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Visualizzazione dei post da agosto 26, 2012

Enrico Pili manca da due anni e due giorni. Mi è tornato in mente passando per Mandas.

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Il 30 agosto 2012 la Sardegna perdeva uno dei suoi più originali scrittori. In questo periodo mi son chiesto spesso dove sarebbe arrivato continuando a dipingere scenari apocalittici e fantascientifici, stritolando le ingiustizie e sovvertendo gli schemi. Non so, sinceramente, se e in che misura in questo giudizio sul talento di Enrico io sia influenzato dalla mia amicizia con lui. So solo che pochi autori mi hanno saputo emozionare come ha fatto lui, con i suoi romanzi. E poi quel Finis Sardiniae che mi ispirò la costruzione del modellino (sopra) meritava un seguito. Stamani, attraversando Mandas, ho ripensato a Enrico. E alla sua capacità di ascoltare e di gettare ponti tra le persone, qualità rare e preziose, per le quali si era fatto apprezzare anche a Mandas, prima come segretatio comunale e poi per iniziative culturali. Andrea Mameli 1 settembre 2012 La tempesta non danneggia i semi (Enrico Pili non sarà disperso) (30 Agosto 2010) La nostalgia dell'immortalità. Un m

Wisdom of crowds to infer gene networks, published on Nature Methods, 15 July 2012.

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This publication shows for the first time a community-wide effort to infer gene networks. The work resulted in an improved gene network from the model organism Escherichia coli and a completely novel gene network from the pathogenic bacterium Staphylococcus aureus . I asked Alberto de la Fuente (CRS4, Dream5 consortium) to explain objectives and methods of this research. What is the main idea of this research? "The idea is that we addressed network inference as a community, as a 'crowd'. Many groups from all over the world inferred networks from the same data. It is shown in this paper that creating a 'community consensus' network from all the different inferred networks is more reliable than any of the individual networks. Hence, the crowd is 'wiser' than any of the individuals in it". What is the role played by you and your collegues of CRS4 into the Dream5 consortium (Andrea Pinna, Vincenzo De Leo and Nicola Soranzo)? "We were one of

Dinosauri volanti mangiavano dinosauri volanti. Uno studio pubblicato su PLoS ONE il 29 Agosto 2012.

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Ricercatori dell'Università di Alberta hanno la prova che un dinosauro piumato era in grado di volare e consumava piccoli dinosauri volanti. L'esemplare di Sinocalliopteryx aveva tre Confuciusornis non digeriti nello stomaco a dimostrazione dell'intensa attività di caccia. Confuciusornis è considerato uno dei primi uccelli e aveva una versione grezza di scheletro del moderno uccello erelativi muscoli. I ricercatori dell'Università di Alberta sostengono che questi uccelli primitivi si limitavano a compiere brevi voli. Questo è il primo ritrovamento di un predatore connesso con l'uccisione di dinosauri volanti. L'esemplare di Sinocalliopteryx (foto sopra) è stato rinvenuto nella provincia cinese di Liaoning. Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 30 Agosto 2012 Abdominal Contents from Two Large Early Cretaceous Compsognathids (Dinosauria: Theropoda) Demonstrate Feeding on Confuciusornithids and Dromaeosaurids Xing L, Bell PR, Persons WS IV, Ji S, Miyash

Il ghiaccio sulla Luna. Uno studio pubblicato su Geophysical Research Letters il 28 Luglio 2012.

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Quel cratere sempre in ombra, che prende il nome dall'esploratore dell'Antartide Ernest Shackleton, conserva il ghiaccio da molto tempo. Osservando i dati inviati dalla sonda Lunar Reconnaissance Orbiter ottenuti con il laser a infrarossi i ricercatori della NASA hanno stimato la quantità massima di ghiaccio: fino al 10 per cento di materiale, in peso. I ricercatori, guidati da Bradley Thomson dell'Università di Boston, hanno pubblicato lo studio sulla rivista Geophysical Research Letters: An upper limit for ice in Shackleton crater as revealed by LRO Mini-RF orbital radar Received 23 April 2012; accepted 16 June 2012; published 28 July 2012. Abstract Although diverse measurements have indicated H + , OH − , or H 2 O species in the lunar polar regions, pinpointing its location, form, and abundance in specific reservoirs has proven elusive. Here we report on the first orbital radar measurements of Shackleton crater near the lunar south pole. Mini-RF observations indic

Solar system genealogy revealed by extinct short-lived radionuclides in meteorites. Astronomy & Astrophysics, Volume 545, September 2012.

