22 dicembre 2019

In che modo il cervello associa sensazioni alla musica? Risultati delle ricerche condotte all'Università Milano-Bicocca

A volte le domande che ti poni da una vita trovano risposta. Penso a questi miei due interrogativi decennali: perché ci sono musiche che classifico come allegre e altre tristi? E perché queste sensazioni non sono solo mie ma sembrano essere le stesse per tutte le persone?

Di recente ho vissuto un'esperienza che ha riacceso con forza queste mie curiosità. Ho visitato la Pinacoteca Nazionale di Cagliari con una guida semplicemente straordinaria: Marco Peri. Durante la visita Marco ha fatto provare a tutti i partecipanti sensazioni diverse, di fronte a uno stesso quadro, cambiando la musica di sottofondo. Anche questa breve ma intensa esperienza sinestetica mi ha mostrato ancora una volta la contaminazione tra sensi e sensazioni. E di conseguenza ha rafforzato la mia voglia di sapere perché ciò accade.

Uno degli ambiti in cui questa sensazione mi è affiorata più spesso è ovviamente il cinema. Negli ultimi anni la visione di film sottotitolati mi ha esposto alla descrizione dell'audio delle scene. E mi ha aiutato a cercare di individuare elementi comuni tra le diverse esperienze. In particolare ho constatato che la dicitura "Musica di tensione in sottofondo" era sempre associata a composizioni dominate dai semitoni. Ho iniziato anni fa con ossessive prove alla chitarra acustica, poi con l'elettrica e svariati effetti e più recentemente con i tasti del pianoforte. L'esperienza diretta, come sempre è impagabile, ma purtroppo non ti permette di capire tutto. Ho trovato molto utile in questo il blog di Susanna Quagliariello Musica Digitale, ad esempio il post Comporre musica da film: Horror e Thriller che spiega l'associazione tra gli effetti di tensione nei film e il ricorso ai semitoni o alle dissonanze. E, come spesso capita, cercando di dissetare le nostre curiosità possiamo incappare nell'aiuto inatteso di qualcuno che avrebbe litri di informazioni interessanti: dopo aver letto il post Lo squalo: la colonna sonora del film di Spielberg («Il famoso, quanto terrificante, motivetto che fa da sfondo alla pellicola è composto dall'alternanza di due sole note, Mi e Fa, ed ancora oggi è il leit motiv di tutte le situazioni di pericolo imminente. Uno studio condotto dall'Università della California ha evidenziato che la sensazione di pericolo legata al brano dipende in buona parte dai suoni non lineari che la caratterizzano, tra cui le urla dei bagnanti terrorizzati che cercano di sfuggire all'attacco del gigantesco squalo bianco») ho letto un commento di Maurizio Giovanni Caschetto: «il tema dello squalo è strutturato su uno scarto di semitono (Re/Mi bemolle), ossia l'intervallo più breve esistente in musica, a cui si aggiunge una terza nota (un Do grave) per due volte nella terza e quarta misura. Williams poi aggiunge una sinuosa linea ascendente affidata alla tuba, creando così ulteriore suspense e mistero»).

Ed ecco che finalmente le risposte a queste mie domande affiorano su IScience (ERP markers of valence coding in emotional speech processing) e su European Journal of Neuroscience (“Shared neural mechanisms for processing emotions in music and vocalizations”). Il cervello percepisce la musica come triste o allegra nello stesso modo in cui decodifica le emozioni della voce umana sotto forma di linguaggio verbale e di vocalizzazioni. Si tratta dei risultati di una serie di ricerche condotte all'Università Milano-Bicocca, grazie alle quali si è ora in grado di comprendere la capacità del cervello di interpretare la musica in modo innato e universale. Proprio quello che mi chiedevo da anni.


I ricercatori del gruppo di ricerca del Dipartimento di Psicologia di Milano-Bicocca, coordinato dalla professoressa Alice Mado Proverbio, hanno registrato la risposta bioelettrica cerebrale spontanea in 60 studenti universitari, mente altri 32 studenti hanno valutato la componente emotiva degli stimoli stabilendone la valenza negativa oppure positiva, per un totale di 92 partecipanti al progetto, durato più di 2 anni.
L'analisi era combinata con immagini anatomiche di risonanza (realizzate dal Montreal Neurological Institute).
Gli stimoli erano di carattere verbale, vocale o musicale. Si trattava di 200 enunciati verbali con valenza emotiva (per es.: “Tutti mi disprezzano…”, oppure “Assolutamente fantastico!”, oltre a 25 frasi neutre contenenti un nome, tutti pronunciati da speaker professionisti. Inoltre sono stati proposti ai partecipanti 64 file audio di vocalizzazioni spontanee di uomini e donne adulti e bambini (gridolini di gioia, grida di sorpresa, risate, pianti, grida di paura, lamenti di tristezza). Sia le voci che il linguaggio sono stati poi trasformati digitalmente in melodie eseguite al violino o alla viola/violoncello e presentati in cuffia. I partecipanti all'esperimento sono risultati in grado di riconoscere le sfumature emotive distinguendole in negative e positive – per le vocalizzazioni tra i 150 e i 250 millisecondi dopo l’inizio dell’emissione, verso i 350 millisecondi per linguaggio verbale – e a partire dai 450 ms per la musica strumentale. A partire da tale istante il cervello esibiva risposte bioelettriche simili per i 3 tipi di segnale (voce, musica, linguaggio), nella comprensione del loro significato emotivo.
Le aree del cervello attivate dalla musica sono tre: area paraippocampale destra, lobo limbico e corteccia cingolata destra; quelle attivate dalle vocalizzazioni: corteccia temporale superiore sinistra BA39; nel caso del linguaggio verbale la corteccia temporale superiore sinistra BA42/BA39.
Le aree comuni attive nel comprendere la loro natura emotiva, a prescindere dalla tipologia di suoni, per gli stimoli negativi erano il giro temporale mediale dell’emisfero destro, per quelli positivi la corteccia frontale inferiore (si veda la fig. 1 allegata). La notazione ottenuta trasformando i segnali acustici in note musicali ha mostrato come i suoni emotivamente negativi tendevano ad essere in tonalità minore o a contenere più dissonanze di quelli positivi.
«Questi dati - secondo Alice Mado Proverbio - indicano in che modo il cervello sia in grado di estrarre e comprendere le sfumature emotive dei suoni attraverso popolazioni neurali specializzate della corteccia fronto/temporale, e dedicate a comprendere il contenuto prosodico e affettivo delle vocalizzazioni e del linguaggio umano. Questo spiega la relativa universalità di certe reazioni innate alla musica, che prescindono dall’età e dalla cultura dell’ascoltatore».

