05 dicembre 2014

Avamposti del progresso. Dalla Terra allo spazio, dal racconto di Joseph Conrad al diario di bordo di Samantha Cristoforetti

Un tempo gli avamposti del progresso si trovavano sul nostro pianeta e sfruttare le loro risorse comportava disagi, sofferenze, sopraffazioni, che ora risciamo a immaginare solo grazie alla letteratura e al cinema. Esemplare in questo senso il racconto di Joseph Conrad Un avamposto del progresso (An Outpost of Progress, 1897) ambientato in Africa.
Dal 1957, con lo Sputnik, l'idea di frontiera si è allontanata dalla Terra. 
E quelle orme impresse sulla sabbia lunare nel 1969 sono un timbro indelebile sulla trasformazione del concetto di avamposto: l'esplorazione si estende allo spazio
Le ripetute missioni robotizzate su Marte e l'uscita delle sonde Voyager dal sistema solare sono solo alcune delle conferme di questo grande sogno diventato realtà. Ma il concetto di avamposto non si è modificato solo in virtù della distanza percorsa per le esplorazioni. Vi è, secondo me, qualcosa di più profondo: la nostra specie, allontandosi dal suo pianeta, trova motivo di crescita conoscitiva, scientifica, tecnologica, nello stesso viaggio. Certo, è possibile ipotizzare missioni finalizzate alla raccolta di materie prime, come l'elio-3 utile alle centrali a fusione rappresentato in Moon (film di fantascienza del 2009 diretto da Duncan Jones). 
Ma il motore principale è la missione stessa: dai razzi vettori alla preparazione degli astronauti (o alla realizzazione di avanzatissimi robot), è una lunga catena di progetti che impegnano fior di intelligenze e di tecnologie nella loro progettazione e realizzazione.
Inoltre questa crescita non è a discapito di altri umani: in questo senso è estremamente più sostenibile delle esplorazioni coloniali dei secoli scorsi.
Un concentrato di questo cambiamento è visibile nel sito Avamposto 42 nel quale Samantha Cristoforetti racconta la sua missione, le sue sensazioni e gli esperimenti che sta conducendo a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. C'è il diario di bordo e ci sono le risposte a domande come questa: come si comporta una fiamma nell’astronave, dove c’e’ ossigeno ma non c’e’ gravita?


 Andrea Mameli, blog Linguaggio Macchina, 5 Dicembre 2014

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