Pensieri sul set (1). Il "Video assist" modifica il lavoro del regista
Prima del 28 settembre 2011 non sapevo quasi nulla di set: tutto il mio sapere si limitava alla lettura di articoli sul lavoro dei registi e sulla visione di alcunispoiler e backstage. Quel giorno ho iniziato la figurazione speciale in Bellas Mariposas, il film di Salvatore Mereu ispirato all'omonima opera di Sergio Atzeni. E così ho scoperto un mondo di professionalità, metodologie, relazioni, tecnologie. Ho deciso di raccontarlo: saranno i miei Pensieri sul set.
Sia chiaro: prima dell'uscita del film non farò menzione delle scene o di altri particolari. Per ora mi limiterò a considerazioni e approfondimenti su ciò che ho visto e pensato. Posso solo dire che il set era a Cagliari nel quartiere di Sant'Elia.
Inizio il mio diario dal set a partire da un sistema che non avevo mai visto in azione: il Video Assist. Devo dire che me lo immaginavo proprio così: un monitor Lcd connesso con una videocamera installata accanto alla cinepresa. Uno strumento che mostra quel che vedono gli operatori, semplice e affidabile. Per prima cosa ho pensato che questo sistema deve aver modificato il lavoro dei registi. Certo, come spesso accade nelle professioni complesse e creative, alcuni non si adeguano alle novità: non tutti i registi amano questo sistema preferendo affidarsi agli operatori. Con il Video Assist è più semplice ricostruire le scene per le ripetizioni, per controllare gli angoli di ripresa, per riscontrare sovrapposizioni e per rifare le scene con le controfigure. La praticità dei monitor portatili per la visione in differita del girato è un ulteriore vantaggio introdotto da questo sistema digitale: ho visto il regista riguardare le scene durante le pause e ho intuito il valore dello strumento. Ma un'opera cinematografica è frutto di moltissimi fattori: le migliori tecnologie del mondo non bastano a fare un ottimo film. Il fattore umano, dalla creatività alle capacità organizzative, è sempre determinante.
Quanto alle modifiche nella professione del regista, trovo che la mia supposizione è sostenuta dalla fotografa Mary Ellen Mark in un articolo che restituisce il senso del cambiamento: secondo la fotografa di Philadelphia, autrice di migliaia di foto in centinaia di set di film, il più grande mutamento di visuale è stato l'intruduzione del Video Assist. "Prima le reazioni e le interazioni di un regista durante le prove e le riprese erano meravigliosi soggetti da fotografare. Ciò è particolarmente evidentemente in molte delle mie foto di Federico Fellini impegnato con i suoi attori e la sua squadra, dietro la sua camera. Oggi, durante una ripresa, spesso il regista non si trova accanto alla cinepresa, ma in una zona buia del set o in una tenda".
Condivido, per quel che può valere la mia opinione in questo campo, le osservazioni di Mary Ellen Mark. E aspetto di poter vedere un nuovo set per conoscere altre tecnologie per il cinema. La mia curiosità cresce anziché diminuire.
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