07 dicembre 2013

Dialoghi della Creanza, fra arte e scienza, riusciti.

Oggi ho partecipato all'incontro intitolato La scienza relativa, per il ciclo I Dialoghi della Creanza: Incontri, intersezioni e pratiche tra arti sceniche e socialità.
Ho apprezzato molto l'organizzazione (i due collegamenti video sono stati gestiti ottimamente, e non succede sempre) e la partecipazione, molto stimolante, di Renzo Francabandera (artista e critico), Lorenzo Mori (regista e drammaturgo), Pietro Olla (Clown Scientifico, Divulgatore e Ricercatore). Estremamente interessanti anche gli interventi in videoconferenza di Marco Ivaldi (Università di Milano, Scuola Universitaria Interfacoltà in Scienze Motorie) e Lorenzo Bazocchi (Masque Teatro).

Ivaldi ha illustrato le sue ricerche, applicate al rapporto attore-spettatore in teatro, dedicate ai neuroni specchio (i neuroni che si attivano sia quando si compie un gesto che quando si osserva il medesimo gesto) e al meccanismo alla base della condivisione delle intenzioni e della cooperazione tra individui.
Bazocchi (compagnia Masque Teatro) ha parlato della sperimentazione teatrale dedicata alle macchine elettriche inventate da Nikola Tesla. E ha riportato la riflessione sul rapporto tra realtà e falsità, come avevano già fatto gli altri relatori in precedenza.

Nel corso della serata mi sono riaffiorate in mente le considerazioni che affidai a questo blog il 28 Gennaio 2008 Il ruolo delle immagini nella scienza. In particolare la tesi di Julio Ottino (Northeastern University) secondo il quale le lune disegnate da Galileo sono "arte al servizio della scienza". E le osservazioni dello storico dell'arte Samuel Edgerton, secondo il quale l'abilità di Galileo nel riconoscere le macchie lunari come ombre proiettate dai rilievi derivava dalla conoscenza della teoria delle ombre e della formazione prospettica maturata in ambiente fiorentino. Il pittore Ludovico Cardi riconosceva in Galilei il suo maestro di prospettiva. (Samuel Edgerton. Galileo, florentine Disegno, and the Strange Spottedness of the Moon, in Art Journal. XLIV, 1984, pp. 225-33).

Devo dire che i Dialoghi della Creanza, fra arte e scienza, sono riusciti.
Come Arte e Scienza hanno in comune la volontà di rappresentare il mondo, così questi dialoghi hanno mostrato il desiderio profondo di cercare di capire in che modo.

Grazie a Karim Galici per avermi invitato. Andrea Mameli
Blog Linguaggio Macchina
7 Dicembre 2013 

06 dicembre 2013

Proteggere le mummie. Un brevetto dell’Istituto per le Mummie e l’Iceman dell’EURAC di Bolzano


Marco Samadelli. Vetrina per la principessa Anna [Foto: ©EURAC/Samadelli]
Le mummie conservate nei musei non sono al sicuro, specie se custodite all'interno di teche tradizionali che non garantiscono difesa da funghi e batteri.
I ricercatori dell’Istituto per le Mummie e l’Iceman dell’EURAC di Bolzano hanno brevettato quella che sembra essere la soluzione: una vetrina stagna sigillata per mezzo di una cera organica. Il sistema tiene alla larga i microrganismi e difende le mummie da umidità e ossidazione.

