22 dicembre 2012

"Buon Natale Cabiddu" - "Buon Natale un cazzo!"

[Soldati. 365 all'alba, (Marco Risi, 1987)]

- Buon Natale Cabiddu
- Buon Natale un cazzo!



Angelo Cabiddu lavorava come cameriere in un ristorante sardo di Roma e fu incluso "a vista" nel cast da Risi, senza provino [Fonte Wikipedia: Soldati - 365 all'alba]

Auguri da Ramses III


21 dicembre 2012

Altro che testa di alieno...

Sembra proprio la testa di un alieno, dirà qualcuno, osservando il reperto rinvenuto a South Sonora, in Messico ("Deformed skulls discovered in 1,000 year old Mexican cemetery"). Indubbiamente la somiglianza è stupefacente. Ma ci si deve chiedere innanzitutto: da dove proviene la nostra conoscenza dei volti degli extraterrestri? Proviene da reperti provenienti da altri pianeti? No, viene dalla fantasia e dalla creatività umana.
Allora la risposta è molto più terrena. E terreste. Altro che testa di alieno: il cranio scoperto dagli archeologi della Arizona State University e dell'Istituto Nazionale di Antropologia e Storia messicano deve la sua forma a pratiche di deformazione ossea provocata artificialmente.
Questa pratica è conosciuta e studiata ta tempo. Stupisce quindi il clamore (a giudicare da titoli come "Sepoltura aliena", "Alien Skull") suscitato da quella forma. Anzi, forse non stupisce affatto.
Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 21 Dicembre 2012


Idee nuove per Natale? Alimentarsi intelligentemente.

Riflettevo sulle idee nuove per Natale. Dove per idee innovative qualcosa da fare o da regalarsi o da regalare e per Natale intendo un periodo in cui si stacca la connessione dall'occupazione preminente o dal lavoro principale e ci si dedica ad altro. Come prima innovazione mi viene in mente una delle prime praticate dal genere Homo: la cura nell'organizzazione dell'alimentazione, non più cibo incontrato casualmente ma orgnizzato più o meno scientemente.
Ho conosciuto [e ho trattato il tema su Linguaggio Macchina il 15 Ottobre 2012: Ingredienti a domicilio, ricette originali, innovazione in cucina: è il progetto iDinner] un sistema, ideato da due amiche di Cagliari, che mette insieme 3 pratiche molto intelligenti: minimizzare tempo e soldi (per l'acquisto degli ingredienti), fornire ricette bilanciate (negli stessi ingredienti e nella composizione dei pasti), migliorare l'autostima (come effetto benefico del cucinare). Per queste tre ragioni forse non l'avrei chiamato iDinner ma i³Dinner, perché ci vedo una componente di intelligenza al cubo, oltre gli ingredienti e le ricette per la cena, ovviamente!
Per quanto riguarda il primo punto è fuori dubbio che andare a comprare gli alimenti da cucinare, per esempio al mercato civico vicino a casa, è un'attività piacevole, ma, a conti fatti, non si rivela sempre fattibile. Inoltre anche sotto il profilo strettamente economico è possibile ottenere condizioni migliori ottimizzando gli acquisti e farceli portare a casa. Forse è per questo che le ideatrici di iDinner - Jenny Svensson e Federica Budroni - ne parlano come di un "prodotto anticrisi che migliora il welfare delle famiglie italiane".
Secondo punto: la qualità dei cibi. Non provo neppure a tentare un raffronto tra quello che una persona mangia nell'arco di una settimana e quello che la stessa persona potrebbe ingerire se la dieta venisse elaborata da esperti. Vuoi mettere pasti complusivi, frettolosamente assemblati per essere voracemente divorati, con un insieme di piatti pensati nella loro articolazione settimanale e nella loro intima composizione?
Terzo aspetto: cucinare fa bene perché mentre governiamo la cottura dei cibi e verifichiamo le trasformazioni dovute al calore e all'azione di miscelare più sostanze stiamo esercitando un'attività estremamente stimolante dal punto di vista intellettuale. Godiamoci il momento di cucinare oserei dire come di un momento che si avvicina più all'arte e alla scienza che al meccanico e ripetitivo accostamento di ingredienti. Azione culinaria uguale azione creativa: al pari di un'esecuzione musicale e insieme di un'attività di laboratorio. E ditemi se questo non aumenta l'autostima.
Io poi ci aggiungo un aspetto che a me sta a cuore: la sostenibilità dell'insieme delle azioni che portano i piatti in tavola. Il fatto, di cui al punto uno, di associare gli acquisti e i trasporti, in qualche misura porta a ottenere un risultato più ecologico dell'acquisto diretto. Su questo punto le amiche di iDinner sono molto precise: "gli imballaggi sono ridotti al minimo e un solo trasportatore per tante famiglie limita l’utilizzo dell'automobile, gli ingredienti sono freschi, vari, di stagione e, quando possibile a chilometro zero". Non mi sembra poco.
So che fino a oggi le città servite da iDinner oltre Cagliari sono solo tre: Milano, Sassari e Torino. Peccato per gli altri. Non sanno cosa si perdono. Anzi, glielo spiego io: si perdono la consegna a domicilio, a settimane alterne, di ingredienti freschi accompagnati da relative ricette bilanciate. Lo scopo è cucinare a casa quattro cene o per una famiglia di quattro persone, per un totale di sedici pasti o per coppie (quindi 8 pasti). Le ricette sono quattro: una a base di pesce, una a base di carne rossa, una di carne bianca e una di verdure e/o uova e/o carboidrati.
Questo sevizio lo fanno pagare rispettivamente 69,90 e 49.90 Euro (e provate a calcolare quanto vi costa farvelo da soli in termini di minuti e di euro).
Sfida: provate e fatemi sapere se ho ragione. Sapete come trovarmi.
Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 21 Dicembre 2012

