fraser Lauchlan (dell'Università di Strathclyde-Glasgow e visiting professor dell'Università di Cagliari) in collaborazione con la dottoressa Roberta Fadda, ricercatrice del Dipartimento di Pedagogia, Psicologia, Filosofia.
Parte dello studio, svolto in Scozia, ha riguardato un campione di alunni della scuola primaria, di cui metà parlavano solo inglese e l'altra metà sia inglese che gaelico. Un finanziamento della Regione Sardegna ha permesso di completare la ricerca con bambini della nostra Isola che parlano solo italiano oppure, la metà degli alunni sottoposti ai test, sia italiano che sardo.
In totale, tra Scozia e Sardegna, la ricerca ha esaminato 121 bambini dell'età di 9 anni, 62 dei quali bilingue. Durante i test sono stati invitati a riprodurre modelli di blocchi colorati, a ripetere oralmente una serie di numeri, dare definizioni chiare di parole e risolvere mentalmente una serie di problemi aritmetici. I compiti sono stati tutti impostati in inglese o in italiano. I risultati sono presentati nell'articolo scientifico "Bilingualism in Sardinia and Scotland: Exploring the cognitive benefits of speaking a 'minority' language", pubblicato dall'International Journal of Bilingualism lo scorso 16 aprile.
I risultati permettono di affermare che i bambini bilingui riescono a svolgere i compiti previsti in modo più brillante rispetto ai colleghi monolingui. Il vantaggio è legato alla necessità di prontezza mentale per passare da una lingua all'altra, un allenamento che svilupperebbe anche le competenze utili in altri tipi di pensiero ed esercizio mnemonico.
La ricerca evidenzia inoltre risultati migliori da parte dei bimbi britannici che parlano anche gaelico, rispetto ai coetanei in grado di parlare sia l'italiano che il sardo. Questa differenza può essere spiegata in quanto la lingua gaelica non viene imparata solo in famiglia ma anche grazie all'insegnamento formale nelle scuole e, in più, è disponibile una vasta letteratura di largo uso da cui apprendere tutte le forme del linguaggio. Al contrario, il sardo non è insegnato a scuola, mantiene una tradizione in gran parte orale e attualmente non esiste una sua forma standardizzata.
Il dottor Lauchlan - docente onorario della Scuola di scienze psicologiche e salute di Strathclyde, ha spiegato che: "Nonostante perduri il pregiudizio di chi teme che il bilinguismo possa essere fonte di confusione nell'apprendimento delle lingue, e quindi sia potenzialmente dannoso, lo studio ha scoperto che ci sono benefici dimostrabili, non solo nel linguaggio, ma anche in aritmetica, nel problem solving e nel pensare in modo creativo. Abbiamo anche valutato il vocabolario dei bambini, non tanto per la conoscenza delle parole bensì per il grado di loro comprensione: ancora una volta, c'era una netta differenza nel livello e nella ricchezza di dettaglio nella descrizione dei significati a favore degli alunni con doppia lingua". In ultimo il ricercatore scozzese: "Abbiamo anche trovato che questi alunni avevano un'attitudine per l'attenzione selettiva, cioè l'abilità di identificare e concentrarsi sulle informazioni più importanti, che potrebbe derivare proprio dal fenomeno del 'code-switching', la capacità di alternanza linguistica e di pensare in due lingue diverse".
Per la dottoressa Fadda "L'originalità dello studio voluto dalla professoressa Parisi consiste nell'aver indagato per la prima volta i vantaggi del bilinguismo in lingue minoritarie, come il sardo e il gaelico". "Considerato il dibattito ancora acceso sull'importanza dell'insegnare il sardo a scuola nella nostra regione" - conclude la ricercatrice - "i risultati di questa ricerca forniscono un contributo importante a sostegno dei benefici del bilinguismo sardo-italiano nella scuola primaria".

Abstract
The research reports on a study investigating the cognitive benefits of bilingualism in children who speak the minority languages of Sardinian and Scottish Gaelic, in addition to their respective ‘national’ languages of Italian and English. One hundred and twenty-one children, both bilingual and monolingual, were administered a series of standardised cognitive ability tests targeted at the four areas that have been previously shown to be advantageous to bilingual children in the literature, namely, cognitive control, problem-solving ability, metalinguistic awareness and working memory. The bilingual children significantly outperformed the monolingual children in two of the four sub-tests, and the Scottish children significantly outperformed the Sardinian children in one of the sub-tests. The differences found were largely due to the superior performance of the Scottish bilingual children who receive a formal bilingual education, in contrast to the Sardinian bilingual children who mostly only speak the minority language at home. The implications of the results are discussed.

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