24 gennaio 2008

Sulle spalle dei nostri giganti...

La memoria del nostro passato si alimenta al calore dei racconti dei nonni, con le letture e con le immagini. Ciò che non vediamo e non sentiamo non esiste: semplicemente manca. Allora rivediamo alcune delle più emozionanti tracce di questo nostro passato, sul quale dovremmo poggiare il nostro presente, come il prezioso video di TeleIndependentzia del 24 dicembre 2006 dedicato ai Giganti di Monti Prama (statue di arenaria scoperte casualmente nel 1974).
Risuona sovente il quesito: che fine hanno fatto? Sono ancora convalescenti o tuttora sotto cura? Quando e dove si potranno ammirare? Chi sa parli! I pronipoti dei giganti ringraziano.


Appello del blog Su Barralliccu: I Giganti di Monti Prama

Per approfondire:
file pdf articolo da speciale Darwin “Sardegna Archeologica” 2007
Giganti di Monti Prama, chiarezza Emigratisardi.com, 12/08/2007
I giganti di Monti Prama... studiosi in difficoltà Archeologia Sarda, 18/04/2006

La sardità dei Mameli

mameli Per conoscere la biografia dell’eroico patriota risorgimentale è indispensabile il libro di Massimo Scioscioli, "Virtù e poesia. Vita di Goffredo Mameli" (Milano, Franco Angeli, 2000).
E’ questa però anche l’occasione per riportare alla memoria tre pubblicazioni di autori sardi che si sono occupati anche delle radici isolane del padre di Goffredo, cioè Giorgio Mameli, battezzato a Cagliari il 24 aprile 1798.
Angelino Usai, nel volumetto "La sardità dei Mameli e le radici ogliastrine di Cristoforo e di Goffredo" (Cagliari, Fossataro, 1974), ricostruisce l’albero genealogico della famiglia dei Mameli a partire dal matrimonio a Lanusei, il 28 ottobre 1649, tra Cristoforo Mameli (di famiglia originaria di Arzana) e Giovanna Lay, di famiglia di Lanusei.

Il secondo volume cui ho fatto cenno, intitolato "Poeta di libertà. La breve vita intensa di un grande del Risorgimento" (Genova, Bruno Boggero editore, 1982), è firmato da Nino Mameli, nato nel 1935 a Sestu (CA).

Tratto da: Le origini sarde del padre di Goffredo Mameli (Paolo Pulina, blog emigratisardi.com 23 ottobre 2006)

I testi nascosti di Archimede.

palinsesto Un'accurata ispezione ai raggi X (condotta nel Walters Art Museum di Baltimora, Usa, nell'ambito dell'Archimedes Palimpsest Project), ha permesso di scoprire la scrittura di Archimede sotto un testo religioso del Tredicesimo secolo. Le 177 pagine del palinsesto contengono sette opere di Archimede: Sull’equilibrio dei piani, Sulle spirali, La misura del cerchio, Sulla sfera e il cilindro, Sui corpi galleggianti, Il metodo, Stomachion (il testo greco delle prime quattro opere era già anoto; del trattato Sui corpi galleggianti si aveva solo una traduzione latina; Il metodo era completamente sconosciuto e dello Stomachion si aveva solo un frammento in traduzione araba).
Lo studio dei palinsesti, nome che indica i codici stratificati ottenuti riciclando per un nuovo uso pergamente già utilizzate per la stesura di testi precedenti, che venivano raschiati via manualmente, allo scopo di ospitare una nuova opera scritta o miniata.
palinsesto x

Google TechTalks. March 7, 2006.
Will Noel, Roger L. Easton Jr., Michael B. Toth
Since 1999, the multidisciplinary team has been disbinding, conserving, imaging, analyzing, transcribing and studying the 174 parchment folios of the Archimedes Palimpsest – yielding approximately 400Gb of data to date.

22 gennaio 2008

Infuso di fiori di Camomilla (Matricaria recutita L.)