P.S. Ecco come potete contattare iDinner:

20 dicembre 2012

Saturno come non l'avete mai visto.

Immagine scattata dalla sonda Cassini il 17 Ottobre 2012 da circa 800.000 chilometri di distanza da Saturn. Scala della foto: 50 chilometri per pixel.
Nella foto compaiiono anche due lune di Saturno: Encelado (vicino agli anelli) e Teti (in basso a sinistra).
Fonte: NASA: A Splendor Seldom Seen

Ma non è la prima volta che Cassini ci manda splendide foto. Ecco un esempio del 15 Settembre 2006: In Saturn's Shadow.

19 dicembre 2012

PLOS Journal: the redesign is done.

In the tenth anniversary PLOS journals announce that the redesign is done.

The three goals of this initiative were to:
  • Ensure that readers can quickly assess the relevance and importance of an article through a figure browser and highly visible Article-Level Metrics
  • Improve site navigation to help users discover content more easily
  • Launch a flexible platform from which to build out future innovations
This refresh offers users more effective ways to access and read content, updates the overall appearance of the sites and harmonizes them with our new PLOS look announced earlier this year.

PLOS is taking advantage of the most powerful web technologies to improve our reader experience, promote Open Access and encourage conversation around the latest research to accelerate progress in science and medicine and lead a transformation in research communication.

Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 19 Dicembre 2012

18 dicembre 2012

The Fate of Ramesses III (video interview with Albert Zink)

The fate of Ramesses III, second pharaoh of the 20th dynasty that reigned from 1186 BC to 1155 BC, has long been a debated topic. The discovery of papyrus documents shows that members of his harem, in 1155 BC, made an attempt on his life. The conspiracy was led by Tiye, one of his two known wives, and her son Pentawere, who would inherit the throne.
Today a team of researchers, led by paleopathologist Albert Zink (European Academy of Bolzano/Bozen in Italy), revealed new anthropological and forensic analyses on two mummies: Ramesses III and unknown man E (suspected son of the pharaoh).
The CT scans of Ramesses III revealed a wide and deep wound in the throat (fifth to seventh cervical vertebra) of the mummy: the trachea was clearly cut, and its proximal and distal ends were retracted and separated by about 30 mm. A small, focal cortical interruption at the vertebral body was visible (seventh cervical vertebra).
Inside the wound the researchers found a Horus eye amulet, probably inserted by the Egyptian embalmers during the mummification process to promote healing.
And the second mummy? The analysis of unknown man E revealed an age between 18 to 20 years, while an inflated thorax and compressed skinfolds around the neck of the mummy suggests violent actions that perhaps led to death. The body was not mummified in the usual way and was covered with a goatskin, which could be interpreted as evidence for a punishment in the form of a nonroyal burial procedure.
A full report of their findings is published in the British Medical Journal with the title: "Revisiting the harem conspiracy and death of Ramesses III: anthropological, forensic, radiological, and genetic study".
Authors believe that unknown man E could well be Pentawere, but they stress that the cause of death has to remain a matter of speculation. Furthermore, DNA analysis revealed that the mummies share the same parental lineage, strongly suggesting that they were father and son. They conclude that the genetic relationship between Ramesses III and unknown man E to Ramesses III, and the unusual mummification process for unknown man E makes him a good candidate for Pentaware.

Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 18 Dicembre 2012
Picture above: CT revealed a serious wound in the throat of Ramesses III's mummy, directly under the larynx. Copyright: A. Zink.

Video interview with Albert Zink, Director of the Institute for Mummies and the Iceman at Eurac (Bozen)


Ramses III fu ucciso, ecco le prove. Videointervista al paleopatologo Albert Zink

Video intervista al paleopatologo dell’Accademia Europea di Bolzano (EURAC) Albert Zink



Omicidio nell'harem. La TAC rivela la congiura contro il faraone Ramses III

Omicidio nell'harem. La TAC rivela la congiura contro il faraone Ramses III

Le tomografie confermano: Ramses III fu assassinato. Era noto che il faraone mori all'età di 65 anni, nel 1156 a.C., ma non si conoscevano le cause del decesso.

Le nuove immagini, esaminate a Bolzano (EURAC) e al Cairo, hanno rivelato che al faraone fu tagliata la gola quando era ancora in vita.

«Solo grazie alla TAC - ha sottolineato l'egittologo Zahi Hawass (Segretario generale del Consiglio supremo delle antichità egizie quando questo studio era in corso) - si è potuta vedere la ferita alla gola, nascosta da una benda sul collo».

Anche il movente era noto: mettere sul trono il figlio Pentawer. La congiura, descritta in un papiro del XII secolo a.C. (custodito nel Museo Egizio di Torino), fu scoperta e tutte le persone coinvolte furono condannate.

Il gruppo di ricerca internaizonale che ha condotto lo studio era compostodal già citato Zahi Hawass, dal genetista dell’Università di Tubinga Carsten Pusch, e dal paleopatologo dell’Accademia Europea di Bolzano (EURAC) Albert Zink. Le analisi si sono concentrate sulla mummia del faraone con l'esecuzione di una TAC, indagini radiologiche e analisi genetico-molecolari.

Analizzando le immagini della TAC i ricercatori hanno scoperto un amuleto inserito all'interno della ferita. Si tratta del cosiddetto occhio di Horus, un simbolo usato per la protezione dagli incidenti e la rigenerazione del corpo.

«Il taglio alla gola e l’amuleto - ha spito Albert Zink - provano chiaramente che il faraone è stato assassinato: l’amuleto fu collocato nella ferita dopo la sua morte per favorire una guarigione totale nell’aldilà».

Ma Ramses III fu davvero ucciso durante la congiura dell’harem, come suggerito dal Papiro Giuridico di Torino?

Alcune prove a sostegno di questa ipotesi sono state individuate in un’altra mummia. Grazie alle analisi del DNA gli esperti hanno determinato che Ramses III era direttamente imparentato con una mummia conosciuta finora col nome di “Unknown Man E”.

Si era già ipotizzato che questa mummia, appartenente a un uomo di 18-20 anni, potesse essere Pentawer, il figlio di Ramses che presumibilmente aveva fomentato la congiura insieme alla madre, con l’intenzione di sottrarre il potere al padre.

Analizzando alcune impronte genetiche questo gruppo di ricerca ha determinato una corrispondenza del 50 per cento tra il materiale genetico di Ramses III e quello della mummia non identificata. «La mummia - ha spiegato Carsten Pusch, genetista, all’Università di Tubinga, cela quindi, molto probabilmente, il DNA di uno dei figli di Ramses III. Per averne la certezza bisognerebbe sequenziare il genoma della madre». Purtroppo la mummia di Tij, concubina di Ramses III e madre di Pentawer, non è mai stata trovata.

Albert Zink e il suo gruppo hanno condotto test radiologici anche sulla mummia che potrebbe appartenere a Pentawer: «Abbiamo notato che il corpo è piuttosto gonfio e la pelle del collo ha una strana piegatura. Potrebbe essere il risultato di un suicidio per impiccagione. Anche perché il corpo è rivestito solo con pelle di capra, indumento considerato impuro, e fu mummificato senza aver prima rimosso il cervello e gli organi interni».