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The stellar environment of the Solar System at its birth is not yet fully known , as it has accomplished 20 revolutions around the galactic centre since its formation 4.5 billion years ago.  Matthieu Gounelle (Laboratoire de Minéralogie et Cosmochimie du Muséum National d'Histoire naturelle/CNRS) and Georges Meynet (Observatoire de Genève) established the Solar System genealogy thanx to a radioactive element, 26Al, which was present in the nascent Solar System.  Their results are published this week in the journal Astronomy & Astrophysics. The authors of this paper show that the parent massive star (name proposed: Coatlicue, from the Sun's mother in the Aztec cosmogony) and which is roughly 30 times more massive than our Sun, they was born with roughly 2000 stars. The star Coatlicue died in a supernova explosion. The authors show that the parent massive star, which they propose to call Coatlicue (the Sun's mother in the Aztec cosmogony), and which is ro

Cortina d’Ampezzo: scoperti fossili in ambra vecchi 230 milioni di anni. Studio pubblicato su Pnas

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Riposavano da più di 230 milioni di anni, all'ombra delle maestose Dolomiti di Cortina, due acari e un moscerino rinvenuti perfettamente conservati all’interno di goccioline di ambra. Lo studio è stato pubblicato su Pnas da una collaborazione internazionale guidata dall’Istituto di geoscienze e georisorse del CNR e dall’Università di Padova, in collaborazione con l’Università di Göttingen e con il Museo di Storia Naturale di New York. I ricercatori hanno osservato le settantamila piccole gocce di ambra trovate nel sito dolomitico, indagando sull’evoluzione di un gruppo di artropodi tra i più diffusi al mondo. “Già nel 2006 - spiega Eugenio Ragazzi dell’Università di Padova - il gruppo di ricerca ha pubblicato i risultati sullo studio di batteri e protozoi inglobati nell’ambra dolomitica, dimostratisi incredibilmente simili ai microrganismi ancora oggi esistenti. Prima del presente studio, però, le più vecchie inclusioni di organismi animali in ambra risalivano a circa 130 milio

Perché esistono 40.000 specie di coleotteri e solo 23 specie di coccodrilli e alligatori? Uno studio pubblicato su PLoS Biology il 28 Agosto 2012.

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Perché alcune linee animali e vegetali sono molto più antiche di altre e nonostante ciò hanno prodotto poche specie? È il caso dei coccodrilli e degli alligatori, 23 specie in tutto, contro le 400 mila specie di coleotteri (ma potrebbero esisterne molte altre ancora sconosciute). A questo tipo di domande, per me particolarmente stimolanti, prova a fornire risposte uno studio pubblicato su PLoS Biology il 28 Agosto 2012. La ricerca ha interessato 1.397 gruppi principali di animali, funghi e piante, i quali rappresentano in totale 1,2 milioni di specie per cercare di capire se i gruppi che si sono divisi più anticamente raggiungevano il maggior numero di specie. I ricercatori hanno assegnato un punteggio di "ricchezza di specie" a ciascun gruppo e hanno applicato metodi statistici. Uno dei risultati dello studio indica che l'età non spiega il grado di diversità delle specie, quindi si pensa che un lignaggio produrrà specie fino a riempire una "zona adattativa"

Alle Vongole Veraci il gran caldo non piace. Uno studio OGS-ICTP

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La Vongola Verace (Ruditapes philippinarum) è sensibile agli effetti dei cambiamenti climatici: sbalzi di temperatura dell’acqua e meno plancton a disposizione danneggiano il loro ambiente e infliscono negativamente sulla loro crescita. Sono le conclusioni di una ricerca, presentata oggi a Lussin Piccolo (Croazia) nel corso della conferenza internazionale “Cambiamenti climatici: ecosistemi marini e montani nella regione del Mediterraneo”. Lo studio è firmato da Donata Melaku Canu, Cosimo Solidoro e Gianpiero Cossarini dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale di Trieste (OGS) e da Filippo Giorgi del Centro Internazionale di Fisica Teorica di Trieste . La ricerca si è basata su simulazioni, riferite ai 550 km quadrati della laguna di Venezia, che mettevano in correlazione un particolare modello atmosferico regionale con l’ecosistema locale. I risultati indicano che l’acquacoltura potrebbe subire danni significativi se il clima dovesse cambiare in accordo c