Camomilla
Infuso di fiori di Camomilla (Matricaria recutita L.)
A. Mameli, 2008

21 gennaio 2008

Congelato cetriolone da 58 milioni di euro (era: italia.it)

ANSA - ROMA, 21 GENNAIO 2008 - Doveva essere la vetrina del Paese nel Mondo, spesi 7 mln.
E' stato chiuso definitivamente il portale www.italia.it, presentato dal ministro per i Beni culturali Rutelli alla Bit 2007. cetriolone Il sito, che doveva essere la vetrina turistica del Paese nel mondo, è stato bloccato, come conferma Ciro Esposito, capo dipartimento per l'Innovazione tecnologica. "A ottobre Rutelli disse che il portale non era più funzionale - spiega - e sono state avviate le procedure per la chiusura."
Dei 45 mln di euro stanziati, ne sono stati spesi circa 7.

Caspita... così questi sette milioni di euro sono andati in fumo... Pare proprio un tipico e imbarazzante caso di scandalo italiano... specie se paragonato con alcuni mancati impegni di spesa (Dove sono finiti i 10 milioni stanziati per l'Open Source?)...
Andrea Mameli

P.S. I milioni stanziati per il portale italia.it erano 58!

Punto Informatico. Italia.it è morto così:
Silenzio di tomba (di Luca Spinelli)
L'eutanasia del cetriolone (di P. De Andreis)

Rifiuti in Sardegna (Fabrizio Pani)

rifiuti Fabrizio Pani 2008

Novelli sulle orme di Darwin, seconda puntata

Nuovo libro del naturalista. L'Unione Sarda, pagina 57 (Cultura) 21 gennaio 2008
Andrea Mameli

Ancora una volta sulle orme di Darwin. Pardon, sulla scia del Beagle. Luca Novelli, naturalista di formazione, giornalista e disegnatore di professione, è di nuovo in viaggio. Quello iniziato il 20 gennaio, l'ultimo in programma, porterà la spedizione guidata da Novelli a Tahiti, in Australia e in Nuova Zelanda. Il progetto di ripercorrere l'avventura scientifico-letteraria di Charles Darwini - www.darwin2.org - ha avuto inizio nell'ottobre 2005 ed è proseguito nei primi mesi del 2007. Da poche settimane è in libreria In viaggio con Darwin 2. Cile, Perù, Galapagos (Fabbri, 2007, 206 pagine, euro 14,90). In questo secondo volume Luca Novelli racconta, sempre con splendide immagini, l'incanto e l'asprezza di un territorio trasformato in quasi due secoli. Come aveva fatto l'anno precedente con In Viaggio con Darwin. Patagonia e Terra del Fuoco (Fabbri, 2006, 184 pagine, euro 14,90) libro premiato come Miglior libro di divulgazione al 26° Premio Andersen.
«Fin dall'inizio ho incontrato un notevole entusiasmo – racconta Novelli, poco prima di partire – e le vendite del primo libro sono andate molto bene in Italia, ma cosa che mi interessa di più è il fatto che per il progetto editoriale sono comparsi nuovi partner in lingua spagnola (Edelvives), in lingua tedesca (Random House), coreana e diversi altri. Come ha scritto nella prefazione Gianfranco Bologna, direttore scientifico del Wwwf Italia, In viaggio con Darwin è sulla rotta dei grandi viaggi scientifici e dell'Ottocento. Con il terzo libro si conclude un ciclo e un oggetto. Con il terzo libro si concluderà questa avventura letteraria e scientifica. Se abbiamo seminato buone cose – e lo abbiamo fatto – raccoglieremo buone cose».
Ora il viaggio continua tra canguri, ornitorinchi e koala, la varietà animale e la biodiversità saranno forse ancora più evidenti, cosa ci sarà di diverso dal viaggio di Darwin?
«L'occhio critico vedrà bovini da macello a Tahiti, la Tigre della Tasmania estinta, alberghi di lusso dove c'erano solo carcerati e aborigeni australiani. E sotto i piedi una Terra che si muove e che scalpita. Una Terra che può spazzarci via quando vuole. Ma gli occhi di Darwin2 vedranno anche le immense aree protette della Nuova Zelanda e intere isole rimaste incontaminate, come nella Polinesia Francese».
Il materiale raccolto sarà impiegato per usi televisivi?
«In verità avevo proposto alla Rai, già dal 2000, il progetto di una trasmissione che ripercorreva il Viaggio di Darwin in occasione del DarwinDay 2009, bicentenario della nascita. Di sicuro il materiale confluirà nella puntata dedicata a Darwin nella serie Lampi di Genio in Tv che stiamo preparando per Rai Educational».
Questo viaggio è l'ultimo o ne seguiranno altri?
«Sta prendendo forma un progetto internazionale che mi porterà a fare altri viaggi e altri libri. Ma questa volta non anticipo nulla. "Mai dire gatto se non ce l'hai nel sacco". L'avrebbe detto anche Darwin, che dopo aver pubblicato The Voyage of the Beagle (1839) ha aspettato 20 anni prima di pubblicare L'origine della specie (1859) dando vita alla Teoria dell'Evoluzione».