Il fatto che il corpo del figlio di Ramses fu seppellito in un modo non consono a un principe potrebbe inoltre suggerire che fu proprio lui uno dei promotori della rivolta dell’Harem. A Pentawer, suggeriscono gli studiosi, potrebbe essere stata offerta la possibilità di suicidarsi per evitare una pena peggiore nell’aldilà, come riportato proprio dal Papiro Giuridico di Torino.
Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 18 Dicembre 2012 Foto in alto: ricostruzione 3D, Albert Zink
Foto in basso: Mummy RamsesIII, Catalogue Catalogue général des antiquités égyptiennes du Musée du Caire: The Royal Mummies. Imprimerie de l'Institut français d'archéologie orientale, 1912 Catalogue General Antiquites Egyptiennes du Musee du Caire DT57.C2 vol 59 (Public Domain)

Lo studio, intitolato Revisiting the harem conspiracy and death of
Ramesses III: anthropological, forensic, radiological, and genetic study
, è stato pubblicato oggi sulla rivista British Medical Journal.
Abstract
Objective To investigate the true character of the harem conspiracy described in the Judicial Papyrus of Turin and determine whether Ramesses III was indeed killed.
Design Anthropological, forensic, radiological, and genetic study of the mummies of Ramesses III and unknown man E, found together and taken from the 20th dynasty of ancient Egypt (circa 1190-1070 BC).
Results Computed tomography scans revealed a deep cut in Ramesses III’s throat, probably made by a sharp knife. During the mummification process, a Horus eye amulet was inserted in the wound for healing purposes, and the neck was covered by a collar of thick linen layers. Forensic examination of unknown man E showed compressed skin folds around his neck and a thoracic inflation. Unknown man E also had an unusual mummification procedure. According to genetic analyses, both mummies had identical haplotypes of the Y chromosome and a common male lineage.
Conclusions This study suggests that Ramesses III was murdered during the harem conspiracy by the cutting of his throat. Unknown man E is a possible candidate as Ramesses III’s son Pentawere.

17 dicembre 2012

Il messaggio del piccione viaggiatore risolto (in 17 minuti) da un canadese appassionato di storia

Ricordate il messaggio in codice trovato accanto al piccione morto 86 anni fa?

Gord Young, appassionato di storia (Lakefield Heritage Research), canadese (Peterborough, Ontario) ha annunciato di averlo risolto utilizzato un sistema risalente alla Prima Guerra Mondiale.

L'agenzia governativa che si occupa della sicurezza, dello spionaggio e del controspionaggio britannici, la GCHQ (Government Communication Headquarters), si sarebbero dichiarata interessata.

Secondo Gord Young il messaggio sarebbe stato scritto dal sergente inglese William Stott, 27 anni, incaricato di comunicare dal fronte (in Normandia) la posizione dei carri armati tedeschi al quartier generale britannico, per mezzo dei piccioni viaggiatori.

Ecco la traduzione di Gord Young dei singoli blocchi del messaggio cifrato ("Jerrys" sta per tedeschi):

AOAKN - Artillery Observer At "K" Sector, Normandy
HVPKD - Have Panzers Know Directions
FNFJW - Final Note [confirming] Found Jerry's Whereabouts
DJHFP - Determined Jerry's Headquarters Front Posts
CMPNW - Counter Measures [against] Panzers Not Working
PABLIZ - Panzer Attack - Blitz
KLDTS - Know [where] Local Dispatch Station
27 / 1526 / 6 - June 27th, 1526 hours

Il testo decriptato sarebbe dunque il seguente:

"Artillery observer at 'K' Sector, Normandy. Requested headquarters supplement report. Panzer attack - blitz. West Artillery Observer Tracking Attack.
Lt Knows extra guns are here. Know where local dispatch station is. Determined where Jerry's headquarters front posts. Right battery headquarters right here.
Found headquarters infantry right here. Final note, confirming, found Jerry's whereabouts. Go over field notes. Counter measures against Panzers not working.
Jerry's right battery central headquarters here. Artillery observer at 'K' sector Normandy. Mortar, infantry attack panzers.
Hit Jerry's Right or Reserve Battery Here. Already know electrical engineers headquarters. Troops, panzers, batteries, engineers, here. Final note known to headquarters."

