13 aprile 2013

Siamo stanchi. Ecco perché amiamo Kickalicious.

Siamo stanchi di diventare giovani allegri o seri per forza, o innocenti, o sereni: vogliamo piangere, essere colpevoli, non aspettarci niente dalla vita, non domandare, avere a cuore. Vogliamo essere, poi, ancora, diversamente pieni di sogni.
Siamo stanchi di prese in giro, di promesse non mantenute, di ipocrisie, di menzogne, di falsità, di illusioni, di simulazioni, di fake.
Siamo stanchi delle etichette false, dei titoli che non corrispondono agli articoli, di video truccati, delle foto ritoccate, dei siti hackerati.

Ecco perché amiamo Havard "Kickalicious" Rugland.
Lui vive in Norvegia, ha 28 anni, e ha postato su Youtube un video in cui si esercita a calciare lontano, e con estrema precisione, un pallone da Rugby. Il video oggi è arrivato a 3.692.312 visualizzazioni.
E, grazie a quel video, ieri Havard è volato a Detroit per firmare un contratto triennale da un milione e mezzo di dollari. Havard Rugland giocherà nei Lions, in National Football League.



Dubbi? Un fisico di nome Aatish Bhatia ha condotto una più che accurata analisi del video, studiando le traiettorie dei palloni calciati da Kickalicious e ha raggiunto la conclusione che le immagini non sono state manipolate in alcun modo.
Per me è più che sufficiente.

Ecco il video di Aatish Bhatia:


Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 13 Aprile 2013

Il ghiaccio, l'orso bianco e Mario Tozzi. La parola (e il gioco) contro l'impero privato.


Meltdown: il primo gioco da tavolo che si scioglie, per capire il riscaldamento globale dalla parte dell'orso bianco. Lo scopo del gioco, distribuito da GEOlino (la rivista tedesca per bambini dedicata alla scienza) è salvare una famiglia di orsi polari dallo scioglimento del ghiaccio. Ma perché un gioco dedicato ai cambiamenti climatici? La risposta l'ha fornita ieri sera a Cagliari il geologo e divulgatore scientifico Mario Tozzi. Nel corso della conferenza "Il futuro dell'energia" (organizzata da Sardegna Ricerche nell'ambito del progetto Dialoghi di Scienza,
"Mario Tozzi a Cagliari il 12 Aprile 2013: "Il futuro dell'energia" [Foto: Andrea Duranti]
finanziato dall'assessorato alla Programmazione della Regione Autonoma della Sardegna) Tozzi ha ricordato che non solo i problemi ambientali sono scomparsi dall'agenda politica ma è soprattutto dei cambiamenti climatici, che sembavano un tema di attualità fino all'altro giorno, ora non si parla più.
Mario Tozzi, sollecitato sul tema dall'ottimo Mauro Scanu, ha ricordato che la percezione del nostro corpo viene ingannata dagli episodi climatici: "un marzo così freddo non cambia le cose... Servirebbero 40 anni di marzi così. La realtà è che il cambiamento esiste ed è globale. Tutti i fisici e i climatologi sono concordi, tranne qualcuno che è scettico per scelta, ed è giusto che esista anche chi è scettico, o qualcuno che è pagato per farlo".
E qui Tozzi ha citato "Private Empire", il libro (700 pagine) di Steve Coll (due volte premio Pulitzer) in cui emerge un dato su tutti: se lo scenario energetico mondiale non cambia, o cambia molto lentamente, è perché il petrolio è ancora il più forte.

"L'industria del petrolio è seconda solo a quella della guerra", ha ricordato Mauro Scanu.
"Ma la convenienza - ha sottolineato Mario Tozzi - è solo apparente, dato che ci sono dei costi, ambientali e sanitari, che nessuno sarà mai in grado di calcolare". 
La battaglia, che è prima di tutto di informazione e di conoscenza, oltre che scientifica, si combatte ancora su questo piano. Ecco perché siamo ancora qui a parlare di cambiamenti climatici e ad auspicare mutamenti epocali negli scenari di produzione e trasformazione energetica.
Ed ecco perché, secondo me, è importante parlare di energia. E, perché no, anche giocare e immedesimarsi negli orsi bianchi, per capire gli effetti dei cambiamenti climatici.
Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 13 Aprile 2013
P.S. Energy Empire, il gioco da tavolo ideato da Gianluca Carta, Martina Manieli e Giuseppe Nieddu (dopo uno stage con me al CRS4) andava proprio in questa direzione. Purtroppo non ha (ancora) superato la fase di prototipo (che fu finanziato nel 2010 da Area Science Park di Trieste).

