Nuove membrane polimeriche. Studio pubblicato su Advanced Materials e Angewandte Chemie

Ricercatori dell’Istituto per la tecnologia delle membrane del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Itm) e delle Università di Cardiff e di Manchester hanno sviluppato
nuove  membrane basate su materiali polimerici innovativi. 
Lo studio, pubblicato sulle riviste Advanced Materials
                e Angewandte Chemie-International Edition, dimostra che queste membrane, grazie all’elevata
                  permeabilità, possono essere
                  impiegate per applicazioni nel campo della separazione
                  di gas e vapori. Questi filtri, progettati originariamente per le centrali termoelettriche, 
sono in grado di catturare agevolmente la CO2 dai fumi di combustione.
«I materiali
                  sviluppati - commenta John Jansen (Itm-Cnr) coordinatore dello studio - presentano una cosiddetta microporosità
                  intrinseca, cioè miliardi di cavità microscopiche che
                  permettono il passaggio di piccole molecole di gas in
                  maniera selettiva, con strutture molecolari
                  particolarmente rigide che garantiscono un elevato
                  volume libero a disposizione per la permeazione di
                  gas. Abbiamo
                  sfruttato questa 'marcia in più' per ottenere membrane
                  con prestazioni superiori alle attuali per separazioni
                  di grande rilevanza industriale o ambientale, come la
                  produzione economica dell’azoto dall’aria o la
                  rimozione della CO2 da gas di scarico».
La ricerca, condotta nell'ambito del progetto DoubleNanoMem, (Nanocomposite and Nanostructured Polymeric Membranes
                  for Gas and Vapour Separations), è stata finanziata
                  dall’Unione Europea nell’ambito del VII programma
                  quadro. 
I primi polimeri con microporosità intrinseca furono sviluppati circa un decennio fa da due coautori della
                  ricerca: Peter
                  Budd dell’Università di Manchester e da Neil McKeown
                  dell’Università di Cardiff. 
Per Paola Bernardo (Itm-Cnr) questi materiali sono particolarmente interessanti «perché combinano le proprietà dei polimerici classici e dei materiali ceramici, che consentono un setacciamento molecolare grazie a  dimensioni dei pori ben definite e prossime a quelle  di molecole di interesse per l’industria».
A Spirobifluorene-Based Polymer of Intrinsic Microporosity with Improved Performance for Gas Separation
Advanced Materials, Volum 24, Issue 44, pages 5930–5933, November 20, 2012
DOI: 10.1002/adma.201202393Nanoporous Organic Polymer/Cage Composite Membrane
Angewandte Chemie International Edition, Volume 52, Issue 4, pages 1253–1256, January 21, 2012. DOI: 10.1002/anie.201206339
Alexandra F. Bushell, Prof. Peter M. Budd, Dr. Martin P. Attfield, Dr. James T. A. Jones, Tom Hasell, Prof. Andrew I. Cooper, Paola Bernardo, Fabio Bazzarelli, Gabriele Clarizia, Johannes C. Jansen

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