 

Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 17 Dicembre 2012

Comunicare la ricerca: domani i risultati di uno studio CNR e Agorà Scienza.

L’80% dei fisici italiani si è occupato almeno una volta di divulgazione scientifica negli ultimi tre anni: è un dato contenuto nell'indagine condotta dall’Irpps-Cnr (Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali del CNR) in collaborazione con il Centro interuniversitario Agorà scienza di Torino. Tutti i risultati della ricerca saranno presentati domani nel corso dell'evento: "Ricercare e comunicare" (Area di ricerca del Cnr di Milano, Via Bassini 15, con inizio alle 9).

Le modalità preferite:
  • conferenze
  • festival e attività con le scuole
  • attività di comunicazione svolte attraverso stampa e Internet
L’indagine ha riguardato 5.335 ricercatori così suddivisi: 2.353 universitari, 1.500 del CNR, 832 dell’INFN, 650 dell’INAF.
Perché intervistare proprio i fisici? «All’interno del panorama scientifico italiano - spiega Adriana Valente, ricercatrice dell’Irpps-Cnr, autrice dell’indagine insieme a Loredana Cerbara, Sveva Avveduto (Irpps-Cnr) e Alba L’Astorina (Istituto per il rilevamento magnetico elettromagnetico dell’ambiente: Irea-Cnr) - è una comunità unitaria e con forte senso di appartenenza, che si è sempre confrontata con la comunicazione. E che sin dall’uso del nucleare a scopo militare si è trovata a dover affrontare la questione dell’impatto della scienza sulla società.»
I ricercatori privilegiano due modalità di comunicazione: incontri in conferenze, festival e mostre e attività di formazione rivolte al mondo della scuola: «All’Infn e all’università - sottolinea Sveva Avveduto (Irpps) - queste ultime sono la forma prioritaria, cui partecipa circa la metà degli intervistati. Cnr e Inaf prediligono eventi come la Notte dei Ricercatori per il 55% al Cnr e per il 62% all’Inaf. Le attività tramite stampa e media si posizionano al terzo posto, seguite da interventi via internet come blog, forum o newsletter. All’ultimo posto dibattiti e confronti diretti a società civile, politici, amministratori, imprese, che oscillano tra il 10 e il 20%.»
Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 17 dicembre 2012
Fonte: Ufficio Stampa CNR

16 dicembre 2012

Perché un disco forato si comporta come una trottola?

La spiegazione è in questi due video del canale Veritasium (The science video blog from atoms to astrophysics!)


Wolfgang Pauli and Niels Bohr demonstrating 'tippy top' toy at the inauguration of the new Institute of Physics at Lund, Sweden, 1954.
Source: http://photos.aip.org/images/page1/pauli_wolfgang_c4.jpg
    Suspended in Language
    ISBN: 978-0-9788037-2-8
    Retail Price: US$24.95
    Page count: 320 pages
    Publication date: April, 2009 (2nd Edition)

    Suspended in Language è uno splendido esempio di graphic biography, frutto della creatività (e della serietà) di Jim Ottaviani e Leland Purvis. Ottaviani è un ingegnere nucleare che scrive sceneggiature per graphic novels. Purvis è un brillante artista di webcomics. Nel libro vengono illustrate alcune delle più importanti scoperte e teorie di Neils Bohr.

Grail: NASA’s first planetary mission with instruments fully dedicated to education and public outreach

The twin GRAIL (Gravity Recovery and Interior Laboratory) satellites orbit the Moon to learn more about its gravity and interior composition: MoonKAM will give students the unique opportunity to snap their own photos of the Moon’s surface using cameras on board the spacecraft.
The GRAIL satellites captured thousands of images during the March through May 2012 mission.

MoonKAM Activities: Earth-Moon Distance. A fun and easy classroom activity to show students the relative distance between the Earth and its Moon

Ebb e Flow si schianteranno sulla Luna il 17 Dicembre 2012

Lunedì 17 Dicembre le sonde gemelle Ebb e Flow si schianteranno sulla Luna a 6.000 chilometri orari (1.7 km/s) su una montagna nei pressi del cratere Goldschimdt.
Lanciate nel settembre del 2011 le due sonde compongono la missione Grail (Gravity Recovery and Interior Laboratory) grazie alla quale si sta disegnando la mappa della gravità della Luna pià completa e accurata mai realizzata. Mappa che sarà utile per una migliore comprensione di come la Terra e gli altri pianeti rocciosi del sistema solare si sono formati e sono evoluti.
I nomi delle due sonde - Flusso (Flow) e Riflusso (Ebb) - sono stati scelti da 28 bambini (foto sotto) della scuola elementare Emily Dickinson di Bozeman, nello stato del Montana, in base al concorso indetto dalla NASA per questo scopo.

