07 aprile 2012

Menzione speciale a Jurre Hermans (11 anni) per il Premio Internazionale Wolfson Economics

Un bambino di 11 anni ha ricevuto la Menzione Speciale al premio internazionale Wolfson Economics. Jurre Hermans frequenta la prima media a Breedenbroek (Olanda) e ha deciso di partecipare alla competizione dopo aver letto sul portale per ragazzi Jeugdjournaal la domanda contenuta nel bando del concorso: «Se stati membri lasciano l'Unione monetaria quale sarebbe il modo migliore per assicurare che avvenga nel modo più stabile possibile per il resto dei componenti?».
Il progetto di Jurre (riporto sotto il testo integrale della lettera spedita dal bambino e il disegno) ipotizza che la Grecia lasci l'Euro e ritorni alla Dracma. Il bambino olandese, scelto tra 452 candidati, ha ricevuto il premio di 100 Euro messo in palio dal Wolfson Economics Prize oer la Menzione Speciale. Jurre Hermans ha proposto che tutti i greci portino i propri euro in banca ricevendo in cambio dracme, la loro vecchia moneta, mentre la banca gira i soldi in euro allo stato: "Tutti quegli euro formano una pizza. Ora, il governo greco può iniziare a pagare tutti i suoi debiti, perché chiunque ha un debito prende una fetta di pizza".
Il concorso è stato ideato anno fa dall'uomo d'affari britannico Simon Wolfson of Aspley Guise e rappresenta il secondo premio (al vincitore vanno 286.000 euro) assegnato a un economista dopo il Nobel.
Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 7 aprile 2012
La lista completa dei premiati:
Catherine Dobbs - The NEWNEY approach to unscrambling the Euro
Roger Bootle - Leaving the euro: A practical guide
Jonathan Tepper - A Primer on the Euro Breakup: Default, Exit and Devaluation as the Optimal Solution
Jens Nordvig - Planning for an orderly break-up of the European Monetary Union
Neil Record - If member states leave the Economic and Monetary Union, what is the best way for the economic process to be managed to provide the soundest foundation for the future growth and prosperity of the current membership?


La lettera di Jurre:

Dear Sir and Madam,
My name is Jurre Hermans. I am 10 years old and live in the Netherlands. I am quite worried about the eurocrisis and look at the TV news daily. The eurocrisis is a big problem. I think about solutions. Since I read in the newspaper about your price, I thought that I would like to submit my idea. The idea might fit. So here it is: I made a picture of my solution and I will explain it to you.
Greece should leave the Euro. How do you do that?
All Greek people should bring their Euro to the bank. They put it in an exchange machine (see left on my picture). You see, the Greek guy does not look happy!! The Greek man gets back Greek Drachme from the bank, their old currency. The Bank gives all these euro's to the Greek Government (see topleft on my picture). All these euros together form a pancake or a pizza(see on top in the picture). Now the Greek government can start to pay back all their debts, everyone who has a debt gets a slice of the pizza. You see that all these euro's in the pizza's go the companies and banks who have given loans in Greece (see right in my picture).
Now here comes the clever part of my idea:
The Greek people do not want to exchange their Euro's for Drachmes because they know that this Drachme will lose its value dramatically. They try to keep or hide their Euro's. They know that if they wait a while they will get more Drachmes.
So if a Greek man tries to keep his Euros(or bring his euros to a bank in an other country like Holland orn Germany) and it is discovered, he gets a penalty just as high or double as the whole amount in euros he tried to hide!!!v In this way I ensure that all Greeks bring their euros to a greek bank and so the greek government can pay back all the debts. I hope my idea helps you!!!!
Of course if a country has paid back all his debts , he can return to the eurozone.
A bit more about myself: I am 10, love animals since I have a dog and a bird. I live in a family of 5 in Holland. I have 5 friends with whom I play all day, mostly outside.
PS: My father helped me with my English translation as I speak Dutch
greetings from Holland,
Jurre Herman


Approfondimenti:

06 aprile 2012

Vista bionica sviluppata in Australia, come in un romanzo di Robert J. Sawyer.