12 aprile 2013

Si può acquistare il diritto a dare il nome a un pianeta?

Battezzare pianeti, a pagamento? Non se ne parla neanche.
Oggi l'Unione Astronomica Internazionale (IAU: International Astronomical Union) si è espressa chiaramente sull'argomento: non esiste alcuna attinenza tra recenti tentativi di far pagare l'attribuzione del nome di un esopianeta e il normale processo di attribuzione codificato dall'Unione.
Il tema si è fatto signitifativo dato che all'esterno del Sistema Solare sono stati scoperti, finora, 800 planeti. E presumibilmente ce ne sono altri mille in attesa di essere scovati.

Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 12 Aprile 2013
Can One Buy the Right to Name a Planet?
In the light of recent events, where the possibility of buying the rights to name exoplanets has been advertised, the International Astronomical Union (IAU) wishes to inform the public that such schemes have no bearing on the official naming process. The IAU wholeheartedly welcomes the public’s interest to be involved in recent discoveries, but would like to strongly stress the importance of having a unified naming procedure.
The IAU Press Office The ESO education and Public Outreach Department

Tessere tele sostenibili e sovranazionali:


Un’esperienza per tutte le età, interattiva e immersiva, dedicata ai comportamenti sostenibili, alle fonti energetiche rinnovabili, alla riduzione dei consumi idrici e al riciclo dei rifiuti. La mostra, allestita nella sede dell’Immaginario Scientifico di Trieste (a Grignano, sezione museale Kaleido), è stata sviluppata all'interno del progetto TESSI (TEaching Sustainability across Slovenia and Italy) è un progetto finanziato dal programma di cooperazione Italia-Slovenia e coinvolge AREA Science Park, Immaginario Scientifico, Università di Ferrara, Slovenski E-Forum e Università di Nova Gorica.
Il sito del progetto www.tessischool.eu contiene anche una sezione di consigli utili.
L’esposizione sarà aperta al pubblico da domenica 14 aprile fino al 9 giugno.
Ai primi 300 insegnanti che visiteranno la mostra sarà consegnato materiale didattico bilingue (i testi sono in italiano e in sloveno) che aiuterà a organizzare laboratori sperimentali per imparare a risparmiare energia.
Per il pubblico saranno disponibili anche due giochi interattivi secondo il principio dell’impronta ecologica (ecological footprint).
L'esposizione dopo Trieste andrà a Lubiana, Ferrara e Nova Gorica.
Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 11 Aprile 2013

Embrioni di dinosauri trovati in Cina. Studio pubblicato su Nature il 10 Aprile 2013.

Embrione di sauropodomorfi
Il ritrovamento di embrioni fossili di dinosauri sauropodomorfi, vissuti nel Giurassico inferiore (tra 190 e 197 milioni di anni fa), rappresenta una scoperta di rilevante importanza per la paleontologia. Finora erano stati rinvenuti pochissimi embrioni di dinosauri fossili, inoltre si tratta della più antica testimonianza di conservazione in situ di resti organici di un vertebrato terrestre.
Il ritrovamento indica che la crescita in fase embrionale era rapidissima e che i dinosauri erano in grado di flettere i muscoli ancora dentro l'uovo.
Lo studio, pubblicato su Nature l'11 Aprile 2013, ha coinvolto un gruppo di ricerca internazionale, coordinato dal paleontologo Robert Reisz (Università di Toronto Mississauga), che ha scavato e analizzato più di 200 ossa di 20 individui embrionali a diversi stadi di crescita.
Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 11 Aprile 2013
Embryology of Early Jurassic dinosaur from China with evidence of preserved organic remains
Nature 496, 210–214
doi:10.1038/nature11978
Robert R. Reisz, Timothy D. Huang, Eric M. Roberts, ShinRung Peng, Corwin Sullivan, Koen Stein, Aaron R. H. LeBlanc, DarBin Shieh, RongSeng Chang, ChengCheng Chiang, Chuanwei Yang, Shiming Zhong
Abstract
Fossil dinosaur embryos are surprisingly rare, being almost entirely restricted to Upper Cretaceous strata that record the late stages of non-avian dinosaur evolution. Notable exceptions are the oldest known embryos from the Early Jurassic South African sauropodomorph Massospondylus and Late Jurassic embryos of a theropod from Portugal. The fact that dinosaur embryos are rare and typically enclosed in eggshells limits their availability for tissue and cellular level investigations of development. Consequently, little is known about growth patterns in dinosaur embryos, even though post-hatching ontogeny has been studied in several taxa. Here we report the discovery of an embryonic dinosaur bone bed from the Lower Jurassic of China, the oldest such occurrence in the fossil record. The embryos are similar in geological age to those of Massospondylus and are also assignable to a sauropodomorph dinosaur, probably Lufengosaurus. The preservation of numerous disarticulated skeletal elements and eggshells in this monotaxic bone bed, representing different stages of incubation and therefore derived from different nests, provides opportunities for new investigations of dinosaur embryology in a clade noted for gigantism. For example, comparisons among embryonic femora of different sizes and developmental stages reveal a consistently rapid rate of growth throughout development, possibly indicating that short incubation times were characteristic of sauropodomorphs. In addition, asymmetric radial growth of the femoral shaft and rapid expansion of the fourth trochanter suggest that embryonic muscle activation played an important role in the pre-hatching ontogeny of these dinosaurs. This discovery also provides the oldest evidence of in situ preservation of complex organic remains in a terrestrial vertebrate.

