Progetto ARGOMARINE: monitoraggio traffico navale e simulazione fuoriuscita carburante dalla nave Costa Concordia dopo l'incidente

Un sistema integrato per il monitoraggio degli eventi di traffico e dell’inquinamento marino: è lo scopo del Progetto ARGOMARINE (Automatic Oil Spill Recognition and Geopositioning integrated in a Marine Information System), finanziato dal Settimo programma quadro. ARGOMARINE simulazione Costa Concordia ARGOMARINE simulazione Costa Concordia UIl monitoraggio è attuato grazie a una rete di comunicazione ad alta velocità che convoglia dati ambientali ottenuti da sensori diversi (SAR, iperspettrali, termici, acustici, nasi elettronici) montati su satelliti, aerei, navi, boe ancorate in situ e AUV (robot sottomarini autonomi). Il progetto gestisce anche modelli di eventi critici e post-incidente (sversamento in mare di sostanze inquinanti) fornendo strumenti di supporto alle decisioni per favorire l’intervento delle autorità preposte. Il traffico navale che ogni giorno attraversa il bacino del Mediterraneo è costituito da 2 mila traghetti, 1.500 navi merci e 2 mila imbarcazioni commerciali, 300 di loro sono navi cisterna (20% della quantità mondiale del traffico di petrolio del mare), che trasportano più di 350 milioni di tonnellate di petrolio all'anno (8 milioni di barili al giorno).
Il server centrale del progetto ARGOMARINE ospita un Sistema Informativo Marino, nel quale i dati di telerilevamento sono integrati con i risultati degli esperimenti sul campo e le stime dei modelli di simulazione.
Il ruolo del CNR-ISTI è di progettare e realizzare la struttura di comunicazione dell’intero sistema, il Sistema Informativo Marino e il sistema di supporto alle decisioni per la gestione di eventi critici.

Il Caso Costa Concordia
La simulazione, effettuata sulla base di un modello matematico originale, è stata sviluppata dal partner CIMA e costituisce una delle funzioni del Sistema Informativo Marino sviluppato dal CNR-ISTI. La simulazione prevede uno scenario con continuo rilascio di combustibile dalla nave (0,014 m3/s) nel corso di due giorni, dove vento e moto ondoso costituiscono le forze che guidano il processo. Si presume che tutto il carburante fuoriesca a livello della superficie dell'acqua. L'errore attualmente si assume pari a circa il 15%. Le particelle di combustibile che raggiungono la riva vengono di nuovo riversate in mare invece di essere sottoposte a spiaggiamento o scomparire. I serbatoi della nave contengono 2 miloni di combustibile del tipo Ifo-380.
Questo è giustificato dalla particolare conformazione costiera del Giglio, ma si è anche assunto un approccio conservativo con riferimento alla quantità di sostanze in circolazione, che rimane sempre la massima possible. I processi di evaporazione, emulsificazione, ecc. sono stati trascurati allo scopo di fornire un dato rapidamente in quanto il modello completo prevede un tempo di calcolo consistente (già in fase di sviluppo).
In base alla simulazione l'Isola del Giglio verrebbe circondata dalla marea nera che raggiungerebbe anche le coste della Toscana e l'Isola d'Elba, mentre una parte del combustibile proseguirebbe verso Sud-Ovest.
Il Consorzio ARGOMARINE è costituito da:
- Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano (Coordinatore)
- Università Tecnica Nazionale di Atene (Grecia)
- Consiglio Nazionale delle Ricerche - Istituto di Scienza e Tecnologie dell'informazione (Italia)
- Nansen Environmental and Remote Sensing Center (Norvegia)
- Centro de Marinha Investigação e Ambiental – CIMA Universidade do Algarve (Portogallo)
- Parco Nazionale Marittimo di Zante (Grecia)
- Centro Comune di Ricerca - Istituto per la Protezione e Sicurezza del Cittadino - JRC (EU)
- NATO Undersea Research Centre - NURC (NATO)


Ricostruzione dell'incidente del 13 gennaio 2012 (This video is produced by Planetinaction.com 3D model is courtesy of Cleancruising.com.au)

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