A Kastl, in Germania, è stata installata la seconda teca realizzata con il sistema brevettato: custodisce la mummia della principessa Anna di Baviera. Con la sigillatura brevettata da Marco Samadelli, il vetro e l'acciaio che compongono la vetrina vengono uniti con una cera a base organica. In questo modo all'interno si crea un ambiente stagno che impedisce l'accesso a funghi e batteri, mantiene costante l'umidità assoluta, la pressione e la composizione dell'aria. Ma a conservare bene non basta la sola sigillatura: prima di essere chiusa in una teca stagna, ogni mummia va esaminata nei dettagli per capire le sue condizioni. Allo stesso modo va studiato il luogo dove sarà esposta per registrare oscillazioni di temperatura e valori di umidità, pressione e intensità della luce. Con questi dati i ricercatori sono in grado di individuare i parametri fisici e chimici adatti alla sua conservazione e ricrearli all’interno della vetrina. Samadelli ha svolto questo lavoro per la prima volta nel 2009, per realizzare la teca di Rosalia Lombardo, la mummia bambina custodita nel convento dei Cappuccini a Palermo. Nell’ultimo anno il ricercatore si è dedicato invece alla mummia della principessa Anna di Baviera, la figlia dell’imperatore Ludovico IV morta nel 1319. Il comune tedesco di Kastl, proprietario della mummia, ha affidato al centro di ricerca bolzanino EURAC il compito di realizzare una vetrina con la tecnica brevettata per salvarla dal degrado legato alla sua esposizione nella chiesa di Sankt Petrus. Ora la mummia, protetta dalla nuova teca tecnologica, è tornata al suo posto. Nel 2014, appena terminata la ristrutturazione della chiesa, i cittadini potranno ammirarla di nuovo. All’idea di usare una cera organica Samadelli è arrivato cercando un sistema adatto a esporre le mummie e allo stesso tempo a conservarle in maniera corretta. I ricercatori hanno esaminato lo stato di conservazione di sette mummie egizie custodite a Roma nei Musei vaticani. Due di queste sono esposte nelle sale museali, mentre altre cinque sono custodite al buio nei sotterranei. Le analisi del materiale genetico e dei tessuti svolte nel laboratorio per il DNA antico dell’Istituto per le Mummie e l’Iceman a Bolzano hanno mostrato come le mummie esposte siano molto più deteriorate delle altre.
«Siamo riusciti con fatica a estrarre il DNA e, viste le condizioni dei resti, non sappiamo per quanto sarà ancora possibile farlo» sottolinea conclude Marco Samadelli. Oltre all’azione dei microrganismi, infatti, anche la luce, l'ossidazione, gli sbalzi di temperatura e l’umidità contribuiscono al deterioramento.

05 dicembre 2013

Habitat: condividere uno spazio e trasformarlo in un microcosmo. Mostra di Ciredz/Crisa/Tellas.

HABITAT
Mostra di Ciredz/Crisa/Tellas
Inaugurazione Giovedì 12 Dicembre 2013 alle 18:00 
La Mostra mostra sarà aperta fino al 28 Dicembre 2013 orari: tutti i giorni 11-13 e 17-20 Laboratorio 1984, Via Lanusei 9, Cagliari.
Habitat è un progetto di Ciredz, Crisa e Tellas, nato dall'idea di condividere uno spazio per trasformarlo in un microcosmo. Il risultato è un'opera d'arte, frutto del lavoro d'insieme e di affinità, smontabile in singoli pezzi come un puzzle. Cired, Crisa e Tellas resteranno chiusi dentro il loro habitat fino a quando le porte verranno aperte al pubblico.
Info e Comunicazione Associazione TRW

CIREDZ


CRISA

TELLAS

04 dicembre 2013

La scienza relativa: il confine tra arte e scienza. Cagliari, 7 Dicembre 2013

Sabato 7 Dicembre alle 18:00, per il ciclo I Dialoghi della Creanza: Incontri, intersezioni e pratiche tra arti sceniche e socialità: La scienza relativa, a cura di Renzo Francabandera e Lorenzo Mori.
Interverranno, in videoconferenza, Marco Ivaldi (Università di Milano, Scuola Universitaria Interfacoltà in Scienze Motorie) e Lorenzo Bazocchi (Masque Teatro), i quali illustreranno rispettivamente uno studio della reazione umana allo stimolo inconsapevole dell’arte e alcuni esperimenti storici di indagine del teatro su scienza, tecnica e pensiero.
I dialoghi sono condotti da Lorenzo Mori (Riverrun) e Renzo Francabandera, (PAC), con il supporto organizzativo e di pensiero di Karim Galici.
Prossimi appuntamenti: il 14 dicembre “Scena pop: moda, fashion e tacchi a spillo in palcoscenico!” e l’11 gennaio con “Il gesto atletico: pratiche di sconfinamento tra sport e arte”.

