Condividere le foto sui social può aiutare la scienza? Il caso delle foto di Troy Alexander e le biostrutture misteriose

Troy Alexander è un chimico del Georgia Tech e appassionato di entomologia, biologia marina, fotografia e origami (passioni come vedrete utilissime per l'osservazione che ha saputo portare all'attenzione del mondo). Troy si trovava nell'Amazzonia peruviana per il progetto di ricerca Guacamayo de Tambopata quando ha scoperto e immortalato un oggetto piccolo (2 cm di diametro) e abbastanza regolare per non passare inosservato, almeno a occhi esperti:
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La segnalazione di Troy Alexander ha dato vita a una raccolta di immagini su Facebook (Rainforest Expeditions):
Picture: Andreas J. Schwab, Associate Prof post-retirement, McGill University

Non ci sarebbe molto da stupirsi, se si conta che il numero di specie ancora sconosciute sul nostro pianeta potrebbe essere enorme.
Triy Alexander, intervistato da Wired circa 6 mesi fa, ha avanzato l'ipotesi di un bozzolo non del tutto formato.
Ieri il blog io9.com (Scientists are close to solving one of 2013's greatest mysterie) ha pubblicato una nuova foto resa pubblica per mezzo di Twitter, il giorno prima, da Phillip Torres e Lary Reeves sempre dal centro di ricerca di Tambopata Rainforest Expedition (dove Troy Alwexander ha fotografato la struttura misteriosa circa un anno fa):


Secondo me diffondere queste fotografie per mezzo di facebook e di twitter ha aiutato a velocizzare un processo di riconoscimento dell'immagine, che con i mezzi tradizionali (la pubblicazione scientifica con peer review) sarebbe stata decisamente più lenta. Questo non implica necessariamente una scoperta scientifica, come conseguenza della circolazione dell'immagine, almeno per ora. Ma può indubbiamente contribuire. Vedremo cosa succederà nei prossimi giorni.

Andrea Mameli
Blog Linguaggio Macchina
12 Dicembre 2013
 

Altre stranezze:


 

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