Materiale audio-video fornito dall'Università Milano-Bicocca

Andrea Mameli, blog Linguaggio Macchina, 22/12/2019

08 dicembre 2019

Dentro una serie tv olandese: Nieuwe buren (quarta stagione)

Nieuwe buren è una serie tv olandese prodotta da Videoland. Nel 2018 ho avuto il piacere di lavorare con il regista, Mark de Cloe, e con l'attrice Anneke Blok, su un set meraviglioso: Castelsardo. Si tratta dell'episodio 8 della quarta serie. In Olanda la serie è andata in onda qualche mese fa (poi raggiungerà Amazon Prime video) e ha portato splendide le immagini della Sardegna (costa, mare, interno e scorci di Castelsardo). Immagini che non devono essere passate inosservate in Olanda, come nel caso del blog olandese Beaufood dedicato a viaggi e gastronomia: nel post Sardinië blog #1 Eten, slapen en mooie stranden in en rondom Castelsardo si legge "Wij begonnen onze negendaagse Sardinië reis in Castelsardo. Misschien ken je dit stadje wel uit seizoen drie van Nieuwe Buren?" ovvero "Abbiamo iniziato il nostro viaggio di nove giorni in Sardegna a Castelsardo. Forse conoscete questa città dalla terza stagione di Nieuwe Buren?" [in realtà la stagione è la quarta, non la terza].
Per me come sempre un'esperienza estremamente interessante e arricchente.
La cosa più curiosa è vedermi sottotitolato in olandese.

Andrea Mameli, 8 Dicembre 2019






07 dicembre 2019

Connecting technologies and didactics. International Conference. Cagliari, 10th-11th February 2020


Cagliari, T-Hotel 
10th-11th February 2020

International Conference Organized by the Educational Technology Program of CRS4 (Center for Advanced Studies Research and Development in Sardinia)

Programme 

10th February 2020
 
8:30 - Welcome and Registration
9:15 - Institutional greetings and project presentation Sessions are introduced and moderated by: Alessandro Bogliolo
Institutional greetings:
Cristian Solinas, President of the Autonomous Region of Sardinia (ARS) (to be confirmed)
Andrea Biancareddu, Regional Councillor for Education, Cultural Heritage, Information, Entertainment and Sport, (ARS) (to be confirmed)
Maria Assunta Serra, Special Administrator, Sardegna Ricerche (to be confirmed)
Annalisa Bonfiglio, President of CRS4

Project presentation:
Carole Salis, Project Leader “Tutti a Iscol@ Linea B3”, Head of the Educational Technology program, CRS4
10:30 - COFFEE BREAK

ARTIFICIAL INTELLIGENCE
11:00 - Donald Clark, Ed Tech Entrepreneur, Visiting Professor, University of Derby, United Kingdom
Talk: AI changes everything
11:40 - Teachers give testimony of their experience
Interdisciplinarità con Intelligenza Artificiale - Un caso d’uso / Cross-curricular activities with an Artificial Intelligence module – a use case
Introduced by: Davide Zedda, CRS4 and Istituto di Istruzione Superiore Statale “Michele Giua”, Cagliari, Italy

LEARNING ANALYTICS
12:20 - Barbara Wasson, Director, Centre for the Science of Learning & Technology (SLATE), Professor, University of Bergen, Norway
Talk: Learning Analytics

13:00 - STANDING BUFFET

COMPUTATIONAL THINKING
14:10 - Daniel Schneider, Professor, University of Geneva, Switzerland
Talk: Computational Thinking and Making
14:50 - Teachers give testimony of their experience
Pensiero Computazionale con coding, robotica educativa o Internet delle Cose – un caso d’uso / Computational Thinking with coding, robotics or Internet of Things – a use case
Introduced by: Giuliana Brunetti, CRS4

PLATFORM AND ITS EVOLUTION
15:30 - Francesco Cabras, Head, Platform Development, CRS4 and Radix, Italy
Talk: Piattaforma IDEA, il cloud al servizio della didattica / The IDEA Platform, the cloud at the service of didactics
16:10 - Davide Zedda, CRS4 and Istituto di Istruzione Superiore Statale “Michele Giua”, Cagliari, Italy
Talk: Accesso Remoto Intelligente ad Esperienze di Laboratorio - RIALE (Remote Intelligent Access to Lab Experiment) / Remote Intelligent Access to Lab Experiment - RIALE
16:50 - Closing remarks and information on next day’s activities
Carole Salis, Project Leader “Tutti a Iscol@ Linea B3”, Head of the Educational Technology program, CRS4 

11th February 2020

9:00 - Welcome and Registration
9:15 - Sessions are introduced and moderated by: Alessandro Bogliolo
 
REGIONAL POLICIES FOR EDUCATION
Luca Galassi, Director of the School Policy Service - Regional Department of Education, Cultural Heritage, Information, Entertainment and Sport, Autonomous Region of Sardinia (ARS), (to be confirmed)
Francesco Feliziani, General Director Regional School Office for Sardinia (MIUR) - (to be confirmed)
Alessandro Corrias, Director, Policy Service for Tertiary Education and Youth - (to be confirmed)

10:30 - COFFEE BREAK

MOBILE LEARNING
11:00 - Kevin Burden, Professor, University of Hull, United Kingdom
Talk: What does Innovative Mobile Learning Look Like?
11:40 - Teachers give testimony of their experience
Mobile Learning - Un caso d’uso – Scuola Senza Pareti / Mobile Learning – a use case – School Without Walls
Introduced by: Stefano Leone Monni, CRS4 and Liceo Scientifico ”Michelangelo”, Cagliari, Italy

PEDAGOGICAL DESIGN
12:20 - Valéry Psyché, Professor, University Teluq, Quebec, Canada
Talk: Instructional design for Intelligent Adaptive Learning
13:00 - Teachers give testimony of their experience
Design Pedagogico – Un caso d’uso / Pedagogical Design – a use case
Introduced by: Carole Salis, Project Leader “Tutti a Iscol@ Linea B3”, Head of the Educational Technology program, CRS4

13:40 - STANDING BUFFET

ARTIFICIAL INTELLIGENCE AND EDUCATION
14:50 - Kaska Porayska-Pomsta, Professor, University College London, United Kingdom
Talk: Scaffolding learners’ socio- self-regulation through AI-enhanced learning environments
15:30 - Teachers give testimony of their experience
Interdisciplinarità con Intelligenza Artificiale - Un caso d’uso / Cross-curricular activities with an Artificial Intelligence Module
Introduce Davide Zedda, CRS4 and Istituto di Istruzione Superiore Statale “Michele Giua”, Cagliari, Italy
16:10 - Closing remarks and Future developements
Carole Salis, Project Leader “Tutti a Iscol@ Linea B3”, Head of the Educational Technology program, CRS4
9:00 - Welcome and Registration
9:15 - Sessions are introduced and moderated by: Alessandro Bogliolo

REGIONAL POLICIES FOR EDUCATION
Luca Galassi, Director of the School Policy Service - Regional Department of Education, Cultural Heritage, Information, Entertainment and Sport, Autonomous Region of Sardinia (ARS), (to be confirmed)
Francesco Feliziani, General Director Regional School Office for Sardinia (MIUR) - (to be confirmed)
Alessandro Corrias, Director, Policy Service for Tertiary Education and Youth - (to be confirmed)

10:30 - COFFEE BREAK

MOBILE LEARNING
11:00 - Kevin Burden, Professor, University of Hull, United Kingdom
Talk: What does Innovative Mobile Learning Look Like?
11:40 - Teachers give testimony of their experience
Mobile Learning - Un caso d’uso – Scuola Senza Pareti / Mobile Learning – a use case – School Without Walls
Introduced by: Stefano Leone Monni, CRS4 and Liceo Scientifico ”Michelangelo”, Cagliari, Italy