COMUNICATO STAMPA
DIALOGHI DELLA CREANZA
Incontri, intersezioni e pratiche tra arti sceniche e socialità
a cura di Renzo Francabandera e Lorenzo Mori
Cagliari, dal 23 novembre 2013 all’11 gennaio 2014
Spazio Riverrun di via Giardini
Cosa intendiamo oggi quando parliamo di teatro e di altre forme di spettacolo dal vivo? Quali sono i testi e i segni che lo compongono? Che ruolo hanno l'immagine, i media, la parola? Come questi elementi si sommano a creare nuovi scenari di socialità?
Renzo Francabandera, critico, artista ed esperto di cultura e spettacolo e Lorenzo Mori, regista e drammaturgo del Riverrun performing arts, proveranno a scandagliare le possibili zone di intersezione tra le arti sceniche e gli altri campi di produzione di socialità, come il gioco, la scienza, la moda, lo sport, attraverso un confronto aperto con gli specialisti di questi ambiti.
Quattro gli appuntamenti previsti nello Spazio Riverrun di via Giardini. Si inizia sabato 23 novembre (ore 18), con Giocatori d’arte (ludus in fabula) – la dimensione ludica come pratica esistenziale creativa. Si prosegue il 7 dicembre con La scienza relativa: il confine tra arte e scienza (ore 18). Terzo incontro in programma il 14 dicembre (ore 18), con La scena Pop: moda, fashion e tacchi a spillo in palcoscenico! Ultimo appuntamento dedicato alle pratiche di sconfinamento tra sport e arte dal titolo Il gesto atletico (11 gennaio ore 18).
“Il ritmo di questi incontri verrà scandito da un “promotore” che proporrà in prima istanza contenuti e scansioni dei dialoghi e delle opere d’arte secondo un disegno indisciplinato neanche a lui interamente noto. Le linee di fuga ed i tracciati scaturenti in risposta costituiranno il modo in cui il tema iniziale muoverà verso variazioni polisemiche e ritmiche” (Lorenzo Mori).
Ad ogni incontro si proverà a tracciare una mappa d’orientamento, per restituire all’interlocutore uno scenario possibile di convergenze, sovrapposizioni e derive contemporanee.
E che lo spettatore non stia tranquillo! Trasformarlo in "spett-attore" sarà uno dei possibili giochi di prestigio di questi incontri.
Informazioni: info@riverrun.it www.riverrun.it

03 dicembre 2013

Il 5 Dicembre è la Giornata mondiale del suolo. Cosa significa? Ne parliamo con il geologo Giosuè Loj

Acqua, cielo e suolo
Acqua, cielo e suolo (Andrea Mameli, Dicembre 2013)
Entro il 2020 le strategie dell’Unione Europea terranno conto delle ripercussioni dirette e indirette sull’uso dei terreni in Europa e a livello mondiale la percentuale di occupazione dei terreni sarà conforme all’obiettivo di arrivare a quota zero entro il 2050. L’erosione dei suoli sarà ridotta e il contenuto di materia organica aumentato, nel contempo saranno intraprese azioni per ripristinare i siti contaminati.
È il succo della proposta contenuta nel paragrafo 4.9 ("Terra e suoli") della comunicazione della Commissione Europea “Tabella di marcia verso un’Europa efficiente nell’impiego delle risorse” (20 Settembre 2011).

Purtroppo, sottolinea Nicola Dall'Olio (regista del film Il suolo minacciato) nel suo intervento "Consumo netto di suolo zero" pubblicato su eddyburg.it il 23 Novembre 2013: «nella versione italiana della Comunicazione questo fondamentale principio del consumo netto di suolo zero (no net land take) non viene adeguatamente riportato e forse ciò può spiegare il suo mancato richiamo nei disegni di legge citati. Manca infatti nella traduzione italiana la parola chiave “netto”, un aggettivo solo all’apparenza accessorio che è stato invece volutamente inserito per le profonde implicazioni che sottende».

Come fare? Le strategie dell’Unione Europea sono chiare: "Gli Stati membri dovrebbero: integrare maggiormente l’utilizzo diretto e indiretto dei terreni, e i relativi impatti ambientali, nel processo decisionale e limitare il più possibile l’occupazione e l’impermeabilizzazione dei terreni (impegno continuativo); compiere le azioni necessarie per ridurre l’erosione e aumentare la materia organica presente nel suolo (impegno continuativo); istituire un inventario dei siti contaminati e programmare le attività di ripristino (entro il 2015)."

