Giocomix: confermo le mie impressioni positive su un festival del gioco e del fumetto in continua crescita

Cinque mesi fa ho raccontato Giocomix 9 (27 novembre 2016) senza nascondere il mio entusiasmo.
Ma era la prima volta e pensavo che oggi, in occasione dell'edizione numero 10, mi sarei ricreduto. Invece devo dire in tutta onestà che la manifestazione mi è piaciuta ancora di più. Ho osservato persone che hanno esibito con naturalezza abiti che in qualsiasi altro contesto non indosserebbero mai. Ho ammirato oggetti e ornamenti realizzati con grande cura. Ho ritrovato quella piacevole (e rara) sensazione di partecipare a una festa allegra e serena nella quale tutti tendono a scherzare, con il pretesto di mettersi nei panni di un personaggio e con una sana dose di autoironia. Ho notato con più attenzione che anche nelle situazioni più competitive, come il Cosplay Contest, prevale lo spirito di collaborazione, come sottolinea l'indagine condotta da Silvia Frigerio per la sua tesi di laurea in Comunicazione visiva (Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana, 2016) "Il cosplay non solo fornisce un pretesto per stringere amicizie con persone diverse che esternano interessi simili, mettendole in una condizione di uguaglianza sociale, ma è un'attività che favorisce la collaborazione". Per queste ragione ho pensato che stavolta non avrei solo guardato e fotografato. Esclusa la possibilità di allestire un personaggio (non avevo il tempo da novembre a oggi) ho ideato un altro scenario. Così, per entrare meglio nella "parte" (e per passare in qualche modo "inosservato") sono andato in giro con un piccolo spiderman nello zainetto porta-bebè.

Inevitabile l'incontro con un "vero" Uomo Ragno [Spiderman Casteddu]:

Del tutto inatteso, ma non per questo meno divertente, l'impatto con Alan e il bambino rapito [Una notte da leoni] titolo originale: The Hangover]:

Divertimento, ok, ma Giocomix non è solo questo. Sono andato a vedere tre incontri inseriti in questo Festival del gioco e del fumetto, organizzato dall’Associzione Culturale Mondi Sospesi. Incontri per chi si occupa di disegnare e di scrivere storie, tutti estremamente interessanti. Mi limito a raccontarne uno: quello che aveva per protagonista Laura Braga.
Lei sta vivendo, abbastanza intensamente, il suo Sogno americano. Se il sogno di Laura era quello della disegnare per le grandi case editrici dei fumetti a stelle e strisce diciamo che c'è riuscita in pieno.
«Leggevo topolino e mi piacevano i manga. Solo dopo aver conosciuto Milo Manara e aver lavorato con lui ho dato importanza dello studio rigoroso dell'espressione e dell'anatomia: così ho capito che mi piaceva di più uno stile più realistico e mi sono avvicinata ai comics americani. Dopo varie esperienze professionali con diverse case editrici la svolta è arrivata quando uno sceneggiatore statunitense ha notato alcune sue tavole online. In questo modo nel 2014 ha iniziato a lavorare ome fumettista e copertinista per la Marvel: “Captain Marvel”, “Superior Iron Man”, “Secret Wars Journal”, “New Avengers”, “Thor”, “The Punisher”. Dal 2015 collabora anche con la DC Comics per la serie “Bombshells“.
Ho chiesto a Laura Braga se gli sceneggiatori sono sono sempre chiari nel far capire cosa desiderano dai disegnatori. Laura ha risposto: «Alcuni sceneggiatori sono super dettagliati e precisi e ti descrivono tavola per tavola, compreso il tipo di inquadratura e il testo da mettere nei baloon. Invece c'è lo sceneggiatore che ti scrive semplicemente che alla tavola uno ci devono essere cinque vignette e hai carta bianca. A volte si cambia anche durante la lavorazione. Io mando il layout, loro capiscono come ho immaginato la tavola e mi fanno sapere se va bene o se devo cambiare qualcosa; è sempre un dialogo a tre: io, lo sceneggiatore e l'editor. Ci si confronta tranquillamente, via email, tra l'altro loro sono impressionanti perché rispondono rapidamente e a qualsiasi orario.»
Laura Braga a GIocomix 2017 [Foto: Andrea Mameli]

Baby Spiderman meets Spiderman. Giocomix 2017


Baby Spiderman ritorna a casa dopo Giocomix, sicuramente è stanco anche lui

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Andrea Mameli, blog Linguaggio Macchina, 22 maggio 2017

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