Come un romanzo di Robert James Sawyer, lo scrittore canadese da molti considerato l'erede di Arthur C. Clarke, l'elettronica può restituire la vista ai nonvedenti. La tecnologia, sviluppata nell'università australiana di Monash, consiste in paio di occhiali contenenti una piccola telecamera che registra in bianco e nero e a bassa risoluzione e trasmette a un chip impiantato (foto a sinistra) le immagini alla convertite im segnali che il cervello può comprendere. Il gruppo australiano intende sviluppare soluzioni bioniche per la visione corticale con l'obiettivo di produrre un prototipo di protesi entro il 2014. I microchip sperimentati dal Monash Vision Group verranno impiantati direttamente nella corteccia visiva di un paziente, e consisteranno in una griglia di 14 piastrelle fotosensibili. Ciascuna piastrella comprende un microchip da 4 millimetri di lato contenente circa 500.000 transistor 45 e sottilissimi elettrodi. L'occhio bionico è finanziato con 8 milioni di dollari dall'Australian Research Council e impegna dal 2004 un gruppo di 20 ricercatori in medicina, fisica, oculistica, ingegneria elettrica e elettronica, ingegneria dei materiali, matematica e immunologia.
Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 6 aprile 2012
  1. Outside glasses – digital camera
  2. Inside glasses – eye movement sensor will direct the camera
  3. Side of glasses – digital processor and wireless transmitter
  4. Brain implant – small implant under the skull will receive wireless signals and directly stimulate the brain’s visual cortex

05 aprile 2012

I primi pianeti Goldilocks entro due anni, è la previsione di Shawn D. Domagal-Goldman (NASA)

Shawn D. Domagal-Goldman
"Grazie al telescopio Kepler troveremo un pianeta Goldilocks entro due anni". L'affermazione è di Shawn Domagal-Goldman, ricercatore della NASA specializzato in biologia dei pianeti extrasolari. Ma cos'è un pianeta Goldilocks? Semplice: viene denominato Goldilocks un pianeta situato in una regione dello spazio (zona abitabile o zona Goldilocks o Cintura Verde) le cui condizioni possono favorire la presenza della vita. Il termine deriva dal titolo di un racconto del 1837 intitolato: "Goldilocks and the Three Bears". Ma la NASA ("Getting to Know the Goldilocks Planet") smorza facili entusiasmi: trovare un pianeta Goldilocks sarebbe solo il primo passo: conoserlo realmente è molto più difficile. Gli astronomi fino a oggi hanno individuato più di 750 pianeti nei quali non si esclude la presenza della vita (nel presente, nel passato o nel futuro). Il telescopio spaziale Kepler della NASA ha stimato altri 2.300 pianeti "candidati" per i quali si attendono future conferme. Al momento non sono stati individuati pianeti di dimensioni simili alla Terra e con analoga orbite dalla sua stella per supportare acqua allo stato liquido e, possibilmente, la vita come noi la conosciamo. Non è facile cercare questi pianeti, per questo i ricercatori della NASA hanno ideato un nuovo approccio, chiamato spettroscopia di transito, che può rivelare molti pianeti "Goldilocks". Questa tecnica osserva la luce delle stelle che viene riflessa dall'atmosfera di una Terra aliena. Questa luce riflessa trasporta una sorta di impronta digitale dell'atmosfera sopra la quale è rimbalzata e gli astronomi la studieranno allo scopo di conoscere la composizione dell'atmosfera.
Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 5 aprile 2012
NASA's Kepler spacecraft is discovering a veritable avalanche of alien worlds. As the numbers mount, it seems to be just a matter of time before Kepler finds what astronomers are really looking for: an Earth-like planet orbiting its star in the "Goldilocks zone" by ScienceCasts (NASA, 29/mar/2012).

04 aprile 2012

La fusione nucleare e le industrie italiane. Un seminario il 5 aprile a Roma.