PEDAGOGICAL DESIGN
12:20 - Valéry Psyché, Professor, University Teluq, Quebec, Canada
Talk: Instructional design for Intelligent Adaptive Learning
13:00 - Teachers give testimony of their experience
Design Pedagogico – Un caso d’uso / Pedagogical Design – a use case Introduced by: Carole Salis, Project Leader “Tutti a Iscol@ Linea B3”, Head of the Educational Technology program, CRS4

13:40 - STANDING BUFFET

ARTIFICIAL INTELLIGENCE AND EDUCATION
14:50 - Kaska Porayska-Pomsta, Professor, University College London, United Kingdom
Talk: Scaffolding learners’ socio- self-regulation through AI-enhanced learning environments
15:30 - Teachers give testimony of their experience
Interdisciplinarità con Intelligenza Artificiale - Un caso d’uso / Cross-curricular activities with an Artificial Intelligence Module
Introduce Davide Zedda, CRS4 and Istituto di Istruzione Superiore Statale “Michele Giua”, Cagliari, Italy
16:10 - Closing remarks and Future developements
Carole Salis, Project Leader “Tutti a Iscol@ Linea B3”, Head of the Educational Technology program, CRS4




The IDEA Project


02 dicembre 2019

Accessibilità dai prodotti audiovisivi: sottotitolazione e audiodescrizione

L'Associazione + Cultura Accessibile Onlus e Cinemanchìo, in collaborazione con Film Commission Torino Piemonte, Museo Nazionale del Cinema, Università di Torino, Università di Parma, organizzano il corso Accessibilità dai prodotti audiovisivi: sottotitolazione e audiodescrizione, quinta edizione.
Quella di rendere accessibili i prodotti audiovisivi è una richiesta espressa dalla Convenzione sui diritti delle persone con disabilità, promulgata dall’ONU nel 2006, e ratificata dall’Italia nel 2009, "invita a prendere tutte le misure appropriate per assicurare che le persone con disabilità godano dell’accesso a programmi televisivi, film, teatro e altre attività culturali, in forme accessibili".
La resa accessibile garantisce la piena fruizione da parte di un pubblico estremamente vasto e diversificato, permette di dare continuità di “abitudini culturali” alla persone che con l’avanzare dell’età sono affette da patologie anche non gravi legate all’udito e alla vista: le traduzioni in sottotitoli o voice over rendono l’audiovisivo accessibile per chi parla lingue diverse da quella dell’originale e gli permettono di spingersi ben oltre i confini di una nazione; l’audio descrizione è a supporto di non vedenti e ipovedenti; i sottotitoli intralinguistici, infine, si rivolgono a sordi, ipoudenti, immigrati con difficoltà di comprensione della lingua parlata nel film e scritta nei sottotitoli, giovane pubblico, persone con disabilità cognitiva, ecc.

Il corso si terrà a Torino, nei locali della Film Commission (via Cagliari 42) con il seguente calendario:

  • Venerdì 24 Gennaio 6 ore, Sara Martin: "Preliminari semiologia del cinema"
  • Venerdì 7 Febbraio 6 ore, Denis Brotto: “Il montaggio e la costruzione del significato”
  • Giovedì 20 Febbraio 6 ore, Vera Arma/María Valero Gisbert: "Audiodescrizione per non vedenti"
  • Venerdì 21 Febbraio 6 ore, Vera Arma/María Valero Gisbert: "Audiodescrizione per non vedenti"
  • Giovedì 5 marzo 6 ore, Carlo Eugeni: "Sottotitolazione per non udenti"

Info: Daniela Trunfio 3396116688 daniela.trunfio@fastwebnet.it

02 novembre 2019

Cadono dal cielo (2 novembre 2019)

Una favola complessa, che mette a nudo una Sardegna non stereotipata, a cavallo tra janas, Grande Guerra, emigrazione, occasioni mancate e necessità di dialogo: «Tutti abbiamo bisogno di raccontare per capire, per capirci». 
È Cadono dal cielo (Il Maestrale, 443 pagine, 18 euro), romanzo d’esordio di Giulio Concu. Il libro, che sarà presentato il 2 novembre alle 18 a Sa Dom’e Farra (Quartu Sant’Elena) per “LOLLAS, Autumn Tastes of Sardinia”, racconta la storia di una dodicenne, impegnata nella ricerca delle proprie origini e sballottata tra un presente incerto e un passato in cui riaffiorano tracce di vite precedenti. La storia spazia tra Sardegna e Stati Uniti, in un arco temporale molto ampio, nel quale realtà e sogno si mescolano. Anzi, a tratti non capiamo dove inizi l’una e finiscano gli altri. L’impianto regge e le connessioni sono solide, ma inizialmente il disorientamento è forte. Siamo di fronte a una storia molto articolata, per seguire la quale spesso non basta immaginare: i richiami alla storia della Sardegna sono frequenti e a volte tutti da decodificare. Concu ha lavorato a questo progetto per quasi dieci anni, pescando tra storie reali e fantasia, mettendo insieme buddismo e fisica quantistica, reincarnazioni e passaggi temporali. Se per questo il prezzo da pagare è lo smarrimento, per contro il libro ci regala alcune immagini forti e delicate come questo pensiero della giovane protagonista: «di cosa sono fatti i sogni? Di pastafrolla o di pietra, di carta pesta o di carne impanata. Sono patate bollite. Si potrebbe vivere fantasticando, dopotutto e dappertutto».

Andrea Mameli

Cadono dal cielo (edizioni Il Maestrale, 443 pagine, 18 euro)