20 gennaio 2008

Messaggi perduti

D'intesa con il blog Paesedombre pubblichiamo in contemporanea il racconto Messaggi perduti, in un gemellaggio telematico tra i nostri due siti: un tuffo nel passato con i piedi ben saldi nel presente e uno sguardo rivolto al futuro. Passato e futuro, alle volte, si confondono nel fragile orizzonte dell'istante vissuto. In quel condensarsi di tempo, in quella metamorfosi di spazi e pensieri, tutto diviene possibile. Messaggi Perduti in anteprima nel primo volume di Ombre. I quaderni di Paesedombre.org (periodicità casuale).

Messaggi perduti [Andrea Mameli, 10 dic. 2007]
Da giorni non riuscivo più a staccare gli occhi dallo schermo del portatile. Avevo smesso di guardare i documentari e i film dei canali satellitari, di leggere libri e riviste, di uscire con gli amici. I colleghi tentarono invano di convincermi a partecipare a qualche festa di compleanno. Qualche problema me lo davano anche le utenze da pagare perché non rispettavo mai le scadenze. E alla fine ricevevo i solleciti, così ero costretto a recarmi alla posta con un mazzo di conti correnti.
In mente c'erano solo loro. E pensare che prima era un semplice svago, come quando ascoltavo la radio della polizia con una radio modificata, o quando vedevo i film che i vicini trasmettevano via radio da una stanza all’altra. Poi fui talmente preso dalla voglia di entrare in questo mondo altrui che trovai il modo di registrarli, di classificarli per provenienza, destinazione e parole chiave. Dopo che avevo finito di lavorare facevo la spesa e passavo a ritirare i vestiti in lavanderia. Ma queste attività toglievano tempo al mio “giocattolo”: circa 10 ore su 24. Decisamente troppo. Presi ferie fino a esaurirle tutte, poi mi misi in aspettativa per 6 mesi. Poi arrivai a cercare di ammalarmi per potermi assentare dal lavoro. A quel punto speravo solo che mi licenziassero. Ma non si decidevano. Così non potei far altro che dare le dimissioni. In questo modo non avevo più bisogno di far lavare e stirare la mia roba e di fare la spesa: per mangiare telefonavo e mi facevo portare tutto a casa. Ma dato che per le pizze e le birre avevo sempre bisogno di banconote da 10 euro e di monete, alcuni mesi dopo il licenziamento iniziai a trovarmi senza denaro contante. Così mi decisi e andai al bancomat. La città mi sembrava diversa. Mi accorsi che non sentivo più alcuno stimolo. Eppure ricordo che prima guardavo tutto, leggevo tutto, dai cartelloni pubblicitari alle scritte sui muri. Entrai al supermercato solo per acquistare due casse di birra e una dozzina di bottiglie d’acqua. Andai dritto alla cassa senza guardarmi intorno come facevo prima. Ora l’unica cosa che mi emozionava era guardare una persona con un cellulare in mano. Specie quando lo teneva sul palmo e muoveva il pollice sulla tastiera… Rientrato a casa buttai chiavi e portafogli sul comodino, mi levai scarpe e vestiti e indossai il pigiama. Finalmente ero di nuovo a casa. E ripresi a leggere.
"Stasera rientro tardi lasciami qualcosa in frigo ti amo"
"Mi rincresce dover annunciare il mio ritardo alla riunione odierna causa lavori sulla linea ferroviaria, vi aggiornerò. Dr. Rossetti"
"Ma 6 scemo? come faccio a dirlo a mio marito?"
"Ok a presto. Daniele"
"MA CHI TI CONOSCE? CANCELLA IL MIO NUMERO DALLA RUBRICA IMBECILLE!!!"
"Franco, avrei bisogno di una risposta, magari entro oggi! GRAZIE!"
