Il sereno periodo cagliaritano di Antonio Pacinotti, inventore e scienziato

Copia della Dinamo di Pacinotti realizzata da Carlo De Rubeis a Cagliari

Antonio Pacinotti è vissuto a Cagliari dal 1873 al 1882. In questo periodo oltre a insegnare Fisica Sperimentale per la Règia Università di Cagliari gestiva il Gabinetto di Fisica e poteva dedicarsi alla sua grande passione: l'invenzione e la sperimentazione di macchine magneto-elettriche

Questa storia mi ha sempre incuriosito, prima grazie alle parole dei professori Franco Erdas (1990, corso di Fisica 2) e Guido Pegna (1992, corso di Fondamenti di Elettronica), poi in base alle idee sempre più precise che mi sono fatto consultando decine di pubblicazioni si e su Pacinotti (compresi i libri antichi consultati nella Biblioteca centrale dell'Università di Cagliari e in quella dell'Archivio di Stato di Cagliari).

Poi nel 2013 andai a trovare Guido Pegna (che allora dirigeva il Museo di Fisica, situato nella cittadella universitaria di Monserrato) e lo ripresi in tre piccoli video:




A partire dal dicembre 2019, quando ho avuto l'idea di scrivere qualcosa sul periodo cagliaritano di Antonio Pacinotti, ho letto numerosi libri dedicati allo scienziato pisano. E ho capito che il periodo cagliaritano è stato estremamente produttivo e sereno per Pacinotti. Non è vero, come scrisse qualcuno, che a Cagliari si sentiva in esilio. Semplicemente dobbiamo pensare che, specie con i trasporti di quel tempo, trovarsi così lontano da casa non poteva che procurare uno smarrimento iniziale. Inoltre nel primo momento il suo laboratorio non era certo fornito come quello in cui aveva bazzicato (grazie alla complicità del padre, docente di Fisica a Pisa) fin da bambino. Ma in poco tempo la Règia Università di Cagliari procurò tutta la strumentazione richiesta, in particolare il tornio (che secondo Guido Pegna fu posto come condizione per andare a Cagliari).

A Cagliari Antonio Pacinotti si trovava bene anche perché poteva contare sul prezioso aiuto del signor Dessì (il "Meccanico" del Gabinetto di Fisica) insieme al quale riusciva a costruire tutto quello di cui aveva bisogno per i suoi esperimenti. 

In tutto il periodo cagliaritano Pacinotti riceveva attestazioni di stima per il suo lavoro e la conferma delle sue rivendicazioni: da ogni parte gli veniva riconosciuto il merito di aver intuito l'idea dell'elettrocalamita rotante, il cosiddetto Anello di Pacinotti.

Antonio Pacinotti a Cagliari aveva trovato casa in via Canelles. A due passi dal Municipio e dal Duomo. Negli ultimi anni di permanenza in città conobbe Maria Grazia Sequi Salazar. Si sposarono il 29 Aprile 1882, prima in Municipio e poi in Duomo.

Io credo che per lo scienziato pisano gli ultimi anni trascorsi a Cagliari siano stati davvero sereni.

Nel documentario "Antonio Pacinotti e il secolo dell'elettricità" (realizzato dall'associazione per la diffusione della cultura scientifica "La limonaia" di Pisa) il consulente calligrafico Guido Angeloni (docente di grafologia nel Corso di Laurea in Scienze grafologiche dell'università LUMSA di Roma) afferma che il periodo più sereno per Pacinotti, a giudicare dalla scrittura, è stato sicuramente quello cagliaritano.

Racconto alcuni di questi episodi nel mio monologo "Il bidello di Pacinotti" che esordirà (si fa per dire, perché parteciperà attraverso un video, non sul palcoscenico del Teatro ExMà come si pensava mesi fa) il 5 Novembre all'interno del Cagliari FestivalScienza 2020.


Ringrazio Francesco Pupillo per lo splendido video (dal quale ho tratto le immagini riportate nel post), Andrea Mura per l'ospitalità nel magnifico Museo di Fisica (Dipartimento di Fisica dell'Università di Cagliari) nonché Giuliano Malloci e Gianluigi Corrias per il supporto fornito all'interno del Museo. 

Il testo del monologo è mio, quindi se non vi piace rivolgete le critiche a me. Ma se lo apprezzate sappiate che lo devo ai preziosissimi suggerimenti artistici di Fabio Marceddu, storici di Carlo De Rubeis e scientifici di Michele Saba.


Letture consigliate: 

"Antonio Pacinotti, onoranze e opere". Di Giovanni Polvani. Edizioni Nistri-Lischi (1933)

"Lo scienziato dei sogni. Di Gino Benvenuti". Editore GIardini (1959)

"Ho costruito il seguente apparecchietto". Di Claudio Luperini e Tiziana Paladini. Edizioni ETS (2007)

"I sogni di Antonio Pacinotti". Di Carlo Alberto Segnini. Domus Galileiana (2012)

"Antonio Pacinotti a cento anni dalla morte". Pisa University Press. Fondazione Galileo Galilei (2012)



Andrea Mameli, blog Linguaggio Macchina, 1/11/2020










Il commento di Maria Paola Masala:




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