30 ottobre 2019

Cadono dal cielo, nella mia testa è già un film

Cadono dal cielo di Giulio Concu è un libro insolito. Non ti lascia respirare, nel susseguirsi incessante di scene e azioni, proprio come in un film.
Ma è anche un libro che sprigiona scintille di arte pura: «Ci separiamo sfrigolando come pigiami acrilici»«A volte, per riportare l'armonia è necessario il caos; a volte, per poter far risplendere la saggezza è necessaria l'oscurità!»«Tutti abbiamo bisogno di raccontare per capire, per capirci».
Giulio, come ti è venuto in mente di scrivere romanzo con una trama complessa come questa?
«Io ho sempre scritto fin da ragazzino: poesie, brevi racconti, il diario personale. Sono stati esercizi molto importanti, sia per la mia crescita interiore che per imparare a esprimermi e a scrivere decentemente. Lavorando fin dal 2005 in una casa editrice, piano piano è cresciuto in me il desiderio – direi la necessità – di scrivere anch’io una storia, di confrontarmi con una sfida più complessa almeno dal punto di vista della struttura. Intorno al 2010 ho cominciato a buttare giù alcuni racconti di qualche pagina; alcuni erano delle trame di pura fiction, altri facevano riferimento ad esperienze della mia infanzia nel paese di mia madre, nel Centro Sardegna, condite con elementi di fantasia. Una di queste storie, basata su alcuni elementi autobiografici, è stata premiata a un concorso letterario e tutti mi chiedevano di farne un romanzo. Così mi sono detto: perché no? E nel 2013 ho affrontato la scalata verso una storia più lunga. È stata davvero una bella avventura, faticosa ed entusiasmante, poiché ogni riga si è rivelata un mistero, un’autentica cavalcata fra le praterie sconfinate della fantasia. Ad ogni capoverso, non sapevo mai dove sarei andato a parare. E forse questo è la caratteristica più bella della scrittura di un romanzo.»
Quanto tempo hai impiegato nella stesura del romanzo?
«In circa due anni ho buttato giù la trama principale; per un altro anno ho lavorato duramente sullo stile, poiché nel romanzo ci sono fondamentalmente due stili molto diversi: la protagonista parla al presente e in presa diretta racconta le sue incredibili avventure, utilizzando un linguaggio fatto di brevi frasi, spesso elaborate, seppure ironiche e sarcastiche prima di tutto verso se stessa. Gli altri personaggi spesso si raccontano con un linguaggio più classico e semplice, che serve anche ad alleggerire la complessità di quello della protagonista. Poi ho lavorato sulla struttura, che secondo me è l’elemento davvero originale del romanzo: ogni capitolo ha un titolo dedicato a ciò che cade dal cielo sulla testa della protagonista, in modo da creare dei quadretti che funzionano come dei segnali in una mappa per il lettore; e la storia principale è inframezzata da tre storie narrate da tre personaggi diversi che aggiungono via via degli elementi fondamentali alla trama. Tra il 2016 e il 2018, aiutato da un editor professionista, ho lavorato a limare e limitare la mia esuberanza lessicale. Altrimenti sarebbe venuto fuori un romanzo di 600 pagine. Ora invece sono “soltanto” 442.»
Con quali ispirazioni hai costruito i personaggi?
«Alcuni personaggi sono basati, seppure vagamente, su persone reali che conosco e ho conosciuto. Ma perlopiù sono frutto della fantasia, soprattutto nei loro caratteri. La caratterizzazione dei personaggi è l’aspetto che mi ha più dato soddisfazione mentre scrivevo; adoro creare da zero una persona con una sua precisa identità, un suo vissuto, una sua ben precisa psicologia. Questo è l’arte, no? Creare qualcosa che non c’è o che ha bisogno di essere tirata fuori dall’ignoto. La trama invece mi ha impegnato tantissimo, sebbene venisse fuori naturalmente; anzi ho dovuto faticare proprio per gestire questa “naturalezza”, questa facilità con cui le immagini si affacciavano alla mia mente e pretendevano di essere messe in ordine: la storia e i personaggi mi hanno realmente trascinato, suggerendomi azioni a me ignote, guidandomi su un’altra via ogni qual volta c’era bisogno di svoltare, cambiare, persino di attingere a elementi che mai avrei pensato di inserire nella storia. Potrà sembrare incredibile, ma è così. Una parte del libro l’ho pensata la notte quando cercavo di riordinare i fili della trama e dell’ordito come fosse un vero e proprio tappeto con un disegno straordinario. Infatti, una delle domande ricorrenti di chi ha letto il libro è: ma come hai fatto? A costruire una trama così fitta e complicata, tra reincarnazioni e passaggi temporali, tra buddismo e fisica quantistica. La mia riposta è: non lo so. L’ho fatto, semplicemente non ci ho pensato, perché qualcuno mi trascinava sempre. Ero guidato, insomma. Evidentemente questo libro doveva essere scritto. E come un qualsiasi scrittore, io ho fatto da tramite tra la storia e il lettore. Scrittore e lettore: non è forse lo stesso?»

Giulio Concu presenterà Cadono dal cielo il 2 Novembre 2019 Quartu Sant’Elena (Sa Dom’e Farra) alle 17:00 e in quell'occasione avrò l'onore di leggere alcuni brani.


13 ottobre 2019

Orto botanico di Cagliari, miniera di sorprese (botaniche e non solo)

Ficus macrophylla 
(Cagliari, 13 Ottobre 2019)
Le sorprese all'Orto Botanico di Cagliari non finiscono mai.

Quando frequentavo questo magnifico angolo della mia città (da studente universitario ci andavo per studiare e ricordo molto bene il fresco, i profumi, la tranquillità, il senso di protezione che mi davano qui tronchi maestosi) non conoscevo gran parte delle informazioni che ho appreso oggi, nella visita guidata organizzata dall'associazione Oltre la porta.
Il merito è della guida, Giovanni G. Scanu: paleobotanico, esperto di flora del Palaeozoic e del Mesozoic floras, PhD (con una tesi intitolata "Late Palaeozoic floras of Sardinia") e ottimo divulgatore.
Giovanni spiega l'origine delle piante, ovviamente solo alcune delle 2 mila ospitate nell'Orto Botanico, e fa capire che dietro ogni albero c'è una storia.
Storie botaniche, storie di evoluzione ma anche storie di persone e di popolazioni che con queste piante hanno avuto a che fare.
Come nel caso del Ficus macrophylla, che era già qui prima della nascita dell'Orto Botanico, con le sue radici aeree colonnari che diventano tronchi supplementari, a sostegno dell'enorme albero.
Se ne incontrano diversi esemplari, uno più maestoso dell'altro.
Le radici di questa pianta tropicale da bambino mi ricordavano la coda dello stegosauro.
Indimenticabile quello che domina il centro dei Giardini Pubblici (con il quale hanno giocato generazioni di giovanissimi cagliaritani).
Notevole anche quello presente in Via Roma, di fronte alla Darsena.

Impressionante il tronco dell'albero bottiglia - Ceiba Speciosa - completamente ricoperto di spine:
Albero bottiglia (Cagliari, 13 Ottobre 2019)

Meravigliosa anche la sopresa del Fior di Loto (Nelumbo) con le sue foglie idrorepellenti perché rivestite da cristalli di cera idrofobica di dimensioni nanometriche. 
E pensare che l'ho visto molte volte, in passato, ignorando completamente l'effetto loto!


Andrea Mameli

14 settembre 2019

Blue Hack a San Vero Milis (27-28 Settembre 2019)

Scade il 23 Settembre l'iscrizione a Blue Hack, l’hackathon di 2 giorni promosso dalla Fondazione MEDSEA e organizzato da Open Campus, nell’ambito dell’undicesima edizione del Coast Day, il 27 e il 28 Settembre, nel Centro Visite di Comune di San Vero Milis (Oristano).
Info e iscrizioni

31 agosto 2019

Incongruenze nei film e Unbranded Product Displacement

Mi è sempre piaciuto scoprire errori e incongruenze nei film. Questa volta ho notato una inspiegabile differenza nella mascherina frontale di un taxi. La serie è "La Reina del Sur" (stagione 2, episodio 8. Al minuto 12.22 la protagonista (Teresa Mendoza) sale su un taxi, sembra una Volkswagen Passat ma stranamente non ha il marchio al centro della mascherina. Poi, al minuto 18.49, Teresa scende dal taxi e ora la mascherina ha il marchio (peraltro semi-oscurato). Da quel momento ho osservato con attenzione tutte le auto e ho notato che in molti casi il marchio sparisce o viene oscurato. Un caso di Unbranded Product Displacement?


14 luglio 2019

Hai più di 18 anni e meno di 35 e ti interessa discutere della Carta dei Diritti di Internet?

Allora leggi questo invito a presentare contributi per il volume Il valore della Carta dei Diritti di Internet!