Il ritmo con cui mi scorrevano davanti agli occhi, tutti quei messaggini, tutti quei nomi e tutte quelle situazioni che si accavallano... Era la cosa più eccitante che avessi mai potuto inventare… E poi immaginare le dita di chi li aveva scritti. Forse pollici grossi e callosi, eppure abili a districarsi tra i tasti di chissà quale modello di cellulare, anche al buio, anche alla guida di un camion, anche a letto, in bagno, al lavoro, in ascensore...
Avevo trovato il modo per captare gli sms dispersi, quelli che non vengono recapitati, quelli che uno scrive e crede che il destinatario lo abbia ricevuto… e invece si è semplicemente perso… Per inceppamenti momentanei di rete o perché il numero del destinatario non era più attivo, o per altri problemi. Poco importava. Io li prendevo, li leggevo, li conservavo, li univo in grandi famiglie e li rileggevo uno dietro l’altro, sempre con accanto la data, l’ora di spedizione, il numero di origine e quello del destinatario. Il caso più emozionante e anche il più raro era quando ne beccavo uno diretto a qualche numero che conoscevo o proveniente da numeri già catalogati. Avevo iniziato a memorizzare cifre senza volerlo, semplicemente le ricordavo, e pian piano molte utenze mi diventavano familiari. Imparavo a conoscere i loro problemi, le loro manie, il modo di perdere la pazienza o usando le maiuscole o i punti esclamativi. Mi spazientivo per gli errori di ortografia. Ero sempre tentato di rispedirglieli corretti, i loro maledetti messaggini. Ma sentivo il dovere di non farmi coinvolgere. Dovevo restarne fuori. E per qualche tempo fui in grado di resistere.
Accadde poi che, dopo circa un anno di questa vita allucinante, avevo speso tutto. I risparmi erano vincolati in buoni postali e per riaverli sarei dovuto uscire troppe volte. Ma il conto sul quale mi facevo accreditare lo stipendio era sceso sotto la linea di galleggiamento, così si espresse al telefono il funzionario della banca, per non calcare la mano, perché mi conosceva da molti anni ed era un pochino imbarazzato, per farmi capire che avrei dovuto versarci dentro qualcosa oppure mi consigliava di chiudere il conto e aprirne uno online. In fondo fu lui a suggerirmelo.
Non mi fu difficile mettere assieme alcune cifre che erano transitate in una serie di messaggi di quello sprovveduto che aveva mandato alla moglie numeri e pin delle carte di credito e dei bancomat. Sinceramente mi dispiaceva approfittarne, perché il tizio era ricoverato in ospedale, e perché poi dal numero della moglie partirono alcune frasi inequivocabili dirette al numero di un altro tizio con il quale evidentemente non vedeva l’ora di incontrarsi. Ma il funzionario di banca era stato molto chiaro: dovevo riversare qualcosa. E riversai. Nessuno si accorse di nulla.
A distanza di qualche mese, però, dovetti servirmi di nuovo: prelevare somme piccole, quelle che si notano meno, quelle che non ti scoprono mai, ha un difetto: presto lo devi rifare. E sei portato a prendere di più per lasciar passare più tempo…
Così dopo qualche mese iniziai a captare qualche segnale. Qualcuno si stava iniziando ad accorgere del furto. Dopotutto era un furto. Stavo commettendo un crimine. Allora pensai “devo fare un salto di qualità: prendo una volta per tutte e non mi scoprono più”. Ma fu una scelta sbagliata. Ero nel bel mezzo di una lettura concitata di una serie di sms una volta tanto gioiosi. Pensavo alla faccia di questa che aveva appena scoperto di aspettare un bambino e avvisava le amiche. Quando sentii bussare alla porta...
Esattamente come adesso… Un attimo!
"Andiamo, è ora. Uscite dalle celle! Andiamo! Ora d'aria! Andiamo!"
Un attimo ho detto, devo poggiare la penna e il quaderno, sono una persona ordinata io!
“Andiamoooo!”