11 aprile 2013

Fragili Equilibri punta a mille, per la prima settimana.

La mostra interattiva FRAGILI EQUILIBRI 3E Energia, Etica, Emozione tra due giorni chiude la prima settimana con più di 900 visitatori.
La mostra, ideata dall'associazione culturale Le Strade di Macondo, è aperta per tutta la settimana prossima. Per prenotare contattare l'organizzazione: Centro Culturale Lazzaretto: 0703838085 oppure Pietro Olla: 3382362816
Domenica 14 Aprile sarà proposta la replica dello spettacolo (per famiglie e non solo): circo didattico PiùomenoE (alle 18) dedicato a energia e risparmio energetico.  

La rassegna stampa completa si trova nel profilo Fcebook: http://www.facebook.com/FragiliEquilibri

10 aprile 2013

Una TAC per i denti di Ötzi, mummia del 3300 a.C.


Un gruppo di ricercatori del Centro di medicina evolutiva dell’Università di Zurigo ha rilevato sulla mummia di Ötzi tracce di parodontite, carie e ferite ai denti. Questi dati completano gli studi internazionali coordinati dall’Istituto per le Mummie e l’Iceman dell’Accademia Europea di Bolzano (EURAC).
L'analisi della mummia neolitica ha evidenziato una forte abrasione dentale, aveva diverse carie e un dente anteriore devitalizzato, in seguito a un trauma: l’alterazione del colore è ancora ben visibile».
Da oltre vent’anni la mummia è oggetto di studio, ma i suoi denti non erano mai stati analizzati.
«La degenerazione del tessuto parodontale - spiega Roger Seiler (Centro di medicina evolutiva, Università di Zurigo) - era una malattia molto diffusa, come dimostrano i resti di scatole craniche dell’età della pietra o le mummie egizie. Ötzi ci permette di studiare da vicino la prima forma di questa malattia».
Oggi la parodontite viene messa in relazione a malattie del sistema cardiocircolatorio, a questo proposito è stata riscontrata una calcificazione delle arterie della mummia: «Come nel caso della parodontite -spiega Albert Zink (direttore dell’Istituto per le Mummie e l’Iceman dell’EURAC di Bolzano) - il motivo va ricercato in primo luogo nella sua predisposizione genetica».
Le carie riscontrate nei denti di Ötzi andrebbero ricondotte alla sua dieta, costituita principalmente da amidi come pane e cereali.
Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 10 Aprile 2013

Perché amo il disegno brevettuale?

Negli ultimi anni ho visto moltissimi disegni di brevetti, antichi e moderni. E, tranne rari casi, c'è sempre qualcosa che cattura la mia attenzione. Quasi sempre il disegno tecnico, a corredo della descrizione brevettuale, mi piace. Molto. Anzi, spesso quando vedo il disegno di un brevetto provo qualcosa, una stretta allo stomaco, simile a quella dell'innamoramento. Forse significa che amo il disegno brevettuale? Mi chiedo anche perché mi piace. Forse perché quel disegno è come la soluzione dei quesiti che ho iniziato a pormi da bambino: come funziona? cosa c'è dentro?
Andrea Mameli www.linguaggiomacchina 10 Aprile 2013



09 aprile 2013

P al cubo per una mobilità nuova: 4 Maggio 2013.



