Dal 1957, con lo Sputnik, l'idea di frontiera si è allontanata dalla Terra.
E quelle orme impresse sulla sabbia lunare nel 1969 sono un timbro indelebile sulla trasformazione del concetto di avamposto: l'esplorazione si estende allo spazio.
Le ripetute missioni robotizzate su Marte e l'uscita delle sonde Voyager dal sistema solare sono solo alcune delle conferme di questo grande sogno diventato realtà. Ma il concetto di avamposto non si è modificato solo in virtù della distanza percorsa per le esplorazioni. Vi è, secondo me, qualcosa di più profondo: la nostra specie, allontandosi dal suo pianeta, trova motivo di crescita conoscitiva, scientifica, tecnologica, nello stesso viaggio. Certo, è possibile ipotizzare missioni finalizzate alla raccolta di materie prime, come l'elio-3 utile alle centrali a fusione rappresentato in Moon (film di fantascienza del 2009 diretto da Duncan Jones).
Ma il motore principale è la missione stessa: dai razzi vettori alla preparazione degli astronauti (o alla realizzazione di avanzatissimi robot), è una lunga catena di progetti che impegnano fior di intelligenze e di tecnologie nella loro progettazione e realizzazione.
Inoltre questa crescita non è a discapito di altri umani: in questo senso è estremamente più sostenibile delle esplorazioni coloniali dei secoli scorsi.
Un concentrato di questo cambiamento è visibile nel sito Avamposto 42 nel quale Samantha Cristoforetti racconta la sua missione, le sue sensazioni e gli esperimenti che sta conducendo a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. C'è il diario di bordo e ci sono le risposte a domande come questa: come si comporta una fiamma nell’astronave, dove c’e’ ossigeno ma non c’e’ gravita?
Un concentrato di questo cambiamento è visibile nel sito Avamposto 42 nel quale Samantha Cristoforetti racconta la sua missione, le sue sensazioni e gli esperimenti che sta conducendo a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. C'è il diario di bordo e ci sono le risposte a domande come questa: come si comporta una fiamma nell’astronave, dove c’e’ ossigeno ma non c’e’ gravita?
Andrea Mameli, blog Linguaggio Macchina, 5 Dicembre 2014
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