Domani, 5 Dicembre è la Giornata Mondiale del Suolo. Linguaggio Macchina ne ha parlato con il geologo Giosuè Loj, docente di Rilevamento territoriale e GIS all'Università di Cagliari.
A cosa serve celebrare il suolo?
«Il suolo è una risorsa naturale limitata nel tempo, non è rinnovabile. La Giornata del Suolo è un appuntamento pensato per celebrare l'importanza del suolo come componente fondamentale negli ecosistemi e per il suo contributo alla vita, alla biodiversità, alla salute. Questa giornata ha lo scopo di celebrare l'importanza del suolo come componente critica del sistema naturale e come contributo vitale per il benessere umano.  Tuttavia, nonostante il ruolo essenziale che esso svolge per il
sostentamento dell'uomo, in tutto il mondo assistiamo a un crescente degrado delle risorse del suolo. Riconoscendone l'importanza, l'Unione Internazionale delle Scienze del Suolo (IUSS), nel 2002, ha  proposto di dedicare il 5 dicembre a Giornata Mondiale del Suolo e la Conferenza della FAO del giugno 2013 ha approvato la richiesta all'unanimità».

In questo contesto possiamo affermare, senza timore di essere retorici, che la tutela del suolo assume un'importanza particolare, in Sardegna, ripensando alle conseguenze del Ciclone Cleopatra?
«No, non è retorico: ci ricorda che questi fenomeni purtroppo colpiscono tutti, l'approccio alla difesa del suolo agricolo e alla prevenzione non sono solo un problema locale ma hanno una dimensione globale».

Fra due anni ci troveremo a celebrare l'anno del suolo. Che significato avrà?
«Di un impegno verso una maggiore consapevolezza che dalla difesa del suolo dipende anche la salvaguardia del territorio urbanizzato. Gli imprenditori agricoli sono e saranno sempre i maggiori attori per la mitigazione dei rischi derivanti dai cambiamenti climatici».

Su questi temi quali dovrebbero essere gli sforzi delle amministrazioni e della politica?
«Senza entrare nel merito dell'intervento di protezione civile dell'emergenza, è importante puntare sulla prevenzione e previsione. Un passo importante sarebbe anche l'immediata approvazione del disegno di legge sul consumo del suolo».

Andrea Mameli
Blog Linguaggio Macchina
3 Dicembre 2013

02 dicembre 2013

Come si prepara una scena rischiosa. Jean Claude Van Damme e gli spot Volvo

Jean Claude Van Damme, 53 anni e 50 film, qualche mese fa ha accettato la sfida di girare uno spot non propio semplicissimo. Così è nato il video "The Epic Split" (visto finora pià di 50 milioni di volte), l'ultimo della campagna Volvo Truck, che comprende in tutto 6 spot. Lo scopo della casa svedese? Dimostrare la precisione di guida dei suoi camion.

Nel video Jean-Claude Van Damme esegue una delle sue famosissime spaccate tra due Volvo FM che procedono in retromarcia, grazie al sistema di guida assistita "Volvo Dynamic Steering". Il regista Andreas Nilsson assicura che le scene sono state girate senza trucchi. Una cosa è certa: le scene (anche quelle degli altri 5 video della campagna) devono essere preparate molto bene.


Ecco come l'attore belga ha preparato la scena:


Ed ecco come ha preso confidenza con questi mezzi di nuova generazione:

Molto belli anche gli altri video della serie Volvo Trucks:

P.S. Virale non sono solo i video Volvo Trucks, ma anche le loro innumerevoli parodie. Ecco tre esempi:


 
Andrea Mameli
Blog Linguaggio Macchina
2 Dicembre 2013

01 dicembre 2013

Opere d’arte figurative e stimolazione elettrica della corteccia prefrontale sinistra. Studio dell’Università di Milano-Bicocca

