Ötzi, l'uomo dei ghiacci così "sardo" (L'Unione Sarda, 9 maggio 2014)

Stretta vicinanza genetica
Ötzi, l'uomo dei ghiacci così "sardo"

I resti mummificati di Ötzi, rinvenuti nel 1991 in provincia di Bolzano, al confine con l'Austria, continuano a riservare sorprese scientifiche. Dell'Uomo venuto dal ghiaccio sappiamo che era un maschio di 46 anni, alto un metro e 60, e che visse circa 5300 anni fa, quindi in un tempo in cui l'aspettativa di vita non superava i 35 anni. Ieri la rivista Plos Genetics ha fatto luce su altri aspetti della vita di Ötzi con un articolo intitolato “Studio di genomi antichi e moderni rivela vicinanza genetica tra Sardi e Ötzi e suggerisce nuovi scenari nell'Europa del Neolitico” e firmato da ricercatori delle università di Stanford, Michigan, Lima, Sofia, Barcellona e dell'Eurac di Bolzano, da Francesco Cucca, Serena Sanna, Maristella Pitzalis, Carlo Sidore, Fabio Busonero, Andrea Maschio, Andrea Angius dell’Istituto di Ricerca genetica e Biomedica del CNR di Monserrato, e da Ilenia Zara del CRS4 di Pula.
Le sequenze genetiche permettono di ipotizzare nuovi scenari sulle sue origini e sulle relazioni con le popolazioni europee odierne, analizzando genomi di popolazioni europee antiche e moderne.
La conclusione principale di questa ricerca è che Ötzi appare più vicino ai sardi che a qualsiasi altra popolazione europea. Circostanza già evidenziata in uno studio pubblicato il 28 Febbraio 2012 su Nature Communications, nel quale si dimostrava che il cromosoma Y di Ötzi era molto più simile a quello dei moderni Sardi e Corsi che a quello degli altri Europei. Lo studio pubblicato ieri ha utilizzato i dati genomici di sardi moderni e di antichi individui europei provenienti da diverse regioni geografiche, per dimostrare che quest'ascendenza è condivisa tra gli individui correlati con l'esordio dell'agricoltura in Europa.
Dunque il genoma dei sardi è altamente rappresentativo del genoma degli Europei contemporanei e racchiude molte informazioni su avvenimenti di epoca preistorica.
Andrea Mameli
articolo pubblicato il 9 Maggio 2014 nella pagina della Salute del quotidiano L'Unione Sarda (pag. 31)

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