L’invito è rivolto a giovani di età compresa tra 18 e 35 anni, operanti nel mondo scientifico e culturale, all’interno di organizzazioni della società civile e, in generale, che desiderano elaborare focus di approfondimento sui 14 articoli della Carta.
Gli autori sono invitati a partecipare con un contributo di circa 3000 parole completo della seguente documentazione: ambito tematico; breve sintesi del contenuto; nome, cognome, breve bio, contatti telefonici e-mail, eventuale organizzazione di appartenenza dell’autore.
I contributi e la documentazione richiesta dovranno pervenire entro e non oltre il 30 ottobre 2019.
I contributi pervenuti verranno valutati dal Comitato scientifico secondo la rilevanza del contributo rispetto al tema trattato, l’originalità del focus di approfondimento e la chiarezza espositiva dello scritto per comunicare con un ampio pubblico, anche non specialistico.
Costituisce requisito di preferenza nella selezione dei contributi la più giovane età.
Per maggiori informazioni Angelo Alù: +393355855482 e Laura Abba: +393487981001

13 luglio 2019

Domusnovas: festa per i 100 anni dalla nascita dell’Unione Astronomica Internazionale e i 50 anni dell'Apollo sulla Luna



L’INAF Osservatorio Astronomico di Cagliari e il Consorzio Natura Viva Sardegna portano in scena “sulla LUNA”, Venerdì 19 Luglio 2019, a partire dalle 19:30 nell’area archeologica del complesso nuragico S’Omu ‘e S’Orcu di Domusnovas. Prima del tramonto arriveranno al nuraghe le maschere tradizionali del carnevale di Ottana dell’Associazione Merdules Bezzos de Otzana che, dopo aver attraversato tutto il paese di Domusnovas, sfileranno al suono dei campanacci sotto le sue pietre millenarie. Responsabile del partenariato scientifico è l’Istituto Nazionale di Astrofisica di Cagliari (INAF-OAC) che proporrà due attività: “Martina sulla Luna – Astrokids” (laboratorio per bambini condotto dalla ricercatrice Silvia Casu) e l’altra dedicata a tutto il pubblico di appassionati e curiosi.
Gli interventi sul palco inizieranno con il divulgatore scientifico ed esperto di archeoastronomia Gian Nicola Cabizza che parlerà della Luna attraverso gli occhi di Dante e di Galileo, confrontando così, grazie alle loro opere, le concezioni astronomiche proprie del Medioevo e del Rinascimento e proseguiranno con la partecipazione dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) che con l’INAF condivide spazi e, soprattutto, strumenti di lavoro come il Sardinia Radio Telescope (SRT) di San Basilio che, sotto il controllo ASI, diventa il Sardinia Deep Space Antenna (SDSA) di cui parlerano Noemi Iacolina e Giuseppe Valente. Ci sarà infine l’osservazione del cielo con i soci dell’Associazione Astrofili Sardi che metteranno a disposizione quattro telescopi per consentire l'osservazione di stelle, pianeti e Luna. Dalle 20:30 alle 22:30 i bambini potranno giocare nell’area ludica gestita dalle volontarie dell’Associazione Elda Mazzocchi Scarzella di Domusnovas.

L’evento si inserisce nei festeggiamenti dei 100 anni dalla nascita dell’Unione Astronomica Internazionale (IAU).

A Domusnovas tutti "Sulla Luna"!


Programma
19:30 Visita guidata del nuraghe S’Omu ‘e S’Orcu Guide del Consorzio Natura Viva Sardegna
19:30 Laboratorio didattico "Martina sulla Luna" – Astrokids (età: 7-10 anni) Silvia Casu, INAF – Osservatorio Astronomico di Cagliari
20:30 Apertura dell'area ludica per bambini Associazione Elda Mazzocchi Scarzella
20:30 Sfilata delle maschere tradizionali del Carnevale di Ottana Associazione Merdules Bezzos de Otzana
21:00 "Tra Medioevo e Rinascimento: la Luna di Dante e la Luna di Galileo" Gian Nicola Cabizza
21:30 "Il Sardina Deep Space Antenna di San Basilio nelle future missioni lunari" Noemi Iacolina e Giuseppe Valente, Agenzia Spaziale Italiana
22:00 Osservazione e spiegazione del cielo con i telescopi Associazione Astrofili Sardi

Biglietti per l’accesso all’area archeologica: 5 € adulti 3 € bambini da 4 a 12 anni 

Informazioni: Consorzio Natura Viva 3480553309

18 giugno 2019

Se hai piu di 18 anni e meno di 25 metti in gioco la tua creatività con WANTED CREATIVITY

Oliviero Toscani al Festival della Bellezza di San Teodoro per WANTED CREATIVITY, un evento dedicato a ragazzi e ragazze sotto i 25 anni (e da 18 in su) che intendono mettersi in gioco.

Requisiti fondamentali: curiosità, ambizione, irrequietezza, generosità, talento e libertà di pensiero

Cosa portare: i tuoi lavori, i tuoi strumenti, la tua immaginazione e la tua capacità di coinvolgimento
 
Dove: Teatro Comunale Cupolone di San Teodoro

Quando: Giovedì 11 Luglio 2019 dalle 15 alle 18

Prenotazione obbligatoria: press@fabrica.it

Altre informazioni: Evento Facebook

Chi organizza: il centro di ricerca sulla comunicazione La Fabrica in collaborazione con Gianluca Vassallo e White Box Studio.

01 giugno 2019

Una scuola estiva di Fisica per studenti di Quarta e Quinta superiore

La Fisica Contemporanea è al centro della Scuola Estiva "IDeAS Summer School".
La organizza l'associazione IDeAS (Incontri di Divulgazione e Astrofisica in Sardegna) in collaborazione con il Dipartimento di Fisica, piano lauree scientifiche e l'INFN di Cagliari.
La IDeAS Summer School consiste in una serie di seminari frontali, tenuti da giovani ricercatori sardi che lavorano all'Università di Cagliari, all'Università di Bologna, alla SISSA di Trieste e al CERN di Ginevra. Il dibattito affronterà i temi principali della Fisica moderna e contemporanea, attraverso la prospettiva privilegiata di chi lavora nella scienza di frontiera.
Argomenti principali: Relatività generale, Meccanica Quantistica, Astrofisica e Fisica delle Particelle. Ci sarà anche un laboratorio di giornalismo scientifico, per offrire ai partecipanti l'occasione di avvicinarsi alla comunicazione e alla divulgazione scientifica.
La IDeAS Summer School è totalmente gratuita e può essere fatta valere come alternanza scuola-lavoro.


La scuola si rivolge agli studenti delle scuole superiori iscritti in quarta e quinta nell'anno scolastico 2018/2019.
Le attività si terranno al Dipartimento di Fisica dell'Università di Cagliari (Cittadella di Monserrato), da Martedì 17 a Venerdi 20 Settembre 2019.
Le iscrizioni scadono il 16 Giugno. 
Per informazioni: 3270452940 e ideas1794@gmail.com

12 maggio 2019

Catch-22 (Comma 22) dal libro di Heller al set di Clooney

Ho letto un libro straordinario. Non solo per la sua potente denuncia dei meccanismi che si nascondono dietro la guerra e le regole inventate per giustificarla. Non solo per la dissacrante satira del militarismo e delle gerarchie. Non solo perché Catch-22 è un termine entrato nei dizionari a designare un ordine assurdo in base all'assioma «Chi è pazzo può chiedere di essere esentato dalle missioni di volo, ma chi chiede di essere esentato dalle missioni di volo non è pazzo». Ma anche, e forse soprattutto, perché Joseph Heller non ha immaginato le situazioni che racconta, dato che ha partecipato a una sessantina di missioni a bordo di un B25. Questo rende la sua opera ancora più significativa.
Per me l'esperienza (che dal punto di vista cinematografico è del tutto invisibile ma per me è comunque indimenticabile) in qualche modo chiude un cerchio, iniziato con L'Accabadora (anche in quel caso con una presenza impercettibile nel film, ma un'esperienza enorme sul set per me). Nel film di Enrico Pau delle "fortezze volanti" che distruggevano la città si avvertiva la presenza attraverso le sensazioni e le emozioni vissute dalle vittime dei bombardamenti, oltre che per il suono della contraerea e il rombo dei motori. In Catch-22 si entra dentro le vite di chi coordina le azioni militari, che colpiscono le città italiane, di chi le vive e di chi le subisce.
Non vedo l'ora di vedere la serie di Clooney.