Nella ricerca internazionale sulla fusione nucleare che ha portato alla costruzione del reattore sperimentale ITER le aziende italiane hanno ottenuto importanti contratti industriali per la costruzione di componenti del reattore sperimentale ITER per 500 milioni di Euro. La cifra, la più alta in Europa, è stata raggiunta anche grazie alle attività di ricerca condotte nei laboratori dell’Associazione EURATOM-ENEA con un significativo coinvolgimento dell’industria. Scopo dell'incontro: preparare le industrie italiane alle sfide e alle opportunità offerte dalla ricerca sulla fusione per sfruttare il potenziale innovativo delle conoscenze acquisite nel campo delle nuove tecnologie energetiche.

LA RICERCA SULLA FUSIONE NUCLEARE E LE SUE RICADUTE INDUSTRIALI: UN CASO DI SUCCESSO NEL PANORAMA DELLA RICERCA ITALIANA
ENEA, Via Giulio Romano 41, Roma. Il 5 aprile alle 9

Programma: 9.00 Registrazione dei partecipanti
9.30 Apertura dei lavori: Giovanni LELLI, Commissario ENEA; Luigi NICOLAIS, Presidente CNR
10.00 L’impegno europeo sulla fusione nucleare
On. Amalia SARTORI, Parlamento Europeo, Presidente Commissione Industria, ricerca e energia.
10.30 Francesco PROFUMO, Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
10.50 Il programma italiano sulla fusione nucleare. Aldo PIZZUTO, Direttore Associazione EURATOM – ENEA
11.10 Tavola rotonda: Le ricadute per l’industria italiana della ricerca sulla fusione nucleare; modera: Paola BATISTONI, ENEA - ITER Industry Liaison Officer Italia
Intervengono:
Roberto ADINOLFI, Amministratore Delegato Ansaldo Nucleare, Consorzio AMW (Ansaldo, Mangiarotti, W. Tosto)
Albano BRAGAGNI, Presidente Tratos Cavi, Consorzio ICAS (ENEA, Tratos Cavi, Criotec)
Maurizio GASPAROTTO, Institut für Plasma Physics
Marianna GINOLA, Responsabile Commerciale SIMIC SpA
Vincenzo GIORI, Amministratore Delegato ASG Superconductors
Raffaele LIBERALI, Capo Dipartimento per l'università, l’AFAM e per la ricerca, Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca
Sandro BONOMI, Presidente ANIMA
Francesco ROMANELLI, Direttore European Fusion Development Agreement
13.00 Conclusioni
Corrado PASSERA, Ministro dello Sviluppo Economico

Fonte: ENEA

03 aprile 2012

Buongiorno Cagliari: come fare informazione in modo serio e divertente. Dal 4 aprile sulle frequenze di Radio Master.