linguaggiomacchina candidato ai Macchianera Italian Awards 2012

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Se ritieni di esprimere il tuo voto per il blog Linguaggio Macchina al concorso Macchianera Awards nella sezione 6 ("Miglior Sito Tecnico - Divulgativo") sappi che mi farà piacere. Sotto trovi le istruzioni per votare. Andrea Mameli Grazie! Sto caricando la scheda…

Orto sinergico: i quattro principi di Fukuoka

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L'agronomo giapponese Masanobu Fukuoka (2 febbraio 1913 – 16 agosto 2008) ha fondato la cosiddetta agricoltura naturale partendo dalla scupolosa osservazione di quanto avviene in natura e ritenendo che lo scopo profondo delle pratiche agricole non è far crescere i raccolti ma il perfezionamento degli esseri umani. Secondo Fukuoka sono sufficienti mille metri quadrati a persona per l'autossufficienza alimentare. Le osservazioni di Masanobu Fukuoka partono da tre semplici constatazioni: in natura le piante vivono e crescono insieme; le radici penetrano a fondo nel terreno smuovendolo; quando le piante concludono il loro loro ciclo vitale forniscono humus e sostanze nutritive. Ecco i principi di Fukuoka: Non arare: il suolo non deve essere lavorato in quanto la terra si lavora da sola grazie al movimento delle radici e alle attività di microrganismi, insetti. La non lavorazione del terreno è indispensabile per salvaguardarte la microfauna del terreno in quanto l'aratura

Pesci reali e prede virtuali. Uno studio pubblicato su Science il 16 Agosto 2012.

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Pesci veri messi a confronto con prede simulate in una ricerca condotta da C. C. Ioannou, V. Guttal, I. D. Couzin. In base allo studio, pubblicato su Science il 16 Agosto 2012 ( "Predatory Fish Select for Coordinated Collective Motion in Virtual Prey" ), i pesci predatori cercano di attaccare i punti i movimento proiettati nella vasca. I risultati mostrano che il pesce persico sole (Lepomis macrochirus) sceglie le prede isolate e i gruppi lenti. "Stiamo sviluppando un sistema di tracciamento automatizzando - ha spiegato Iain Couzin - per monitorare la posizione degli occhi dei predatori e ricostruire un mondo virtuale di prede utilizzando normali proiettori digitali. Per il futuro abbiamo in programma un mondo in 3D virtuale per questi organismi". Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 27 Agosto 2012 Predatory Fish Select for Coordinated Collective Motion in Virtual Prey C. C. Ioannou, V. Guttal, I. D. Couzin Science - Published online 16 August 2012 [D

Venere, tutti a caccia del pianeta bollente (L'Unione Sarda, 26 Agosto 2012)

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Il 27 agosto 1962 alle 6 e 53, ora della Florida, un razzo Atlas-Agena si stacca dalla rampa di Cape Canaveral. La missione, portare la sonda Mariner 2 nell'orbita di Venere, è ambiziosa: bisogna superare 40 milioni di km, cento volte la distanza Terra-Luna. Le premesse non sono incoraggianti: i precedenti quattro tentativi (uno statunitense e tre sovietici) sono falliti. Il volo dura meno di quattro mesi e durante il tragitto la sonda misura la polvere interplanetaria, che si scopre più scarsa del previsto, la densità della polvere cosmica, più bassa rispetto alle regioni vicine alla Terra, e il vento solare, che nello spazio interplanetario appare scorrere in modo continuo. La sonda rileva anche particelle cariche provenienti dal Sole e raggi cosmici originati all'esterno del sistema solare. Il Mariner 2 entra nell'orbita di Venere il 14 dicembre 1962 e raccoglie dati per 129 giorni. È un successo scientifico e tecnologico enorme: per la prima volta una sonda sorvola un

Lecci e graniti variamente illuminati (Sardinia island)

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