Andrea Mameli, Linguaggio Macchina, 12 Maggio 2019

In attesa di raggiungere il set (ex 'aeroporto di Olbia Venafiorita)

Organizzazione hollywoodiana anche per le comparse
Un canestro da battaglia ricostruito sul set



Andrea Mameli

George Clooney still filming Catch-22 in Sardinia

01 maggio 2019

La mia intervista a Paolo Marcia sulla scoperta del crostaceo delle grotte: Alpioniscus sideralis

Articolo pubblicato sul quotidiano L'Unione Sarda il 25 Aprile 2019, con richiamo in prima pagina. 

(la prima pagina)
Vita di un gamberetto, da Oliena alle stelle
Nelle grotte sarde, palestre estreme per astronauti, spesso si incontrano interessanti forme di vita mai osservate prima. Il corso per astronauti ESA-CAVES, che per anni è stato svolto nel sottosuolo sardo, non coinvolge solo gli astronauti di diverse Agenzie Spaziali, ma anche un gruppo composto da: ingegneri, medici, tecnici e scienziati di varie discipline, compresi esperti di vita in ambienti sotterranei. È proprio in questo contesto che le nuove forme di vita ritrovate nelle profondità terrestri vengono campionate e successivamente analizzate con cura in laboratorio.
Una scoperta importante, avvenuta durante la missione del 2012, ha interessato un crostaceo studiato in dettaglio e descritto dal ricercatore sassarese Paolo Marcia (responsabile degli esperimenti biologici nel progetto di addestramento Astronauti) assieme ad altri ricercatori del Dipartimento di Medicina Veterinaria dell'Università di Sassari e del CNR di Firenze.
La specie, appartenente all’ordine degli isopodi, è stata descritta morfologicamente e denominata Alpioniscus sideralis, dal latino "sidus, sideris": stella, in omaggio alle spedizioni spaziali.
Lo studio che descrive la nuova specie, è stato pubblicato sulla rivista scientifica internazionale Zookeys nel dicembre 2018.
Perché al crostaceo è stato dato questo nome?
«Spesso, quando descriviamo una nuova specie è consuetudine dedicarla allo scopritore. Sideralis, si riferisce alle stelle e allo spazio profondo, quindi la specie in questo caso è stata dedicata agli astronauti di tutte le nazioni che hanno contribuito a questa bella scoperta».
Com'è avvenuta?
«Nel 2012, durante gli esperimenti di Biologia, degli astronauti in una grotta del Supramonte di Oliena, hanno osservato e catturato, in alcune pozze sul fondo di un fiume sotterraneo, i primi esemplari. Si trattava del mio primo anno di esperienza nel progetto ESA-CAVES. Tutto era un test. E devo dire che la prova è andata benissimo».
Quanto è durata la classificazione e cosa ha comportato?
«La classificazione non ha impegnato molto tempo, ma la descrizione delle nuove specie, comprese le analisi morfologiche del genere Alpioniscus, hanno richiesto diversi anni. E c’è da considerare anche il tempo dedicato alle analisi genetiche e a ulteriori, numerosi, campionamenti».
Possiamo immaginare che si potranno scoprire altre forme di vita sconosciute?
«Certamente! La vita è ovunque e si adatta a qualsiasi condizione ambientale, anche in sistemi estremi. Dobbiamo solo cercarla e naturalmente riconoscerla. Potrebbe anche trovarsi in altri pianeti dove le condizioni lo permettono».
Alpioniscus sideralis potrebbe essere presente anche in altre grotte sarde?
«Sì. Ne abbiamo osservato la presenza anche in altre cavità. Anzi, direi con certezza che possiamo aspettarci altri e numerosi ritrovamenti. Un nuovo lavoro verrà pubblicato a breve: ci saranno davvero delle belle sorprese».
Il programma di formazione ESA-CAVES (Cooperative Adventure for Valuing and Exercising human behaviour and performance Skills: Avventure in Cooperazione per valutare ed esercitare il comportamento umano e le doti individuali) prepara gli astronauti per lavorare in maniera sicura e proficua risolvendo i problemi tipici di un gruppo multiculturale, con diversa esperienza, in un ambiente alieno, con poche risorse, scarse comunicazioni, e con alterazione dei ritmi circadiani. Le squadre si avventurano in aree per loro inesplorate seguendo le procedure applicate nello spazio e questo consente loro di lavorare e risolvere i problemi, ma anche di simulare la vita e la convivenza nella Stazione Spaziale Internazionale. Gli astronauti si esercitano anche all’esplorazione di altri pianeti e per questo condurre ricerche in ambienti inospitali diventa determinante per la riuscita delle future missioni su altri corpi celesti.
ANDREA MAMELI
L'Unione Sarda 25 Aprile 2019



14 aprile 2019

Cagliari in bici: esplorazioni urbane e ciclabili, Aprile 2019

Ho percorso la pista ciclabile Su Siccu - Molentargius a Cagliari e in queste foto ho cercato di rappresentare i punti che ho apprezzato di più. Per il tipo di superficie, la sicurezza (sempre molto distante dalle auto - tranne nel tratto vicino alla Guardia di Finanza di Su Siccu - o comunque protetta), il paesaggio circostante. L'unica nota negativa sono i pedoni che spesso invadono la pista, nonostante la segnaletica orizzontale.
[Andrea Mameli, Aprile 2019]



Cagliari [Foto: Andrea Mameli - Linguaggio Macchina (Aprile 2019)]
Cagliari [Foto: Andrea Mameli - Linguaggio Macchina (Aprile 2019)]


Cagliari [Foto: Andrea Mameli - Linguaggio Macchina (Aprile 2019)]


Cagliari [Foto: Andrea Mameli - Linguaggio Macchina (Aprile 2019)]

Cagliari [Foto: Andrea Mameli - Linguaggio Macchina (Aprile 2019)]


Cagliari [Foto: Andrea Mameli - Linguaggio Macchina (Aprile 2019)]

30 marzo 2019

Alpioniscus sideralis, il crostaceo scoperto dagli astronauti nelle grotte sarde

Sotto terra [Copyright ESA–V. Crobu]
Questo blog ne parlò il 7 agosto 2013 (Caves: storie di astronauti dell'ESA nelle grotte sarde) dopo che la notizia era stata data dall'ESA (Catch that bug, 21 Giugno 2013) e da Popular Science (Astronauts Practice For Space In An Italian Cave, 6 agosto 2013). Ora ci ritorniamo con piacere, per annunciare il nome della nuova specie di crostacei scoperta dagli astronauti, Alpioniscus sideralis, dopo l'annuncio dato dall'ESA: Back to the water (26 marzo 2019).
Teatro di questa straordinaria impresa scientifica è il maestoso complesso di ambienti sotterranei scelto dell'Agenzia Spaziale Europea per il programma di formazione CAVES (Cooperative Adventure for Valuing and Exercising human behaviour and performance Skills) che incoraggia i candidati della Stazione Spaziale Internazionale a condurre insieme ricerche in ambienti sotterranei inospitali.
Paolo Marcia, il ricercatore dell'università di Sassari che ha classificato il piccolo crostaceo (è lungo un centimetro) l'ha chiamato "Alpioniscus sideralis".
Alpioniscusa Sideralis [Copyright ESA - M. Fincke]