Nel 1995 incontrai Vito Biolchini dopo anni che non ci vedevamo. Mi raccontò con entusiasmo della nascita di Radio Press. All'epoca stavo finendo l'università e la radio non la ascoltavo mai, così la segnalazione di Vito mi rimase in testa per molti anni. Fino alla scoperta di Buongiorno Cagliari, quando le parole di Vito Biolchini e di Elio Turno Arthemalle sono divenute la mia colonna sonora preferita nel tragitto da casa al lavoro. Ma che cosa ha di speciale questa questa trasmissione radiofonica? Io ci vedo due caratteristiche fondamentali: l'informazione locale, attraverso la lettura dei quotidiani sardi, e l'interazione con chi la ascolta, grazie alla combinazione SMS-Facebook. Ma a volte queste due caratteristiche si mescolano e chi ascolta la radio può influire fornendo preziose informazioni, come le condizioni del traffico, o completando/criticando le notizie lette da Elio e Vito. Aspetti evidenziati da tempo dagli osservatori del mondo dell'informazione. Come ad esempio il sociologo Manuel Castells, studioso della “Network Society” (Affari & Finanza, La Repubblica, 7 dicembre 2009): «Le notizie locali sono le più importanti. Le persone sono estremamente interessate all’informazione locale. Perché l’informazione locale parla di loro, di cose molto vicine alla gente».
Ma nel caso della trasmissione di Vito e Elio si aggiunge una dimensione ulteriore che aiuta a scardinare le notizie e tutto quello che si portano dietro (con tutto il loro carico di mezze verità) come un grimaldello: la satira.
Da domani Buongiorno Cagliari migra, e cambia pelle. Per capire cosa significa e come accadrà ho chiesto a Vito Biolchini di spiegarlo per Linguaggio Macchina.
Vito, domani Buongiorno Cagliari risorge. Cosa significa? Dove sarete tu e Elio?
«Saremo a Cortexandra, nella sede di Radio Master. Ci sentirete dalle 8 alle 10 e in replica dalle 13 sugli 89.6 mhz. Per gli sms il nuovo numero è il 340-2714702. Sarà un’esperienza diversa rispetto a quella fatta a Radio Press, è evidente. Ma in questa emittente abbiamo trovato persone che hanno creduto fortemente nel progetto. Devo dire che anche altre radio si sono fatte avanti per ospitare la nostra trasmissione, e per questo le ringraziamo. Il progetto con Radio Master è molto articolato e va oltre la semplice trasmissione mattutina. Soprattutto nei tempi di crisi bisogna porsi obiettivi ambiziosi».
Rifarete Radio Press?
«No, una cosa però è certa: non rifaremo Radio Press. Quella è un’esperienza non ripetibile, frutto di ben 17 anni di lavoro di tantissime persone. Per questo dispiace che ora l’emittente sia così in crisi. Il senso della ripresa di Buongiorno Cagliari è semplice: le imprese editoriali sono molto fragili, e non basta la qualità (e Radio Press ne aveva tanta) per sopravvivere. Poi la trasmissione rinasce perché lo ha voluto la gente, gli ascoltatori. Tante persone che non si sono arrese allo stop e che ci hanno convinto che riprendere fosse la cosa più giusta da fare. Sono state manifestazioni di affetto molto importanti per noi, soprattutto perché altri hanno fatto finta di non accorgersi che la trasmissione si era fermata. Come se niente fosse, come se fosse una cosa normale interrompere una trasmissione così in una radio come Radio Press. Beh, queste persone sono state sconfitte: Buongiorno Cagliari riparte».
La formula ha avuto successo: due persone in radio, centinaia di sms, migliaia di radioascoltatori. Cosa vi ha insegnato l'esperienza di questi anni?
«Intanto che ridere della vita e del mondo è un lusso a cui, per fortuna, pochi vogliono rinunciare, per primi io ed Elio. Poi che il coraggio è come un muscolo e che va allenato ogni giorno. Poi che le persone hanno tante cose da dire: basta consentirgli di parlare. Ma noi viviamo in un sistema informativo che costringe sostanzialmente al silenzio i lettori e gli ascoltatori. Sempre meno, è vero. Ma i giornalisti si sentono sempre gli unici depositari della verità. Ecco, noi non abbiamo verità, e quelle poche che abbiamo le mettiamo al vaglio di tutti».
Una trasmissione divertente ma che aiuta a ragionare, a confrontarsi, a vedere i problemi sotto diverse angolazioni. L'informazione locale secondo te migliora grazie a questa rassegna stampa sapendo che viene analizzata da voi, senza sconti per nessuno, o nulla cambia?
«Mi chiedi se nelle redazioni prima di scrivere una cosa ci pensano due volte perché poi ci siamo noi la mattina che li prendiamo per il culo? No, direi di no. Ogni tanto ci accorgiamo che in qualche passaggio parlano di noi, delle nostre posizioni, ovviamente senza citarci. Per l’Unione e per la Nuova noi non esistiamo. Poi è che in queste due redazioni ci ascoltano, eccome se ci ascoltano. E mandano pure sms... I giornalisti sono fondamentalmente impermeabili a sollecitazioni esterne, hanno le loro logiche di redazione e di gruppo e a quelle rispondono. Solo la politica (paradossalmente) può cambiare i giornalisti e il loro modo di vedere le cose, non certo i lettori o gli ascoltatori. Noi abbiamo invertito questi fattori: ascoltare la gente, non ascoltare politici. E in comunicazione, invertendo l’ordine dei fattori, il risultato cambia, eccome se cambia. Ciò su cui probabilmente agisce Buongiorno Cagliari è dunque la testa della gente. Penso che in questi anni abbiamo aiutato tante persone a farsi un’idea più precisa su temi che restano inaccessibili o incomprensibili. Ovviamente anche noi abbiamo imparato molto dagli ascoltatori. Buongiorno Cagliari è uno scambio alla pari tra persone libere che si scambiano informazioni, opinioni e pareri. È uno spazio di libertà. Grazie a tutti per avercelo fatto recuperare».
Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 3 aprile 2012