Facebook in tutte le lingue del mondo significa aggiungere qualcosa.

Se è vero, come sostiene il consorzio internazionale META-NET (Multilingual Europe Technology Alliance), che le lingue minori sono a rischio estinzione digitale, l'unica salvezza è nella diffusione telematica.
«Le lingue regionali e minoritarie - ha spiegato Claudia Soria, ricercatrice dell'Istituto di Linguistica Computazionale del CNR di Pisa, nell'intervista che le ho fatto due mesi fa (Estinzione digitale: l’amaro destino di venti lingue europee) - sono le più colpite dal rischio di estinzione digitale. Molte di esse sono a rischio di estinzione tout-court, come attestato dall'Atlante delle lingue in pericolo dell'Unesco, che individua sul territorio italiano ben 31 lingue a rischio, tra cui il sardo, il catalano algherese, il corso e il ligure tabarchino.»
Ecco perché ritengo utile l'iniziativa del movimento Progres Progetu Republica.
Questo non significa smettere di scrivere in italiano e in inglese. Significa invece, secondo me, aggiungere qualcosa. Non so se sul piano culturale o sociale. O su entrambi. So solo che parlare ma anche cantare, leggere, pensare in più lingue, fa bene al cervello. E arreca piacere. Almeno a me fa questo effetto.
Intanto proviamo, poi si vedrà: ci sono ancora da raggiungere 50 mila sottoscrizioni.
Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 16 Dicembre 2012
aggiungere lingue

Gubitosa e la cronaca a fumetti: la storia di Giuseppe Gatì.

Conosco (e stimo) Carlo Gubitosa da quasi vent'anni e sapere che ha autoprodotto il suo primo racconto lungo a fumetti mi rallegra. E mi rallegra ancor più sapere che La mia terra la difendo «è basato - scrive Carlo - sulla storia vera di un ragazzo siciliano che ha alzato la testa per contestare l'autorità di Vittorio Sgarbi e quello che rappresenta, ovvero il potere conquistato con la furbizia e l'imbroglio e non con il merito.»
Gubitosa per questo libro ha collaborato con il fumettista Giuliano Cangiano e si è giovato dei contributi di Don Luigi Ciotti, autore della prefazione, di Riccardo Orioles, autore dell'introduzione, e di Andrea Camilleri, il quale ha scritto un ricordo dell'incontro epistolare con il protagonista del fumetto.
«E' un lavoro - scrive Carlo - che ci ha preso due anni, trascorsi a documentare questo racconto con dati di realtà, anche grazie all'aiuto degli amici e della famiglia di Giuseppe Gatì, che subito dopo la sua contestazione a Sgarbi ha perso la vita a poco più di vent'anni per un fatale incidente sul lavoro. Una storia minima con cui abbiamo voluto raccontare cose importanti, e che sono particolarmente soddisfatto di aver realizzato anche se non sarà di certo un "best-seller".»
Ma secondo me quest'opera non passerà inosservata. Comunicare, raccontare, rivelare con i fuetti non lascia indifferenti. Abbiamo bisogno di sapere e forse quelle immagini accanto ai testi possono aiutare a rappresentare la realtà, talvolta meglio delle pagine dei quotidiani e dei telegiornali.
«Il graphic journalism - spiegava Carlo Gubitosa intervistato da Leandro Perrotta il 7 Settembre 2012 su ctzen.it - è un incontro di tecnologie e linguaggi, che dà tante nuove prospettive a questo mestiere. E la sua evoluzione, il comic journalism, potrebbe salvare la carta stampata dal declino».
Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 15 Dicembre 2012
LA MIA TERRA LA DIFENDO
Un ragazzo, una protesta, una scelta di vita
Testo: Carlo Gubitosa
Disegni: Kanjano
Introduzione: Don Luigi Ciotti
Prefazione: Riccardo Orioles
Con un ricordo di Andrea Camilleri
Formato: 15x21, 80 pagine, b/n
Prezzo: 12 euro (spese di spedizione incluse)
ISBN 9788897194033