Andrea Mameli, blog Linguaggio Macchina, 30 Marzo 2019

18 marzo 2019

Attore e designer. La lezione di Marenco: mai limitarsi a pensare che nella vita si possa fare una sola cosa

Mario Marenco, morto ieri all'età di 87 anni, era noto al pubblico televisivo (a partire dal debutto, avvenuto nel 1970, con Enzo Jannacci, Cochi Ponzoni e Renato Pozzetto) e radiofonico (con "Alto gradimento" insieme a Giorgio Bracardi, Arbore e Boncompagni). Di Marenco si ricordano personaggi come il Colonnello Buttiglione (che in seguito alle lamentele del ministero della Difesa, dato che esisteva un generale con lo stesso nome, fu "promosso" a generale Damigiani), la Sgarambona, l’astronauta Raimundo Navarro, il dottor Anemo Carlone, il professor Aristogitone, Verzo, Ida Lo Nigro, il poeta Marius Marenco, Mr. Ramengo e Riccardino. Marenco è stato anche attore per il cinema e autore di libri umoristici («Lo scarafo nella brodazza», «Dal nostro inviato speciale», e altri).
Però quello che mi colpisce è scoprire, oggi, l'altro Mario Marenco. Quello che si era laureato in architettura nel 1957, aveva ottenuto 5 borse di ricerca a Stoccolma e Chicago e nel 1960 aveva aperto un atelier di architettura e design (Studio Degw) a Roma. Poi dal 1970 è stato designer per Arflex, Artemide, Bernini, B & B, Comfortline. Dal 1982 ha collaborato con Alfa Romeo, FIAT, Lancia, per la realizzazione di esposizioni. Nel 1985 ha firmato orologi per Ferrari e FIAT. E non basta: ci sono svariate invenzioni brevettate da Marenco. Come il dispositivo per macchine tessili (patent US3587804A), il lampadario Cynthia (1968), la poltrona/divano Marenco design per Arflex (che ha introdotto un sistema rivoluzionario per assemblare i cuscini e i braccioli al telaio in tubolare metallico).
La lezione è chiara: mai limitarsi a pensare che nella vita si possa fare una sola cosa. Uno può essere architetto, ricercatore e designer e nello stesso tempo (o anche in tempi diversi) attore, autore e umorista. La mente umana tende a semplificare e classifica le persone in modo stabile e univoco. Ma nella realtà le cose possono andare in maniera molto più varia e complessa di quanto si possa pensare.

Andrea Mameli, blog Linguaggio Macchina,  18 Marzo 2019

13 marzo 2019

Il web ha compiuto 30 anni. Il video della diretta da Radio X

[Radio X, 12 Marzo 2019. Foto. Emanuela Falqui]
Il 12 Marzo 2019 il World Wide Web ha compiuto 30 anni.
A Cagliari il compleanno è stato festeggiato con una diretta radiofonica e facebook da Radio X.
In studio: Luigi Filippini (all’epoca coordinatore del gruppo che sviluppò il primo sito web italiano: www.crs4.it), Luca Manunza (inventore della prima web mail), Sergio Benoni (fondatore di Radio X, prima web radio in Europa), Reinier van Kleij (allora system manager de L’Unione Sarda, collaborò con il CRS4 per mettere sul web il giornale che diventò così il primo quotidiano online in Europa), Ivan Marcialis (tra i curatori del primo sito web del Liceo Scientifico “Alberti” di Cagliari, prima scuola italiana a gestire autonomamente un proprio server), Pietro Zanarini (matricola numero 1 del CRS4 e allora collega al CERN di Tim Berners-Lee), Paola Catapano (giornalista scientifica e direttrice comunicazione multimediale del CERN, già assistente personale di Carlo Rubbia nel 1990, in collegamento da Ginevra), coordina Andrea Mameli (responsabile del Programma Comunicazione del CRS4, ha sviluppato la tesi di laurea al CRS4 nel 1995).
Ecco il video dell'incontro

11 marzo 2019

Anche a Cagliari #Web30 la festa del World Wide Web

Il 12 marzo 2019 è il 30° compleanno del "World Wide Web" e il CERN di Ginevra a partire dalle 10:00 ospiterà in diretta web l'evento principale, con Tim Berners-Lee, Fabiola Gianotti, Robert Cailliau, Charlotte Lindberg Warakaulle e altri ospiti: #Web30


Lo stesso giorno, per iniziativa del CRS4 e dell'emittente radiofonica RadioX, Cagliari sarà sede di una diretta radio (streaming e 96,8 Fm) e Facebook, per dare voce ad alcune delle persone che, a seguito della messa in rete del primo sito web italiano nell'agosto del 1993, contribuirono alla creazione di nuove applicazioni del www, racconteranno alcuni episodi di quegli anni pionieristici e risponderanno a domande del pubblico. Da Ginevra interverrà Paola Catapano, giornalista scientifica e direttrice comunicazione multimediale del CERN, già assistente personale di Carlo Rubbia nel 1990 agli albori del Web. In studio interverranno: Luigi Filippini (all'epoca coordinatore del gruppo del CRS4 che sviluppò il primo sito web italiano), Luca Manunza (quando lavorava al CRS4 inventò la prima webmail, nel 1995), Sergio Benoni (ideatore dellla prima web radio europea, Radio X, nel 1995), Reinier van Kleij (all'epoca era il system manager de L'Unione Sarda e collaborò con il CRS4 per mettere su web il giornale, che diventò così il primo quotidiano online in Europa, nel 1994), Pietro Zanarini (matricola numero 1 del CRS4, collega al CERN di Tim Berners-Lee trent'anni fa, tuttora al CRS4), Ivan Marcialis (all'epoca era tra i curatori del sito web del Liceo Scientifico "Alberti" di Cagliari, prima scuola italiana a gestire autonomamente un proprio server, nel 1995, ora è ricercatore del CRS4). Coordina Andrea Mameli, un altro che ha vissuto quegli anni :-)


