Il wind shear e la cattiva informazione scientifica.

Gli incidenti dei mezzi di trasporto sono una delle cause più frequenti di cattiva informazione scientifica. "L'auto ha scivolato sull'asfalto reso viscido dalla pioggia", "La barca è incappata in un'onda anomala che l'ha fatta affondare", "Una raffica di vento alla base dell'incidente aereo" e via disinformando.

L’incidente aereo del 2 febbraio 2013 all’aeroporto di Fiumicino rientra in questa casistica. Lo spiega nel dettaglio il fisico Franco Prodi, direttore scientifico del progetto Rivona (“Reduction of flight risks and Nowcasting at Airport”) dell'Isac-Cnr: «Si riferisce infatti, negli articoli di stampa, che fu “sbatacchiato dal vento”, di “un fortissimo colpo di vento che ha spostato il velivolo in fase di atterraggio”, e che “in giornata sulla Capitale si erano abbattute due trombe d’aria che avevano scardinato tre alberi di alto fusto”. Si è trattato probabilmente di “wind shear” uno degli effetti più pericolosi del temporale, insieme a fulmini, precipitazioni distruttive, ghiacciamento di parti di aeromobile, forte turbolenza e aquaplaning sulla pista».

Il progetto RIVONA (a cui lavorano tre centri di ricerca italiani: ISAC CNR, IRSA e ISSIA) ”RIschi per il VOlo e Nowcasting Aeroportuale” ha per oggetto proprio lo studio dei questi fenomeni repentini per affrontare i quali pilota può essere aiutato efficacemente da un’allerta sufficientemente solerte. Un allerta che lo porti a condurre rapidamente le manovre utili a sottrarsi al pericolo. Il progetto coordinato Franco Prodi, finanziato attraverso un bando della Regione Puglia nel settore aerospaziale, prevede l’installazione di due radar meteorologici doppler e in doppia polarizzazione, in posizione adeguata rispetto all’aeroporto di Brindisi (Torchiarolo e Mesagne). In questo modo è possibile non solo monitorare in tempo reale eventi intensi (dalla loro formazione fino all’esaurimento), ma anche prevederne lo spostamento e l’eventuale variazione di intensità nel breve periodo

«L’osservazione simultanea con i due radar - spiega Franco Prodi - potrà consentire di individuare e localizzare le correnti di gravità che originano il wind shear e trasmettere l’allarme al cockpit dell’aereo. Fenomeni di questo tipo sono caratterizzati da intervalli spazo-temporali molto ristretti, dell’ordine di 3-5 kilometri e della durata di pochi minuti. Con questo progetto il Consiglio Nazionale delle Ricerche si pone all’avanguardia mondiale per lo studio dei fenomeni meteorologici di rischio per la navigazione aerea».
Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 4 Febbraio 2013

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