Il livello di gradimento di un’opera d’arte può aumentare a seguito di una stimolazione elettrica a bassa intensità della corteccia dorso laterale prefrontale sinistra, sede della valutazione estetica. È la conclusione alla quale sono giunti i ricercatori dell’Università di Milano-Bicocca autori di uno studio pubblicato sulla rivista Social Cognitive and Affective Neuroscience: The world can look better: enhancing beauty experience with brain stimulation (doi:10.1093/scan/nst165).
La ricerca, coordinata da Zaira Cattaneo (dipartimento di Psicologia dell’Università di Milano-Bicocca e Brain Connectivity Center-IRCCS Mondino di Pavia) è stata realizzata con il contributo di Carlotta Lega (dottoranda in Psicologia dell’Università di Milano-Bicocca), di Albert Flexas, Enric Munar, Camilo J. Cela-Conde (Università delle Isole Baleari) e di Marcos Nadal (Università di Vienna), rientra nel campo della neuroestetica, branca delle neuroscienze che si occupa di studiare i correlati neurali alla base dell'apprezzamento estetico.
La ricerca è stata condotta su 24 partecipanti di un’età compresa tra 19 e 28 anni, divisi in due gruppi, il primo ha eseguito l’esperimento vero e proprio, il secondo un compito di controllo. Il primo gruppo, dopo aver osservato al computer 70 immagini astratte (quadri astratti e schizzi) e 80 immagini figurative (quadri realisti, quadri impressionisti e post impressionisti, fotografie di paesaggi rurali e urbani), ha indicato l’apprezzamento di ciascuna figura su una barra di valutazione con un punteggio da 0 a 100.
Ai partecipanti è stata poi applicata una neuro-stimolazione che utilizza corrente a bassa intensità alla corteccia dorso laterale prefrontale sinistra per mezzo di piccoli elettrodi tDCS (Transcranial direct current stimulation). In una sessione la stimolazione era vera, in un’altra sessione era finta (placebo). Dopo la neurostimolazione i partecipanti hanno guardato una serie di immagini (70 astratte e 80 figurative) esprimendo il proprio gradimento. A seguito della stimolazione vera si è registrato un incremento del gradimento del 3 per cento in caso di immagini figurative, mentre è rimasto invariato il gradimento dei quadri astratti (vedi i grafici con i risultati in formato Pdf).
Non sono invece stati registrati cambiamenti nell’apprezzamento estetico a seguito della stimolazione placebo.
Il secondo gruppo (il campione di controllo), ha guardato le stesse immagini, ma il loro compito è stato di esprimere un giudizio sui colori di quadri e fotografie: in questo caso, dopo la stimolazione elettrica vera, non sono state rilevate differenze di giudizio.
«Nel nostro studio - ha spiegato Zaira Cattaneo, coordinatrice della ricerca - abbiamo dimostrato, per la prima volta, che l’innalzamento della eccitabilità della corteccia prefrontale sinistra tramite la tecnica tDCS induce un aumento nell'apprezzamento estetico di opere d'arte figurative ma non astratte. Abbiamo utilizzato la stimolazione cerebrale per studiare cosa accade nel nostro cervello quando osserviamo qualcosa di bello, che si tratti di un’opera d’arte o di un paesaggio.
Questo lavoro potrebbe da un lato aprire inedite prospettive di conoscenza sul piacere esteticoe dall'altro potrebbe aiutare nel trattamento di pazienti (per esempio, depressi) che sembrano non riuscire a trarre piacere da ciò che osservano.


Andrea Mameli
Blog Linguaggio Macchina
1/12/2013

Learning Curves/rescaling urban rivers by Alessandro Carboni

Detour 2013 - Hong Kong - 30 Nov - 1 Dec 2013. On the occasion of Detour 2013, Alessandro Carboni presents Learning Curves/ rescaling urban rivers, a performance in which the artist recounts the journey and the experiences of his research along urban rivers in Asia. The performance is a mental geography reconstruction of places, perceptions, fragments, bodies, urban transformation and tensions that animate social change. Cities, crowds, tensions, urban tranformation, social changes, feelings, sensations of places visited are rappresented through the geosketching, a particular technique that reconstructs a miniature of the urban landscape composed of 6000 small objects positionated as grid on the urban space, street, pavements or squares.
During the performance, the artist manipulating objects, creates an emotional map, a territory that tells perceptions, fragments, stories and memories of the exploration. The performance will explore, through materials, images, and body sounds, new ways of representation of urban scales, between body and space: a journey through cartography, geography, performance and visual arts.
Learning Curves is a further stage of Overlapping Discrete Boundaries that explores and redefines, in a multidisciplinary way, key places in transformation and territories spread around the globe.