Andrea Mameli, blog Linguaggio Macchina, 11 Marzo 2019

Come appariva la home page del CRS4 nel 1993

08 marzo 2019

Otto Marzo a Senorbì per ricordare Marguerite Vogt


all'Einaudi di Senorbì per parlare di scienziate, dei Nobel conquistati e di quelli negati. In partitolare con il caso di Marguerite Vogt, la virologia tedesca ingiustamente esclusa dal Nobel per la medicina 1975.
Marguerite inizia a condurre ricerche sistematiche sul moscerino della frutta (Drosophila) a partire da 14 anni d'età. Il suo primo articolo scientifico risale nel 1937, anno della laurea in medicina. L'ultimo è del 1998.
In mezzo una vita di scienza, a partire dal primo incarico al California Institute of Technology, gli studi sulla Drosophila, la lunga collaborazione con Renato Dulbecco.
Quello che rimane più impresso di tutta questa storia è il mancato riconoscimento delle ricerche principali di Marguerite.
Vogt e Dulbecco nel 1954 pubblicano un articolo (Plaque formation and isolation of pure lines with poliomyelitis viruses) che ha ricadute di enorme importanza che arrivano allo sviluppo del vaccino antipolio. Nel 1963 Dulbecco e Vogt iniziano a lavorare al Salk Institute for Biological Studies di La Jolla (California), fondato da Jonas Salk, il virologo che sviluppato il vaccino contro la poliomelite.
Ma nel il Nobel per la medicina (“per le loro scoperte concernenti le interazioni fra virus tumorali e il materiale genetico della cellula") vine conferito solo a Renato Dulbecco, David Baltimore, Howard Martin Temin. Di Marguerite Vogt nessuna traccia. Il suo nome compare solo nella biografia ufficiale di Dulbecco nel sito del Nobel: "Max Delbrück helped me understand the scientific method and the goals of biology, and Marguerite Vogt contributed to my knowledge of animal cell cultures".
Mi sembra doveroso ricordare la figura di Marguerite Vogt per quello che è stata: una grandissima scienziata. Ma anche una persona che amava l'arte e la musica.

Senorbì 8 marzo 2019. Foto: Isaura Piredda


Senorbì, 8 marzo 2019. Foto: Isaura Piredda

02 marzo 2019

FameLab, divulgare la scienza in 3 minuti. Le finali di Catania, 28 febbraio 2019

Il 28 febbraio ho avuto l'onore di far parte della giuria del talent scientifico FameLab Italia.
Insieme a Daria Guidetti, ricercatrice all'Istituto di Radioastronomia INAF di Bologna, Salvatore Bordonaro (Dipartimento Agricoltura Università di Catania) e Alberto Conti (Radio Zammù).
Nell’aula magna del dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente dell’Università di Catania si sono esibiliti i sette concorrenti, di età compresa fra 21 e 35 anni: Salvato Alaimo (con una presentazione dal titolo: "Medicina 2.0"), Giuseppe Castro ("Viaggio al centro dell'universo"), Lidia Trombello ("Un virus per la nostra esistenza"), Giacomo Torrisi  ("L'effetto fotovoltaico in breve"), Luisa Scuccess ("Un'antica divinità azteca"), Simone Valastro ("Energia Oscura"), Giuseppe Calaciura ("Cosa sceglie per noi").
La mia impressione complessiva è di grande inventiva e coraggio da parte di tutti i concorrenti, alcuni hanno anche dimostrato di saper sfruttare tutti gli strumenti a disposizione: voce, gestualità, controllo dello spazio e movimenti. E in alcuni casi anche l'uso di oggetti.
Ridurre tutto il messaggio in una comunicazione di 3 minuti impone uno sforzo di chiarezza e di sintesi non banale. Per questo ammiro la determinazione con cui i sette concorrenti hanno intrapreso questa sfida.
Per alcuni di loro era una delle prime volte che si mostravano così apertamente davanti al pubblico. Per tutti sarebbe necessario un ulteriore sforzo nella gestione della voce e nella ricerca di un tono più naturale e più "vicino" al pubblico. Mi è già capitato di avvertire questa sensazione con giovani aspiranti imprenditori, per i quali la voce evidentemente non era un aspetto cui dedicare attenzione.
Da anni sostengo che la capacità di parlare in pubblico andrebbe curata a partire dalla scuola dell'obbligo, perché a mio modo di vedere non è possibile che una persona si trovi per la prima volta nella sua vita a parlare in pubblico in occasione della discussione della tesi di laurea. Per questo ho apprezzato l'iniziativa del Minister della Pubblica Istruzione di siglare un protocollo con Ted Conference LLC per offrire agli studenti delle superiori la partecipazione a percorsi volti a migliorare la loro capacità argomentativa e quella di parlare (in italiano e in inglese).
Dopo le esibizioni dei concorrenti a me e a Daria Guidetti è stata offerta la possibilità di proporre un seminario di 30 minuti.
Daria, con l'aiuto di immagini e video, ha parlato di inquinamento spaziale e di radioastronomia. E ha mostrato come, a causa del completo disinteresse da parte di chi spediva razzi in cielo, lo spazio intorno alla Terra si sia riempito di spazzatura. Per fortuna ora (anche con l'aiuto di SRT) è possibile una raccolta differenziata.
Io ho parlato dell'importanza delle simulazioni nella ricerca scientifica della loro presunta sostenibilità. Il pubblico, composto da studenti di una scuola media di Catania e di alcune scuole superiori, a conclusione dei due interventi ha posto una serie di domande molto stimolanti. E, come spesso accade, da quelle domande ho imparato qualcosa!

Poi con la giuria abbiamo valutato la chiarezza espositiva, il carisma narrativo e la coerenza dei contenuti delle sette esibizioni.
  
Si è classificata prima Lidia Trombello, studentessa di Medicina e Chirurgia dell'Università di Catania, grazie alla forza del suo racconto sulla storia del virus che si è introdotto nel DNA umano generando una proteina che sostiene la vita e favorendo la fusione di cellule embrionali e materne. Al secondo posto Giacomo Torrisi, assegnista di ricerca al dipartimento di Fisica e Astronomia dell'Università di Catani, il quale ha portato in scena la storia di una particolare amicizia, quella tra il fotone e l’elettrone, grazie alla quale si attiva l’effetto fotovoltaico. 
I primi due (nella foto) accedono alla fase finale che si svolgerà a Maggio a Milano, preceduta, un mese prima, da una Masterclass che si terrà a Perugia. 


Al terzo posto Luisa Scucces, con una presentazione dedicata all'importanza delle cellule staminali. Tra i terzi classificati di tutta Italia potranno essere ripescati alcuni per sostituire eventuali abbandoni. Simone Valastro ha ricevuto il premio “My best talk” grazie alle preferenze del pubblico in sala.

In Italia l'organizzazione di FameLab è a cura di Psiquadro, in collaborazione con Il British Council Italia. L'incontro di Catania è stato condotto da Mauro Gemma, di Radio Zammù. Tutto è andato molto bene grazie alla meticolosa supervisione del fisico Salvo Mirabella, cui va la mia gratitudine per avermi invitato. 

Il format FameLab, ideato dal Cheltenham Festival, viene promosso a livello mondiale dal British Council in oltre trenta Paesi e localmente conta, come è stato fatto (brillantemente) a Catania, sull'iniziativa di gruppi che devono far funzionare una complessa macchina organizzativa. Il 28 febbraio tutto ha funzionato bene grazie alla lunga serie di organismi coinvolti: Università di Catania, INFN e Laboratori Nazionali del Sud, INAF-Osservatorio Astrofisico di Catania, Istituto per la Microelettronica e i Microsistemi del CNR, il Piano Lauree scientifiche, il Centro siciliano di Fisica nucleare e Struttura della Materia, la Scuola Superiore di Catania, Young Minds Catania, Accademia italiana per la Promozione della Matematica, Radio Zammù, Zammù Tv.
Le foto che ho pubblicato sono di Santo Reito  (INFN), che ringrazio vivamente.


Linguaggio Macchina, 2 Marzo 2019