Il ghiaccio, l'orso bianco e Mario Tozzi. La parola (e il gioco) contro l'impero privato.
Meltdown: il primo gioco da tavolo che si scioglie, per capire il riscaldamento globale dalla parte dell'orso bianco. Lo scopo del gioco, distribuito da GEOlino (la rivista tedesca per bambini dedicata alla scienza) è salvare una famiglia di orsi polari dallo scioglimento del ghiaccio. Ma perché un gioco dedicato ai cambiamenti climatici? La risposta l'ha fornita ieri sera a Cagliari il geologo e divulgatore scientifico Mario Tozzi. Nel corso della conferenza "Il futuro dell'energia" (organizzata da Sardegna Ricerche nell'ambito del progetto Dialoghi di Scienza,
"Mario Tozzi a Cagliari il 12 Aprile 2013: "Il futuro dell'energia" [Foto: Andrea Duranti] |
finanziato dall'assessorato alla
Programmazione della Regione Autonoma della Sardegna) Tozzi ha ricordato che non solo i problemi ambientali sono scomparsi dall'agenda politica ma è soprattutto dei cambiamenti climatici, che sembavano un tema di attualità fino all'altro giorno, ora non si parla più.
Mario Tozzi, sollecitato sul tema dall'ottimo Mauro Scanu, ha ricordato che la percezione del nostro corpo viene ingannata dagli episodi climatici: "un marzo così freddo non cambia
le cose... Servirebbero 40 anni di marzi così. La realtà è che il cambiamento esiste ed è globale. Tutti i fisici e i climatologi sono concordi, tranne qualcuno che
è scettico per scelta, ed è giusto che esista anche chi è scettico, o qualcuno che è pagato per farlo".
E qui Tozzi ha citato "Private Empire", il libro (700 pagine) di Steve Coll (due volte premio Pulitzer) in cui emerge un dato su tutti: se lo scenario energetico mondiale non cambia, o cambia molto lentamente, è perché il petrolio è ancora il più forte.
"L'industria del petrolio è seconda solo a quella della guerra", ha ricordato Mauro Scanu.
"Ma la convenienza - ha sottolineato Mario Tozzi - è solo apparente, dato che ci sono dei costi, ambientali e sanitari, che nessuno sarà mai in grado di calcolare".
E qui Tozzi ha citato "Private Empire", il libro (700 pagine) di Steve Coll (due volte premio Pulitzer) in cui emerge un dato su tutti: se lo scenario energetico mondiale non cambia, o cambia molto lentamente, è perché il petrolio è ancora il più forte.
"L'industria del petrolio è seconda solo a quella della guerra", ha ricordato Mauro Scanu.
"Ma la convenienza - ha sottolineato Mario Tozzi - è solo apparente, dato che ci sono dei costi, ambientali e sanitari, che nessuno sarà mai in grado di calcolare".
La battaglia, che è prima di tutto di informazione e di conoscenza, oltre che scientifica, si combatte ancora su questo piano. Ecco perché siamo ancora qui a parlare di cambiamenti climatici e ad auspicare mutamenti epocali negli scenari di produzione e trasformazione energetica.
Ed ecco perché, secondo me, è importante parlare di energia. E, perché no, anche giocare e immedesimarsi negli orsi bianchi, per capire gli effetti dei cambiamenti climatici.
Ed ecco perché, secondo me, è importante parlare di energia. E, perché no, anche giocare e immedesimarsi negli orsi bianchi, per capire gli effetti dei cambiamenti climatici.
Commenti