02 aprile 2012

Le donne e il grande acceleratore. La mostra di Elisabetta Durante a Sassari dal 4 al 29 aprile.

Le foto di Mike Struik offrono uno spaccato del lavoro compiuto dalle ricercatrici italiane accando all’acceleratore LHC, il più grande e potente mai costruito sul nostro pianeta. È la mostra "Donne alla guida della più grande macchina mai costruita dall'uomo" che si potrà visitare a Sassari (Porticato del Rettorato, Piazza Università) dal 4 al 29 aprile 2012. La mostra, che ha per sottotitolo "La complessità di LHC in mano alle donne", è stata ideata dalla giornalista scientifica Elisabetta Durante, in collaborazione con Roberta Antolini (INFN), Paola Catapano (CERN) e Manuela Cirilli (CERN).
Ho chiesto a Elisabetta Durante di illustrarmi gli obiettivi della mostra. Questa è la sua risposta: “Mi sono accorta che LHC non era comunicato bene nel senso che on si raccontava la passione, il sacrificio, la conoscenza di uomini e donne che con la scienza fanno anche carriete importanti. Il progetto è una sfida culturale imponente e non solo per la tecnologica: questi uomini e queste donne vanno a Ginevra con una formazione enorme. Ma generalmente di queste persone non si racconta nulla. La mostra è un incoraggiamento a ispirarsi al modello femminile di ricercatrice molto ben preparata. Ma è anche un incoraggiamento a seguire la scienza. A Sassari si toccherà il tema della formazione, come è accaduto con il presidente Napolitano: parleremo di come la formazione deve essere la chiave del processo di crescita della donna.”
Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 2 aprile 2012
[Locandina e comunicato stampa]

01 aprile 2012

Un cane contro gli effetti della sindrome di Ehlers-Danlos. Le foto di Byron e della sua padrona.

Byron al bancomat Evitiamo subito gli equivoci: non è un pesce d'aprile. Il Labrador Retriever di nome Byron esiste davvero e la sua padrona, Kate Cross, ha trovato veramente in questo cane l'alleato migliore per affrontare la sua vita dignitosamente. La sindrome di Ehlers-Danlos (EDS), la malattia rara che ha colpito Kate Cross, indebolisce le articolazioni al punto che, senza un'assistenza continua, l'autonomia della persona viene ridotta enormemente. Il cane è stato addestrato a premere il pulsante dell'attraversamento pedonale e a prelevare denaro dal bancomat. Byron aiuta Kate Cross al supermercato e a rifare il letto della padrona. Per Kate Cross il cane è realmente il migliore amico.
Byron Anzi, il migliore alleato nella lotta quotidiana contro le difficoltà imposte dalla malattia.
La sindrome di Ehlers-Danlos deve il suo nome al dermatologo danese Edward Ehlers e al fisico francese Henry Alexander Danlos, che per primi stilarono un elenco delle caratteristiche di questa malattia: ipermobilità diffusa delle articolazioni, iperestensibilità della cute, lussazioni frequenti, dolore cronico a giunture e arti.
Ho proposto una breve intervista a Kate Cross. Leggerete presto le sue risposte.
Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 01/04/2012
Kate Cross and Byron

Byron and Kate Cross