SRT e il segreto dei movimenti precisi

SRT 2 ore prima della cerimonia inaugurale 30/9/2013
Con i suoi 64 metri di diametro il radiotelescopio SRT è, per dimensioni, il terzo radiotelescopio d'Europa dopo quello di Effelsberg (100 metri) e il Lovell Telescope di Jodrell Bank (72 metri).
Ma la costruzione di SRT ha richiesto enorme precisione per garantire l'esecuzione di movimenti dell'intera parabola e di sue componenti.
All'interno del basamento del Sardinia Radio Telescope è nascosta una rotaia di 40 metri di diametro dedicata al puntamento in azimuth: garantisce cioè la rotazione dell'intera struttura (3 mila tonnellate).
La rotaia garantisce un’escursione di 270° e poggia sulle fondamenta del radiotelescopio per mezzo del grout: un cemento con alte prestazioni di resistenza alla compressioned, rinforzato con sottili anelli d'acciaio. Questo movimento può avvenire a una velocità che varia (a seconda del vento) da 0,85 a 0,425 °/sec (gradi al secondo).
La struttura incorpora poi una ruota per il puntamento in elevazione formata da una travatura solidale con lo specchio primario: ruotando intorno all'asse di elevazione consente di puntare la parte superiore dell'antenna (1500 tonnellate), con una velocità massima di 0.5 °/sec (gradi al secondo).
Ci sono altri particolari nascosti: il riflettore primario (la parabola di 64 metri di diametro) non è una lastra unica ma è composto da 1008 pannelli di alluminio che fungono da specchi per la radiazione elettromagnetica in arrivo sul radiotelescopio. Gli specchi sono sostenuti da una travatura reticolare (visibile nella struttura posteriore di SRT) e vengono mossi da 1116 attuatori elettromeccanici, allo scopo di compensare gli effetti gravitazionali e le modifiche causate dalle dilatazioni termiche e dalla pressione del vento, che portano a una generale deformazione della struttura dell'antenna, con conseguenti errori di puntamento e variazioni nella geometria del sistema.

Andrea Mameli Blog Linguaggio Macchina 3 Ottobre 2013

Commenti

Post popolari in questo blog

Ogni cosa è collegata: Gabriella Greison a Sant'Antioco il 24 giugno (e non è un caso)

La tavoletta di Dispilio. Quel testo del 5260 a.C. che attende di essere decifrato

Solar system genealogy revealed by extinct short-lived radionuclides in meteorites. Astronomy & Astrophysics, Volume 545, September 2012.