Il fotografo di Mauthausen e il potere delle immagini

C'è un grande insegnamento nel film della regista Mar Targarona "Il fotografo di Mauthausen" (Netflix, 2019): le immagini sono importanti. Anzi, a volte sono fondamentali.
Chi avrebbe mai creduto al racconto delle atrocità commesse nei campi di concentramento senza la prova visiva? Basti pensare alle reazioni delle autorità inglesi e statunitensi di fronte al Rapporto Karski (1942).
In questo risiede l'immenso valore del gesto coraggioso compiuto da Francisco Boix (e di chi lo aiutò) nel far uscire da Mauthausen più di 20 mila negativi di fotografie scattate nel campo. Alcune di queste immagini nel 1946 furono assunte come prova documentale durante il processo di Norimberga.


L'abbondanza di quelle immagini si deve all’SS-Oberführer Paul Ricken, il quale decise di immortalare (e incaricò Francisco Boix di farlo) le attività quotidiane nel campo, gli arresti, le esecuzioni, gli interrogatori, i ritratti degli ufficiali, le visite delle autorità militari. 

View of the construction of the Gusen I concentration camp. Photographer: Francisco Boix. Circa 1942. Photo credit: United States Holocaust Memorial Museum, courtesy of National Archives and Records Administration, College Park


Tuttavia queste immagini, prima di diventare la storia che poi ha costituito l'anima del film, hanno avuto bisogno di altri due strumenti a sostegno della memoria: il documentario di 55 minuti del regista catalano Llorenc Soler "Francisco Boix un fotografo en el infierno" (2000) 


e il libro di Benito Bermejo "Francisco Boix, el fotografo di Mauthausen, Fotografias de Francisco Boix y de los archivos capturatos a los SS de Mauthausen" (2002):



Photos of Francisco Boix (United States Holocaust Memorial Museum)
La storia angosciosa di una foto terribile (ANPI)
Parigi rende omaggio a Francisco Boix, il fotografo di Mauthausen (ANED)
Il fotografo di Mauthausen (Dianora Tinti intervista Pedro J. Colombo)
Francisco Boix, gli occhi di Mauthausen (Fabio Casalini, 13 marzo 2018)


Sotto la scritta "Gli antifascisti spagnoli salutano le forze di liberazione" passano i soldati dell'Undicesima Divisione Corazzata della Terza Armata degli Stati Uniti. Foto: Donald R. Ornitz
[Photo Credit: United States Holocaust Memorial Museum, courtesy of National Archives and Records Administration, College Park]


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