P3 = Pedoni, Pedali, Pendolari = mobilità nuova

Milano, 4 Maggio 2013, ore 14:30, Piazza Duca d’Aosta (Stazione Centrale):
Pedoni, Pedali e Pendolari uniti per tentare di modificare, insieme, il modello di mobilità e per indirizzare le risorse pubbliche verso le persone.

La metafora della clessidra e il senso del limite: accadde a Cagliari, il 6 Aprile 2013.

Una clessidra formata con due mezze bottiglie di plastica. Un gruppo di persone interessate a raccontarsi reciprocamente. I fatidici cinque minuti, scanditi dal passaggio della sabbia, a imporre i limiti temporali.
Con questi ingredienti il 6 Aprile 2013, nel Centro Culturale Lazzaretto di Cagliari, si è svolta un'interessantissima iniziativa, organizzata da Pietro Olla (Associazione Culturale Le strade di Macondo), all'interno del convegno Costruire la Rete per comunicare la Scienza.
Pietro, grazie alla credibilità che si è costruito negli ultimi anni, è riuscito a organizzare un evento non da poco. E, di fatto, è riuscito a ottenere la partecipazione di una cinquantina di persone praticamente da solo. La maggior parte di quelle persone non era andata al Lazzaretto solo per sentire: la maggior parte di quelle persone era presente per partecipare attivamente, avanzando proposte e raccontando la propria esperienza nel campo della Comunicazione della Scienza.
Ho avuto l'onore di coordinare gli interventi e sono stato agevolato in questo dallo strumento costruito da Luca Gasole: la clessidra. La clessidra ci ha permesso di terminare entro l'orario previsto, senza rendere antipatico il moderatore nel suo ruolo di cane da guardia dei tempi.
Mantenere il senso del limite non dev'essere visto come una costrizione, ma come un monito a ricordarci che, naturalmente, i limiti esistono, eccome.
Ma ci ha anche permesso di esercitare la condivisione di porzioni di tempo: se avanzava una frazione di quei fatidici 5 minuti allora veniva immediatamente messa a disposizione degli altri per dire qualcosa, per proporre un gioco, per fare una domanda. Ha funzionato. E potrebbe costituire un esempio da seguire.
Ho perso il conto delle centinaia di incontri (riunioni, convegni, seminari, conferenze, workshop, presentazioni, assemblee) a cui ho partecipato negli ultimi 25 anni e devo dire che mi sono sinceramente stufato dei ritardi con i quali solitamente si inizia e si finisce. Sto sviluppando allergie agli sforamenti dei tempi. Il 6 Aprile non è successo: abbiamo iniziato puntuali e abbiamo finito puntuali. A nessuno è stato impedito di intervenire. Anche per questo sono particolarmente contento di come sono andate le cose sabato.
E i contenuti? I contenuti dell'incontro sono dei tesori importanti: sono un forziere prezioso fatto di esperienze, competenze, ricordi, ringraziamenti, confessioni e proposte. Troppo impegnativo tentare una sintesi. Almeno adesso. Per il momento rimando al blog TTecnologico di Alessandro Ligas (cui vanno le mie congratulazioni) in cui è comparso l'elenco di coloro che sono intervenuti (rigorosamente in ordine alfabetico, tranne per l'ultimo nome): La Ricerca è la costruzione di una rete di “conoscenze.
Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 9 Aprile 2013
P.S. Ho un solo rammarico: aver pensato alla condivisione dei posti auto solo la mattina del convegno. Il Car Sharing andrebbe organizzato qualche giorno prima. Insieme a un altro servizio intelligente: quello che viene comunemente definito Bici Bus: una sorta di “autobus a due ruote” formato da un gruppo di persone in bicicletta che effettuano un percorso in gruppo allo scopo di innalzare il livello di sicurezza dei singoli.

Creativity Camp. Idee e progetti: come diventare imprenditori.


