Cagliari Capitale Europea della Cultura 2019? Solo se si rema insieme.

Devo essere sincero: pur amando con tutto il cuore la mia città temevo che non saremmo riusciti a entrare tra le sei finaliste alla selezione per la Capitale Europea della Cultura 2019.
E invece poco fa ho letto il tweet del Ministro Massimo Bray con l'esito della preselezione:
Si tratta, ovviamente, di un ottimo risultato.
Ma non è che l'inizio.
Ci sarà bisogno di uno sforzo notevole, per tutto il 2014. E in questi casi la strada maestra è sempre la stessa: remare insieme.
Non si deve necessariamente essere sulla stessa barca per remare tutti insime. Si può anche viaggiare su canoe da uno o due posti e procedere nella stessa direzione. Questo è il mio senso del remare insieme.
Cagliari, Parco Molentargius, 2013 (A. Mameli)
Mi spaventa pensare ai numerosi esempi di disunione, che ho visto e registrato a Cagliari e in generale in Sardegna (la Capitale Europea della Cultura coinvolge anche una bella fetta di territorio circostante) in diversi campi.

Ma per fortuna sappiamo anche remare insieme.
Lo vedo nelle splendide giornate che rispondono al nome di Cagliari Monumenti Aperti.

E lo vedo nei due eventi che amo di più: Festival Tuttestorie e Cagliari Festival Scienza.
In queste (e in altre occasioni) sappiamo mettere insieme le forze, le idee e le competenze.
Secondo me è quello che ci vuole.
Cagliari, Exmà (A. Mameli, 2013)
Ci sono anche altri segnali che considero estremamente positivi, come quelli che ho pescato sul profilo facebook di due Consiglieri Comunali: Pierluigi Mannino (dell'opposizione) e Matteo Lecis Cocco-Ortu (della maggioranza).

Il primo ha scritto:

«Ben vengano gli scontri e le contrapposizioni “tra di noi”, ma quando ci proiettiamo verso l'esterno dobbiamo fare quadrato attorno a ciò che siamo chiamati a rappresentare, a prescindere da colori e appartenenze politiche, e andare fieri di eventuali piccole o grandi vittorie. Questo vale per Cagliari, la Sardegna e l’Italia. Purtroppo, a causa di una visione “calcistica” e sterile della politica, abbiamo perso il senso d'appartenenza, uno dei pilastri della democrazia, e cadiamo spesso nell'errore di farci male da soli, “autodisprezzandoci”. Per andare contro questa tendenza suicida condivido volentieri l'articolo che segue. Cagliari è anche la mia città, è libera e non di proprietà di una parte politica. Ognuno di noi è parte essenziale della “polis” e nella "polis", nel bene e nel male.»

Il secondo ha commentato così:

«Con queste belle riflessioni Pierluigi Mannino (puntiglioso consigliere della minoranza) saluta la notizia del passaggio della prima fase di selezione della candidatura di Cagliari a Capitale Europea della Cultura. Era il passaggio più difficile per un progetto di pre-candidatura a basso costo (siamo la città tra le sei che ha speso di gran lunga di meno per la sua redazione) e scritto in tempo record. Tra i ritardi nell'approvazione del bilancio comunale e l'avvicendamento alla fondazione Banco di Sardegna, che ha finanziato la fase iniziale, Enrica Puggioni, Francesca Sassu e la squadra che han messo su, hanno dovuto predisporre il progetto in pochi mesi con un entusiasmo contagioso!»

Poetto, Estate 2013 (A. Mameli)
Bene. Ora mettiamoci al lavoro. Del resto i requisiti di un programma vincente, per la Capitale Europea della Cultura 2019, sono:
 - il rafforzamento della cooperazione fra gli operatori culturali (quelli istituzionali, le associazioni, gli operatori della ricerca, gli artisti, il volontariato, i singoli appassionati);
- il dialogo con analoghe realtà operanti negli altri Stati europei;
- il saper fare emergere la ricchezza della diversità culturale, a livello locale e a livello europeo.
Inoltre il programma deve incoraggiare la partecipazione attiva di chi abita in quella città (e nei dintorni): il programma non deve risultare uno schema calato dall'alto. Ecco perché, ancora una volta, l'azione vincente è la progettazione partecipata.

Pronti a imbracciare i remi?
Andrea Mameli
Blog Linguaggio Macchina
15 Novembre 2013 
 
p.s. un ruolo importante in tutto questo lo riveste anche la propogazione spontanea, ma per questo non meno ricercata di quelle istituzionale e commerciale, delle immagini (anche se non tutto può e deve essere veicolato solo con le immagini); penso al vivace mondo degli "igers", ma non solo...
 

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