Le mele di Chernobyl e quelle del Giappone. Tra Biancaneve, linguaggio e informazione.

E allora cosa accade se la percezione di un ipotetico rischio tecnologico viene affidata a quella raffinata forma di comunicazione rappresentata dalla satira illustrata?

Due semplici considerazioni. Primo: anche per la satira vale, come per il giornalismo, il diritto a erogare informazione con la totale libertà di espressione. Un diritto che permette di esercitare quello che si definisce controllo democratico. Secondo: è anche vero che di veleni, dentro i cibi, ce ne sono parecchi, spesso invisibili, raramente denunciati, ancor meno percepiti. Due posizioni contrapposte: da un lato la testata giornalistica, la quale difende il suo sacrosanto diritto a informare, dall'altro il Giappone, che protesta per l'umorismo "di dubbio gusto" dato che “gli alimenti sono controllati adeguatamente sia all’origine sia dalle autorità statunitensi”. Sicuramente la libertà di espressione non può essere soggetta a restrizioni, su questo non si discute. Ma occorre onestamente sottolineare che non esistono solo gli inquinamenti radioattivi: la vignetta offre, necessariamente, una visione della realtà.

- Biancaneve e i sette nani ("Snow White and the seven Dwarfs", 1937)
- Esagrazioni radioattive (Scienza in cucina, Dario Bressanini, 18 aprile 2011)
- 7 Highly Toxic Foods to Remove From Your Diet (Green Health Sport, 2010)
- Japan protests over New York Times "Bad Taste" IHT Snow White cartoon about nuclear crisis 22 aprile 2011
- Umorismo di dubbio gusto, il Giappone si offende (Rai News 24, 23 aprile 2011)
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