Campi per coltivare la creatività. Occasioni di crescita per la fascia d’età 17-21 anni, a cavallo tra scuola e università: ricca d’idee ma povera d’esperienza. L’iniziativa si chiama Creativity Camp Sardegna e punta a offrire gli strumenti per trasformare le idee in progetti concreti. Il progetto, finanziato dalla Regione Autonoma della Sardegna, Assessorato della Pubblica Istruzione, nasce con l'obiettivo di sollecitare tra i ragazzi la creatività imprenditoriale. Un obiettivo in linea con le indicazioni della Commissione Europea: “Piano d'Azione 2012”. 
La creatività viene oggi intesa non più, e non solo, in termini di crescita sociale e culturale, ma si punta a farne un elemento di crescita economica. Tutto passa per il rilancio dell’impresa innovativa abbassando sempre più l’età di avvicinamento alla mentalità imprenditoriale.
L’iniziativa verrà presentata a Cagliari oggi alle 15 e 30 alla Mediateca del Mediterraneo (Via Mameli 164) da Benedetta Bellò (associazione Res Psicologica) e da Anna Amati (Meta Group).
Per stimolare l'adesione è stato indetto anche un concorso d’idee (che sarò illustrato oggi): in palio la partecipazione ai campi della creatività, che si terranno fra luglio e settembre. Due commissioni analizzeranno le domande: una composta da esperti internazionali provenienti dal mondo degli investitori privati e che lavorano nel campo della creazione di impresa da più di 15 anni, la seconda (composta dagli esperti coinvolti nella prima fase e da imprenditori locali) sarà attiva nel corso dei Creativity Camp.
I vincitori accederanno a tre giornate di perfezionamento. Lo scopo è avvicinare i ragazzi, migliorare l’autostima, lavorare sulla motivazione e la capacità di concretizzare le proprie idee. Il progetto rappresenta un’esperienza nella quale giovanissimi aspiranti imprenditori avranno l’opportunità di: arricchire la propria formazione attraverso momenti ludici e informali, con sessioni dedicate alla creatività e all’interazione, imparando a distinguere i diversi modelli di business e d’impresa, con l’aiuto di esperti e imprenditori.
Andrea Mameli
Articolo pubblicato il 9 aprile 2013 nella pagina della Cultura del quotidiano L'Unione Sarda

08 aprile 2013

PlanIt 2013: i planetari italiani a Cagliari dal 12 al 14 Aprile 2013

Si incontranno a Cagliari, dal 12 al 14 Aprile, i membri dell'Associazione dei Planetari italiani (PlanIt). Dal 1986 gestisce il censimento dei "teatri delle stelle" presenti in Italia.
L'Associazione fa parte dell'International Planetarium Society Council, ha promosso la Giornata dei Planetari (la domenica precedente o seguente l'equinozio di primavera) e i gemellaggi tra Planetari di tutto il mondo.

Il 13 Aprile i soci visiteranno il Sardinia Radio Telescope e il 14 si riuniranno nei locali del Planetario dell'Unione Sarda, a Cagliari.

07 aprile 2013

Fragili Equilibri: dove le Emozioni guidano l'approccio Etico all'Energia.

Fragili Equilibri 3E - Energia, Etica, Emozione - inaugurata ieri a Cagliari offre non pochi spunti di riflessione. E di azione.
La mostra interattiva inizia dietro una tenda nera, con la sala Nautilus. E subito si viene colpiti dalle macchine di Raffaello Ugo. Macchine alimentate con l'acqua e in grado di sfruttare la gravità. Macchine che manifestano il loro valore per il materiale di cui sono costruite: latta recuperata da barattoli usati, listelli e corde di tende, fil di ferro, ruote di bicicletta.
Macchine che suonano, quando l'acqua scende e provoca movimenti. Movimenti che si manifestano solo dopo che il peso raggiunto da un contenitore, libero di ruotare, rompe l'equilibrio e scarica il suo contenuto d'acqua ritornando nella posizione iniziale.
Il principio di funzionamento è molto simile a quello delle fontane giapponesi Shishi Odoshi (fatte prevalentemente di bambù) ma qui in più c'è il suono, ottenuto con la caduta dell'acqua, lo sfregamento dei metalli, i battimenti tra oggetti di materiali diversi.
Il funzionamento è frutto di anni di ragionamento, di prove, di osservazioni e di confronto con il pubblico. E c'è il pubblico, componente essenziale e non marginale.
Il pubblico in Fragili Equilibri si sente coinvolto, partecipa, si interessa, si diverte, chiede, a volte risponde tentando di formulare ipotesi e spiegazioni. Raffaello Ugo, con la sua Compagnia Avvolte l'inverso, ha saputo conferire a Fragili Equilibri la dimensione artistica.
Ma Fragili Equilibri si chiama anche 3E, in quanto la mostra interattiva promuove l’osservazione e la curiosità verso le leggi della natura: l'energia meccanica e l'equilibrio, il risparmio energetico e l'etica dei consumi.
L'esposizione è un'occasione per offrire al pubblico gli stimoli che poi possono essere rielaborati per giungere a fornire un contributo attivo alla formazione della conoscenza. Un pubblico che così diviene protagonista del proprio apprendimento e insieme della crescita sociale del territorio in cui vive.
L'idea alla base di Fragili Equilibri, è diventata negli anni un frutto fecondo.
Un frutto di cui Cagliari si deve sentire orgogliosa, per l'originalità e per la capacità di rinnovarsi e di non invecchiare.
Una mostra multidisciplinare, giunta alla terza edizione, in cui si intrecciano arte, scienza e movimento, e nella quale i giochi e i giocattoli sono allo stesso tempo oggetto e strumento di conoscenza.
Nel centro culturale Lazzaretto occupa tre sale. E sono tre sale curate da persone diverse, ma che condividono lo stesso senso di curiosità e il medesimo messaggio di equilibrio: sociale, etico, ambientale.


Pietro Olla ha curato personalmente la sala Galileo: uno spazio articolato in aree colorate intercomunicanti, ciascuna caratterizzata da un fenomeno fisico. Questo è il luogo degli esperimenti, delle domande e dell'interazione non solo fisica ma anche concettuale. Il pubblico viene coinvolto nelle modalità adeguate (all'età, alla voglia di capire, alle conoscenze di base) e in forma divertente, per osservare, manipolare, giocare con exhibit “energetici”: macchine e piani inclinati, ideati con lo scopo sperimentare la forza di gravitá e la conservazione dell’energia meccanica.

C'è poi la sala Icaro: uno spazio studiato per conoscersi e giocare con il proprio corpo: l'equilibrio qui non viene mostrato né raccontato ma offerto per mezzo dell'esperienza diretta. Un vero laboratorio di psicomotricità, curato dlal'Associazione Punti di Vista, in particolare Luca Gasole, in cu l'equilibrio e l'equilibrismo, rappresentano un volo immaginario lungo un itinerario fantastico.

Fragili Equilibri conferma la storica collaborazione con I Musei del Trentino, che hanno curato la supervisione scientifica e con il centro della scienza Heureka, di Helsinki, che cura la supervisione delle Esperienze.

La mostra rimarrà aperta fino al 20 Aprile 2013, è gradita la prenotazione: 0703838085 e-mail: lazzaretto2000@tiscali.it

Capire le esperienze con Mikko Myllykoski (Heureka Science Center) a Cagliari per Fragili Equilibri.

Mikko Myllykoski a Helsinky fa il Direttore delle Esperienze. Il suo compito è analizzare, progettare e migliorare il rapporto con il pubblico del Centro della Scienza Heureka.
Un'esperienza felice: Heureka è la prima attrazione museale per numero di visitatori in Finlandia. Mikko da 25 anni svolge attività di educazione scientifica in tutto il mondo attraverso mostre e laboratorie ieri era a Cagliari per partecipare al convegno Costruire la rete per comunicare la scienza (organizzato da Pietro Olla, Le Strade di Macondo, nell'ambito dell'inaugurazione della mostra interattiva Fragili Equilibri).
Mikko ha illustrato la sua esperienza e la sua visione della Comunicazione della Scienza da quello che sembra un osservatorio privilegiato: in Finlandia la disoccupazione è ferma al 7%, lo spread supera di poco lo zero e, per restare al campo cultura e istruzione nei test internazionale Pisa (che analizza le competenze linguistiche, matematiche e scientifiche) i 15 enni finlandesi sono secondi in scienze, terzi in lettura, sesti in matematica. Inoltre sembra che in Finlandia gli studenti migliori desiderino fare gli insegnanti. Forse il miracolo economico finnico è stato possibile grazie alla Scuola e all'Università? O forse anche allo stesso rapporto tra il pubblico e la Scienza? Nel video Mikko fornisce qualche indicazione. Buona visione.

Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 7 Aprile 2013

Mikko Myllykoski in bici, in giro per Cagliari

Ogni giorno Mikko Myllykoski percorre 30 km in bici, da casa (Helsinky) al lavoro (Heureka Science Center) e ritorno.
Ieri era a Cagliari per il convegno "Costruire la rete per comunicare la scienza" (organizzato da Pietro Olla, "Le Strade di Macondo") e ha sfruttato ogni momento libero per andare in bici. Il giorno prima, grazie agli Amici della Bicicletta, Mikko ha percorso le piste ciclabili di Cagliari e ha poi raggiunto il Poetto.
Mikko ha apprezzato la città, le piste ciclabili e gli spazi verdi a breve distanza dal centro come il promontorio di Sant'Elia dove l'ho intervistato.

Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 7 Aprile 2013